Solo Acoustic Tour
Solo Acoustic Tour è stata una tournée mondiale intrapresa dal cantautore statunitense Bruce Springsteen tra la fine del 1995 e la metà del 1997 in concomitanza con la pubblicazione del suo album The Ghost of Tom Joad.
Solo Acoustic Tour | |||
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Tour di Bruce Springsteen | |||
Album | The Ghost of Tom Joad | ||
Inizio | New Brunswick 21 novembre 1995 | ||
Fine | Parigi 26 maggio 1997 | ||
Spettacoli | 128 | ||
Cronologia dei tour di Bruce Springsteen | |||
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A differenza delle sue precedenti e monumentali tournée e ricalcando lo stile minimalista e sostanzialmente acustico del suo nuovo disco, Springsteen si esibì da solo senza nessun gruppo di supporto e prevalentemente in teatri o piccole sale da concerto accompagnandosi con la chitarra acustica e l'armonica a bocca.[1] La tournée, conosciuta anche come The Ghost of Tom Joad Tour, portò il cantautore per la prima volta in paesi mai precedentemente visitati, come la Polonia, l'Austria e la Repubblica Ceca e contribuì ad aumentare la sua reputazione presso la critica e il pubblico, specialmente nei paesi europei.[2][3]
Itinerario
modificaIl tour iniziò il 21 novembre 1995 con una prova generale a New Brunswick nel New Jersey e con la prima data ufficiale il giorno dopo a Red Bank. Proseguì per circa due mesi negli Stati Uniti d'America, con qualche data in Canada, prevalentemente nelle grandi metropoli come Los Angeles, Washington, New York, Filadelfia, Boston, Montréal e Toronto. Dopo una breve pausa, Springsteen si spostò oltre oceano per una lunga serie di concerti nelle principali città e capitali dell'Europa occidentale.[4] Il 19 febbraio 1996 si esibì durante la prima serata del Festival di Sanremo interpretando The Ghost of Tom Joad.[5] Fu la sua prima apparizione in una trasmissione televisiva in Europa e secondo alcuni fu realizzata solo per obblighi contrattuali con la Sony Music che voleva promuovere un disco considerato poco commerciale nei paesi non anglofoni e che faticava ad imporsi al di fuori degli Stati Uniti d'America. L'esibizione sanremese valse comunque a Springsteen la prima posizione nella classifica degli album in Italia.[6]
Durante un'interruzione dello spezzone europeo, il cantautore partecipò a Los Angeles alla cerimonia di premiazione dei primi Oscar del 1996, dove interpretò Dead Man Walkin', candidata come miglior canzone e presente nella colonna sonora dell'omonimo film di Tim Robbins.[7]
Dopo la pausa estiva il tour ricominciò negli Stati Uniti d'America dove il cantautore si esibì prevalentemente in città di provincia fino alla fine del 1996. Suonò tra l'altro a Youngstown in Ohio, cittadina che aveva dato il titolo a una delle canzoni contenute nell'album The Ghost of Tom Joad. Il 29 settembre partecipò a un evento benefico in memoria di Woody Guthrie a Cleveland dove interpretò diverse canzoni del repertorio del celebre folk singer insieme a Pete Seeger, Arlo Guthrie, Joe Ely, Billy Bragg e altri cantanti folk.[4] L'8 novembre Springsteen tenne un concerto di beneficenza nella sua vecchia scuola elementare St. Rose of Lima a Freehold accompagnato dalla moglie Patti Scialfa e dalla violinista Soozie Tyrell. Alla fine dello stesso mese tenne tre spettacoli, anch'essi per scopi benefici, nello storico teatro Paramount di Asbury Park. Per l'occasione ospitò sul palco amici e collaboratori come Steven Van Zandt, Danny Federici, Vini Lopez, Richiard Blackwell, percussionista che aveva suonato nel secondo disco del cantautore, Lisa Lowell, oltre a Soozie Tyrell e Patti Scialfa.[8][9]
