Partito Socialista di Sinistra

partito politico norvegese

Il Partito Socialista di Sinistra[6] (in norvegese Sosialistisk Venstreparti, SV; in sami del nord Sosialistalas Gurutbellodat, SG) è un partito politico norvegese di sinistra, di ispirazione socialista democratica ed ecosocialista.[1]

Partito Socialista di Sinistra
(NO) Sosialistisk Venstreparti
LeaderKirsti Bergstø
StatoNorvegia (bandiera) Norvegia
SedeAkersgata 35,
Oslo
AbbreviazioneSV
Fondazione1975
IdeologiaSocialismo democratico[1][2]
Eco-socialismo[2]
Euroscetticismo forte[3][4]
Repubblicanesimo[5]
Femminismo
CollocazioneSinistra
Affiliazione internazionaleSinistra Verde Nordica
Seggi Storting
13 / 169
(2021)
Iscritti9 500 (2008)
Colorirosso e verde
Sito websv.no

È membro dell'Alleanza della Sinistra Verde Nordica.

Nel 1973 venne fondata la Federazione elettorale socialista, un'alleanza composta da:

La Federazione contribuì fortemente alla vittoria del referendum contro l'ingresso nella Comunità Europea nel 1972. Alle elezioni politiche del 1973 ottenne 16 deputati e l'11,6% dei voti. Nel 1975 venne formalmente fondato il Partito Socialista di Sinistra, al quale, però, non prese parte il Partito Comunista.

Negli anni Ottanta per il SV fu estremamente difficile conseguire seggi in Parlamento. Agli inizi degli anni Novanta il partito perse ulteriormente consensi, salvo nel 1994 quando si impegnò nuovamente contro l'ingresso nella UE. L'intervento militare in Kosovo scosse il partito, che si vide diviso tra chi riteneva l'iniziativa necessaria per difendere i diritti umani e chi si faceva portavoce delle tradizionali posizioni anti-NATO. Posizioni univoche invece ci sono state sia contro l'intervento in Afghanistan che contro quello in Iraq. Dalla fine degli anni '90 il partito è andato spostandosi su posizioni meno massimaliste, ponendo decisa attenzione alle tematiche ambientaliste ed egualitarie.

L'opposizione alla guerra in Iraq e le posizioni più "moderate" hanno riavvicinato il SV ai laburisti, tanto che il partito ha deciso di prendere parte, per le elezioni del 2005, alla coalizione "Rosso-Verde" (SV, Laburisti e Partito Centrista). Alle elezioni, il SV ha ottenuto l'8,8% dei voti e 15 seggi. La coalizione ha così conquistato il governo, il primo al quale ha preso parte il SV, rimanendo al governo anche dopo le elezioni del 2009.[7]

Le elezioni del 2013 vengono vinte dai partiti di destra, SV supera per pochi voti la soglia di sbarramento e passa all'opposizione.[8] Dopo le elezioni del 2017, in cui l'SV torna a crescere [9], viene confermata la posizione di opposizione al governo di destra.[10]

Risultati elettorali

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Anno Voti Seggi Status
# % ± # ±
1973 241851 11,2 -
16 / 169
- Opposizione
1977 96248 4,2  7
2 / 169
 14 Opposizione
1981 121561 4,9  0,7
4 / 169
 2 Opposizione
1985 141950 5,5  0,6
6 / 169
 2 Opposizione
1989 266782 10,1  4,6
17 / 169
 11 Opposizione
1993 194633 7,9  2,2
13 / 169
 4 Opposizione
1997 194663 6,0  1,9
9 / 169
 4 Opposizione
2001 316456 12,5  6,5
23 / 169
 14 Opposizione
2005 233069 8,8  3,7
15 / 169
 8 Governo
2009 166361 6,2  2,6
11 / 169
 4 Governo
2013 116057 4,1  2,1
7 / 169
 4 Opposizione
2017 176222 6,0  1,9
11 / 169
 4 Opposizione
2021 227274 7,5  1,4
13 / 169
 2 Opposizione
Fonte [11]
  1. ^ a b (EN) Parties and elections - Norway, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 4 giugno 2012.
  2. ^ a b Parties and Elections in Europe: The database about parliamentary elections and political parties in Europe, by Wolfram Nordsieck
  3. ^ https://europeelects.eu/norway/
  4. ^ Archived copy, su regjeringen.no. URL consultato il 28 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
  5. ^ https://www.sv.no/blog/a-aa/monarki/
  6. ^ Treccani
  7. ^ Halvorsen går av som finansminister - Nyheter - Politikk - Aftenposten.no, su aftenposten.no, 20 ottobre 2009. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2009).
  8. ^ SONDERINGER - De vil regjere sammen, su nettavisen.no, 3 ottobre 2013. URL consultato il 29 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2013).
  9. ^ Valgresultat.no, su valgresultat.no. URL consultato il 29 aprile 2018.
  10. ^ (NB) NRK, Erna Solberg: Her er den blågrønne regjeringens plattform, in NRK. URL consultato il 29 aprile 2018.
  11. ^ Valgresultat.no, su valgresultat.no. URL consultato il 30 aprile 2018.

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