Saba il Giovane
Saba il Giovane, detto anche da Collesano (Collesano, 910 circa – Roma, tra il 990 e il 995), fu un monaco basiliano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che lo commemora il 5 febbraio[1][2][3].
San Saba il Giovane | |
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Monaco | |
Nascita | Collesano, 910 circa |
Morte | Roma, tra il 990 e il 995 |
Venerato da | Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa |
Ricorrenza | 5 febbraio[1][2] |
Biografia
modificaSaba proveniva da una ricca famiglia bizantina di Collesano; così come i suoi genitori, Cristoforo e Kalì, e suo fratello minore, Macario, anche Saba si fece monaco, entrando nel monastero fondato da Filippo di Agira ai piedi dell'Etna e poi vivendo da eremita[4]; nel 941 lasciò la Sicilia per sfuggire all'invasione araba[3][4], spostandosi in Italia meridionale.
Assieme ai familiari si adoperò quindi per diffondere il monachesimo cenobita in Calabria, Lucania e Campania, nel periodo in cui le scorribande dei Saraceni devastavano la regione[1][2][3]. Si stabilirono prima a Cessaniti, quindi nel Mercurion, fondarono due monasteri presso l'odierna Laino Castello; nel 952, un attacco dei saraceni li costrinse a spostarsi nuovamente, e ripararono nel Latinianon, nella valle del Sinni, dove fondarono un altro monastero, dedicato a san Lorenzo[4].
Alla morte di Cristoforo, Saba gli succedette alla guida del monastero, tuttavia passava in eremitaggio cinque giorni alla settimana, lasciando a dirigere Macario (che ufficialmente era l'economo)[4]; intorno al 982 si recò in pellegrinaggio a Roma accompagnato da un altro monaco di nome Niceta, e fondò il monastero di San Filippo a Lauria, nell'area di Lagonegro[4]. Nel 984 assistette Luca di Demenna negli ultimi giorni di vita ad Armento, seppellendone poi anche il corpo[5].
In seguito si trasferì ancora, vivendo da solo in una grotta nei dintorni di Salerno[4]. In questo periodo il figlio di Giovanni I, principe di Salerno, era ostaggio presso la corte dell'imperatore Ottone II; cedendo alle preghiere di Giovanni e di suo padre Mansone, Saba si recò nuovamente a Roma come ambasciatore ottenendo, anche grazie all'intercessione dell'imperatrice Teofano, la sua liberazione[4][6].
La morte lo colse non molto tempo dopo, nel monastero di San Cesario di Roma, il 5 o 6 febbraio del 990, del 991 o del 995[1][2][4].
Note
modifica- ^ a b c d San Saba il Giovane, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato l'8 novembre 2017.
- ^ a b c d (EN) Saint Saba the Younger, su CatholicSaints.Info. URL consultato l'8 novembre 2017.
- ^ a b c Saba il Giovane, su Treccani.it. URL consultato l'8 novembre 2017.
- ^ a b c d e f g h (NO) Den hellige Sabas den yngre (~910-~990), su Den katoslke kirke. URL consultato l'8 novembre 2017.
- ^ Dizionario Biografico degli Italiani - LUCA di Armento, santo, su Treccani. URL consultato il 26 agosto 2016.
- ^ Mor, p. 411.
Bibliografia
modifica- Carlo Guido Mor, L'età feudale, Vallardi, 1952.
Collegamenti esterni
modifica- Lidia Zanetti Domingues, SABA da Collesano, santo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
- Saba il Giovane, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.