La quarta parte del tour, nell'inverno del 1997, si svolse in Giappone e in Australia. Infine si concluse in maggio con una serie di concerti in Europa con due date a Parigi al Palazzo dei congressi.[10] Il 26 febbraio, dopo le date australiane, Springstreen partecipò alla cerimonia di premiazione dei Grammy Award dove The Ghost of Tom Joad vinse come miglior album di folk contemporaneo.[11] Il 5 maggio, prima delle ultime date europee, gli fu assegnato a Stoccolma il Polar Music Prize.[12]
Lo spettacolo
modificaPer questa tournée Sprinsteen si presentò al pubblico in una veste inedita, del tutto diversa da quella del muscolare rocker che caratterizzava gli scatenati spettacoli con la E Street Band nel decennio precedente e a cui il pubblico era abituato. Concerti più intimi, con uno scarno accompagnamento di chitarra e armonica, focalizzando l'attenzione degli ascoltatori sui testi delle sue canzoni, in teatri e sale che poteva accogliere due o tremila persone al massimo.[9] Una chitarra acustica Takamine nera prendeva il posto della iconica Telecaster elettrica. Musicalmente solo in qualche canzone Springsteen era accompagnato dalle note di un sintetizzatore suonato, fuori scena, dal suo tecnico Kevin Buell.[13] Prima e durante i concerti chiedeva al pubblico di ascoltare in silenzio i brani, inframezzati spesso da lunghi monologhi. Si trattava, nelle intenzioni, del modo migliore per presentare i pezzi del nuovo album, ma allo stesso modo il cantautore rilesse le canzoni del suo repertorio.[14]
Lo stile musicale variava notevolmente a seconda della canzone: alcuni classici del repertorio, come Darkness on the Edge of Town o la più recente Murder Inc. erano interpretate con un vigoroso cantato e un potente accompagnamento di chitarra, ma la maggior parte delle canzoni, tra cui quasi tutte quelle di Tom Joad, erano quasi sussurrate con un sapiente uso dei momenti di silenzio e delle pause.[9] Per contrastare l'interpretazione diffusa e errata che era stata data al brano, Springsteen tornò a eseguire Born in the U.S.A. in versione acustica, del tutto simile a come era stata inizialmente concepita ai tempi dell'album Nebraska.[15] Si trattava in effetti di un'amara riflessione sul destino dei veterani della guerra del Vietnam e non di un inno gingoista e il cantautore la presentò «in una versione che non poteva essere fraintesa».[16]
L'abbigliamento stesso di Springsteen, che richiamava quello dei lavoratori degli anni trenta e dei personaggi di Furore di John Steinbeck, si accordava con il tema della maggior parte delle canzoni, incentrate sulle difficoltà delle parti più deboli della società americana e che ne erano ai margini.[9][17]
Springsteen, nel corso del tour, presentò anche diverse nuove canzoni; The Hitter e Long Time Comin', escluse dalla scaletta definitiva di The Ghost of Tom Joad, fecero il loro esordio durante il tour per essere poi ripescate dieci anni dopo in Devils & Dust. Altre erano di carattere quasi umoristico, come In Michigan, dedicata alla gente di quello stato e che poi divenne In Freehold, un ironico omaggio al luogo dove era cresciuto, Sell It and They Will Come, un graffiante presa in giro delle pubblicità televisiva e Pilgrim in the Temple of Love, che ha come protagonista un Babbo Natale cattivo.[18] Contemporaneamente, presentò brani con espliciti riferimenti sessuali, come Red Headed Woman o It's the Little Things That Count, e ripescò vecchie canzoni mai suonate dal vivo in precedenza, come The Angel tratta dal suo primo album del 1973.[9] Per la prima volta da quando era stato pubblicato, Springsteen non interpretò nessuna canzone tratta da Born to Run .[13] Solo in una delle ultime date, a Napoli, dopo aver omaggiato il pubblico partenopeo con 'O sole mio, Springsteen, terminato il concerto, si affacciò alla terrazza del Teatro Augusteo improvvisando Thunder Road per la folla radunata nella piazzetta sottostante.[19][20]
