La conduzione tecnica viene affidata a Franco Bonavita, che torna a Rimini dopo la parentesi post-Melotti del 1999. In attacco spicca l'arrivo della punta abruzzese Davide Di Nicola, capocannoniere del precedente campionato di Serie C1 col L'Aquila.
È proprio Di Nicola a trascinare la squadra segnando 8 reti nelle prime 7 gare, tutte vinte ad eccezione di un pareggio. Il Teramo tuttavia sorpassa i riminesi, e dopo il pareggio interno col Thiene arriva l'esonero di Bonavita a favore di Claudio Foscarini[1]. Nel mercato di gennaio arrivano Bravo, Rachini e il ventitreenne oriundo Ricchiuti, destinato a diventare il giocatore con più presenze in biancorosso negli anni a venire. Il girone di andata viene chiuso al 2º posto, a due punti di distanza dal Teramo.
La testa della classifica si allontana dopo i due pareggi contro il fanalino di coda Poggese e il Gubbio e la successiva sconfitta a San Marino. La rincorsa al primo posto è inutile, il Teramo infatti sale in C1 con due giornate d'anticipo. Alla penultima di campionato si gioca proprio Teramo-Rimini, partita irrilevante ai fini del primo posto, durante la quale il bomber Di Nicola (24 gol fino a lì) termina la propria stagione infortunandosi al legamento collaterale sinistro dopo un duro intervento del difensore teramano Terlizzi[2].
Di Nicola salta così i play-off che il Rimini disputa in virtù del 2º posto finale. La semifinale è contro la Sambenedettese, la cui tifoseria è gemellata con quella riminese[3]. Nella gara di andata al Riviera delle Palme i romagnoli vanno sotto 2-0, poi si portano sul 2-2 con la rete del pari siglata da Luconi nei minuti di recupero[4]. Nella sfida di ritorno tra le mura amiche al Rimini basterebbe anche solo un pareggio, ma il gol del rossoblu Massimo De Amicis decide l'incontro in favore dei marchigiani. Finisce 0-1, per i biancorossi si concretizza così la quinta eliminazione consecutiva dai play-off[5].
G. Bertozzi, C. Cerbara, AA.VV., Il Risorgimento: dieci anni di storia del Rimini Calcio dal fallimento alla promozione, I libri del Corriere Romagna, 2004.
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