Shintoismo confuciano

Lo shintoismo confuciano (儒家神道?, Juka Shintō) è una corrente religiosa emersa in Giappone durante la prima metà del Periodo Edo. Come suggerisce il suo nome, si basa sulla fusione di elementi provenienti dallo shintoismo (religione etnica giapponese) con principi estratti dal confucianesimo (filosofia cinese).[1]

Storia e dottrina

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Questa scuola di pensiero religioso nacque entro i primi decenni dalla fondazione dello Shogunato Tokugawa, che aveva pacificato la nazione dopo secoli di aspri conflitti tra i signori locali. Quest'era pacifica diede grande impulso al movimento intellettuale giapponese. L'idea che le due forme di pensiero potessero fondersi in un culto sincretico fu proposta dall'esperto di studi confuciani Hayashi Razan e da allora si diffuse rapidamente presso il mondo accademico giapponese. Egli promosse il concetto secondo cui i riti shintoisti vadano applicati tramite un'interpretazione confuciana. Con ogni probabilità Hayashi sviluppò questa idea quando fu alunno dello studioso Fujiwara Seika, il quale sosteneva che in origine il confucianesimo e lo shintoismo fossero un'unica cosa. Hayashi era intollerante verso le altre dottrine e dunque credeva nella necessità di separazione tra la religione shintoista e il buddhismo, questo pensiero è considerato alla base di quella che secoli dopo durante l'Impero del Grande Giappone sarebbe diventata l'ideologia dello shinbutsu bunri. I sostenitori di Hayashi rifiutavano perciò il sincretismo shinto-buddhista, ma anche lo shintoismo Yoshida promosso dall'omonimo santuario di Kyoto.[2]

  1. ^ Juka Shinto, su d-museum.kokugakuin.ac.jp.
  2. ^ Il pensiero shintoista confuciano, su encyclopedia.com.

Voci correlate

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