Concerti
modificaData[2][21] | Città | Nazione | Impianto |
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Prova generale | |||
21 novembre 1995 | New Brunswick | Stati Uniti | State Theatre |
America del Nord | |||
22 novembre 1995 | Red Bank | Stati Uniti | Count Basie Theatre |
26 novembre 1995 | Los Angeles | Wiltern Theatre | |
27 novembre 1995 | |||
29 novembre 1995 | Berkeley | Berkeley Community Theatre | |
30 novembre 1995 | |||
3 dicembre 1995 | Rosemont | Rosemont Theatre | |
5 dicembre 1995 | Washington | DAR Constitution Hall | |
6 dicembre 1995 | |||
8 dicembre 1995 | Upper Darby | Tower Theatre | |
9 dicembre 1995 | |||
12 dicembre 1995 | New York | Beacon Theatre | |
13 dicembre 1995 | |||
15 dicembre 1995 | Boston | Orpheum Theatre | |
16 dicembre 1995 | |||
17 dicembre 1995 | New York | Beacon Theatre | |
7 gennaio 1996 | Montréal | Canada | Salle Wilfrid-Pelletier |
8 gennaio 1996 | Toronto | Massey Hall | |
10 gennaio 1996 | Detroit | Stati Uniti | Fox Theatre |
11 gennaio 1996 | |||
12 gennaio 1996 | Youngstown | Stambaugh Auditorium | |
16 gennaio 1996 | Cleveland | Cleveland Music Hall | |
17 gennaio 1996 | |||
18 gennaio 1996 | Saint Louis | Fox Theatre | |
22 gennaio 1996 | New Orleans | Saenger Theatre | |
23 gennaio 1996 | Houston | Jesse H. Jones Hall for the Performing Arts | |
25 gennaio 1996 | Austin | Austin Music Hall | |
26 gennaio 1996 | Dallas | Bronco Bowl | |
28 gennaio 1996 | Atlanta | Fox Theatre | |
Europa | |||
12 febbraio 1996 | Francoforte | Germania | Alte Oper |
14 febbraio 1996 | Dresda | Kulturpalast | |
15 febbraio 1996 | Monaco | Rudi-Sedlmayer-Halle | |
17 febbraio 1996 | Amburgo | Congress Centrum Hamburg Halle 1 | |
18 febbraio 1996 | Düsseldorf | Philipshalle | |
21 febbraio 1996 | Parigi | Francia | Le Zénith |
22 febbraio 1996 | |||
25 febbraio 1996 | Rotterdam | Paesi Bassi | De Doelen |
26 febbraio 1996 | Amsterdam | Koninklijk Theater Carré | |
28 febbraio 1996 | Manchester | Regno Unito | Manchester Apollo |
29 febbraio 1996 | Birmingham | Symphony Hall | |
2 marzo 1996 | Newcastle | Newcastle City Hall | |
3 marzo 1996 | Edimburgo | Edinburgh Playhouse | |
13 marzo 1996 | Stoccolma | Svezia | Cirkus |
14 marzo 1996 | Oslo | Norvegia | Oslo Spektrum |
16 marzo 1996 | Copenaghen | Danimarca | Falkoner Salen |
19 marzo 1996 | Belfast | Regno Unito | King's Hall |
20 marzo 1996 | Dublino | Irlanda | Point Theatre |
10 aprile 1996 | Roma | Italia | Auditorium Santa Cecilia |
11 aprile 1996 | Milano | Teatro Smeraldo | |
13 aprile 1996 | Genova | Teatro Carlo Felice | |
16 aprile 1996 | Londra | Regno Unito | Royal Albert Hall |
17 aprile 1996 | |||
19 aprile 1996 | Berlino | Germania | ICC Berlin |
20 aprile 1996 | Anversa | Belgio | Koningin Elisabethzaal |
22 aprile 1996 | Londra | Regno Unito | Royal Albert Hall |
24 aprile 1996 | Brixton Academy | ||
25 aprile 1996 | |||
27 aprile 1996 | Royal Albert Hall | ||
30 aprile 1996 | Strasburgo | Francia | Salle Erasme |
1º maggio 1996 | Bruxelles | Belgio | Palais des Beaux-Arts |
2 maggio 1996 | Zurigo | Svizzera | Kongresshaus |
6 maggio 1996 | Barcellona | Spagna | Teatro Tivoli |
7 maggio 1996 | |||
8 maggio 1996 | Madrid | Palacio de Congresos Y Exposiciones | |
America del Nord | |||
16 settembre 1996 | Pittsburgh | Stati Uniti | Benedum Center |
18 settembre 1996 | Wallingford | Oakdale Theatre | |
19 settembre 1996 | Providence | Providence Performing Arts Center | |
24 settembre 1996 | Kalamazoo | James W. Miller Auditorium | |
25 settembre 1996 | Akron | E.J. Thomas Performing Arts Hall | |
26 settembre 1996 | Ann Arbor | Hill Auditorium | |
1º ottobre 1996 | Normal | Braden Auditorium | |
2 ottobre 1996 | Milwaukee | Riverside Theater | |
3 ottobre 1996 | Minneapolis | Northrop Auditorium | |
15 ottobre 1996 | Salt Lake City | Abravanel Hall | |
16 ottobre 1996 | Denver | Paramount Theatre | |
17 ottobre 1996 | |||
19 ottobre 1996 | Albuquerque | Kiva Auditorium | |
21 ottobre 1996 | Tempe | Grady Gammage Memorial Auditorium | |
22 ottobre 1996 | San Diego | Civic Theatre | |
23 ottobre 1996 | Fresno | William Saroyan Theatre | |
25 ottobre 1996 | Santa Barbara | Arlington Theatre | |
26 ottobre 1996 | San Jose | Event Center Arena | |
28 ottobre 1996 | Portland | Arlene Schnitzer Concert Hall | |
29 ottobre 1996 | Seattle | Paramount Theatre | |
8 novembre 1996 | Freehold | Saint Rose of Lima School | |
12 novembre 1996 | Buffalo | Shea's Performing Arts Center | |
13 novembre 1996 | Syracuse | Landmark Theatre | |
14 novembre 1996 | Lowell | Lowell Memorial Auditorium | |
19 novembre 1996 | Memphis | Ellis Auditorium | |
20 novembre 1996 | Louisville | The Louisville Palace | |
21 novembre 1996 | Indianapolis | Murat Theatre | |
24 novembre 1996 | Asbury Park | Paramount Theatre | |
25 novembre 1996 | |||
26 novembre 1996 | |||
2 dicembre 1996 | Sunrise | Sunrise Musical Theater | |
3 dicembre 1996 | |||
5 dicembre 1996 | Columbia | Township Auditorium | |
6 dicembre 1996 | Birmingham | Birmingham-Jefferson Civic Center Concert Hall | |
10 dicembre 1996 | Cincinnati | Music Hall | |
11 dicembre 1996 | Columbus | Veterans Memorial Auditorium | |
12 dicembre 1996 | Nashville | Ryman Auditorium | |
14 dicembre 1996 | Charlotte | Ovens Auditorium | |
Giappone | |||
27 gennaio 1997 | Tokyo | Giappone | Tōkyō Kokusai Fōramu |
29 gennaio 1997 | |||
30 gennaio 1997 | |||
31 gennaio 1997 | |||
Australia | |||
4 febbraio 1997 | Brisbane | Australia | QPAC Concert Hall |
5 febbraio 1997 | |||
7 febbraio 1997 | Sydney | Capitol Theatre | |
8 febbraio 1997 | |||
10 febbraio 1997 | |||
11 febbraio 1997 | |||
12 febbraio 1997 | |||
15 febbraio 1997 | Melbourne | Palais Theatre | |
16 febbraio 1997 | |||
17 febbraio 1997 | |||
Europa | |||
6 maggio 1997 | Vienna | Austria | Austria Center Vienna |
7 maggio 1997 | |||
9 maggio 1997 | Varsavia | Polonia | Sala dei congressi |
10 maggio 1997 | |||
12 maggio 1997 | Praga | Repubblica Ceca | Centro congressi |
15 maggio 1997 | Lione | Francia | Auditorium Maurice Ravel |
16 maggio 1997 | Montpellier | Opéra Berlioz | |
18 maggio 1997 | Nizza | Palais des congrès Acropolis | |
19 maggio 1997 | Tolone | Zenith Omega | |
21 maggio 1997 | Firenze | Italia | Teatro Verdi |
22 maggio 1997 | Napoli | Teatro Augusteo | |
25 maggio 1997 | Parigi | Francia | Palazzo dei congressi |
26 maggio 1997 |
Scaletta
modificaLa scaletta tipica dei concerti aveva come nucleo centrale le canzoni dell'album The Ghost of Tom Joad, in particolare nella sequenza costituita da Youngstown, Sinaloa Cowboys, The Line, Balboa Park, The New Timer e Across the Border, ma nel corso del tour Springsteen spaziò in gran parte del suo repertorio e fece esordire un gran numero di nuove canzoni. A queste si devono aggiungere brani di altri artisti, tra cui alcune cover di Woody Guthrie.[2][21][22]
Canzoni originali
modificaGreetings from Asbury Park, N.J.
- The Angel
- Blinded by the Light
- Does This Bus Stop at 82nd Street?
- For You
- Growin' Up
- It's Hard to Be a Saint in the City
- Spirit in the Night
The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle
- 4th of July, Asbury Park (Sandy)
- Rosalita (Come Out Tonight)
- Wild Billy's Circus Story
- Adam Raised a Cain
- Darkness on the Edge of Town
- The Promised Land
- Racing in the Street
- I Wanna Marry You
- Independence Day
- Point Blank
- The River
- Two Hearts
- You Can Look (But You Better Not Touch)
- Atlantic City
- Highway Patrolman
- Johnny 99
- Mansion on the Hill
- My Father's House
- Nebraska
- Open All Night
- Reason to Believe
- State Trooper
- Used Cars
- Bobby Jean
- Born in the U.S.A.
- No Surrender
- My Hometown
- Working on the Highway
- All That Heaven Will Allow
- Spare Parts
- Tougher Than the Rest
- When You're Alone
- Pony Boy
- If I Should Fall Behind
- Murder Incorporated
- Streets of Philadelphia
- This Hard Land
- Across the Border
- Balboa Park
- Dry Lightning
- Galveston Bay
- The Ghost of Tom Joad
- Highway 29
- The Line
- My Best Was Never Good Enough
- The New Timer
- Sinaloa Cowboys
- Straight Time
- Youngstown
Altre
- Brothers Under the Bridge
- Dead Man Walkin'
- The Hitter
- I'm Turning Into Elvis
- In Freehold
- In Michigan
- It's the Little Things That Count
- Long Time Comin'
- Pilgrim in the Temple of Love
- Red Headed Woman
- Seeds
- Sell It and They Will Come
- Shut Out the Light
- There Will Never Be Any Other for Me But You
- The Wish
Cover
modifica- Blowing Down the Road (Old Dusty Road) (Woody Guthrie)
- Deportee (Plane Wreck at Los Gatos) (Woody Guthrie)
- Diamonds in the Yard (Elliott Murphy)
- Homestead (Joe Grushecky)
- I Don't Want to Go Home (Southside Johnny, composta da Steven Van Zandt)
- 'O sole mio[19]
- Tom Joad (conosciuta anche come The Ballad of Tom Joad) (Woody Guthrie)
Altre canzoni provate o fuori scaletta
modifica- I Wish I Were Blind
- Local Hero
- Souls of the Departed
- Thunder Road[19]
Formazione
modificacon:[2]
- Kevin Buell – sintetizzatore (fuori scena)
- Patti Scialfa – cori (nei concerti dell'8, 24, 25 e 26 novembre, 12 dicembre 1996)
- Soozie Tyrell – cori, violino (nei concerti dell'8, 24, 25 e 26 novembre, 12 dicembre 1996)
Ospiti
modificaDurante il tour Springsteen ha occasionalmente ospitato sul palco amici musicisti e collaboratori.[2]
- Joe Ely – duetto su Blowin' Down This Road (Austin, 25 gennaio 1996)
- Joe Grushecky e Elliott Murphy – duetto su Blowin' Down This Road, (Londra, 25 aprile 1996)
- Joe Grushecky – duetto su Homestead (Pittsburgh, 16 settembre 1996)
- Nils Lofgren – duetto su No Surrender (Tempe, 21 ottobre 1996)
- Dion DiMucci – duetto su If I Should Fallm Behind (Miami, 2 dicembre 1996)
- Steven Van Zandt, Danny Federici, Vini Lopez, Richard Blackwell, Lisa Lowell - vari pezzi nei concerti di Asbury Park del 24, 25, 26 novembre 1996
- Elliott Murphy – duetto su Diamonds by the Yard e Blowin' Down This Road, (Parigi, 26 maggio 1997)
Trasmissioni radio e discografia
modificaUna porzione dei concerti dell'8 e 9 dicembre 1995 fu registrata professionalmente e trasmessa attraverso le radio AOR statunitensi del syndication Columbia Records Radio Hour e che poi fu utilizzata per la realizzazione di alcuni bootleg.[23]
Dal 2017 le registrazioni restaurate digitalmente di alcuni concerti furono rese disponibili per il download attraverso il sito ufficiale di Springsteen nei formati MP3, lossless con qualità CD-Audio e in alta definizione a 24 bit/192 kHz oppure come tradizionali album in formato CD nell'ambito dell'iniziativa Springsteen Archive Series.[24]
- 2017 – Bruce Springsteen, King's Hall, Belfast, March 19, 1996, download digitale, live.brucespringsteen.net, registrato al King's Hall, Belfast l'8 settembre 1996
- 2018 – Bruce Springsteen, Freehold, NJ 1996 Saint Rose of Lima School Gym, download digitale, live.brucespringsteen.net, registrato alla Saint Rose of Lima School di Freehold l'8 novembre 1996
- 2019 – Bruce Springsteen, Asbury Park 11/24/96, download digitale, live.brucespringsteen.net, registrato al Paramount Theatre di Asbury Park il 24 novembre 1996
Note
modifica- ^ Guaitamacchi, cap. Bruce Springsteen – Il fantasma di Tom Joad.
- ^ a b c d e Labianca, pp. 218-225.
- ^ Marsh, 2004, p. 504.
- ^ a b Labianca, pp. 218-221.
- ^ Gino Castaldo, Brivido Springsteen, il resto è Sanremo, in La Repubblica, 21 febbraio 1996. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato il 22 gennaio 2016).
- ^ (EN) Thom Duffy, For Sony Music's Springsteen, 'Ghost of Tom Joad' Finds New Life Abroad, in Billboard, Billboard Publications, Inc., 25 maggio 1996, p. 10, 97. URL consultato il 22 gennaio 2016.
- ^ (EN) The 68th Academy Awards, su Oscars.org, Academy of Motion Picture Arts and Sciences, 25 marzo 1996. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato il 22 gennaio 2016).
- ^ Labianca, p. 222.
- ^ a b c d e Carlin, cap. 23.
- ^ Labianca, pp. 223-225.
- ^ (EN) Search > Bruce Springsteen, su Grammy.org, 22 gennaio 2016. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato il 22 gennaio 2016).
- ^ (EN) Laureates > Bruce Springsteen, su Polar Music Prize, 22 gennaio 2016. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato il 22 gennaio 2016).
- ^ a b Marsh, 2006, p. 223.
- ^ Marsh, 2006, p. 217.
- ^ La versione originale acustica di Born in the U.S.A. fu in seguito pubblicata nella raccolta Tracks nel 1998.
- ^ Colombati, p. 570.
- ^ Kirkpatrick, p. 300.
- ^ Marsh, 2006, pp. 225-226.
- ^ a b c Luciano Giannini, Springsteen ieri a Napoli. Tra i bis, anche un accenno a «'O sole mio», in Il Mattino, 23 maggio 1997, p. 6.
- ^ Labianca, p. 200.
- ^ a b (EN) 1995, su Brucebase. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato il 22 gennaio 2016).
- ^ Marsh, 2006, p. 222.
- ^ Labianca, p. 197.
- ^ (EN) 1996, su Live Bruce Springsteen. URL consultato il 22 maggio 2019.
Bibliografia
modifica- Peter Ames Carlin, Bruce, ebook, Milano, Mondadori, 2013, ISBN 978-88-520-3979-9.
- Leonardo Colombati, Bruce Springsteen. Come un killer sotto il sole. Il grande romanzo americano, 5ª ed., Milano, Sironi Editore, 2011, ISBN 978-88-518-0140-3.
- Ezio Guaitamacchi, 1000 concerti che ci hanno cambiato la vita, 1ª ed., Milano, Rizzoli, 2010, ISBN 978-88-17-04222-2.
- Rob Kirkpatrick, Magic in the night. Le parole e la musica di Bruce Springsteen, Milano, Baldini & Castoldi, 2014, ISBN 978-88-6852-290-2.
- Ermanno Labianca, American skin. Vita e musica di Bruce Springsteen, 2ª ed., Firenze, Giunti, 2002, ISBN 88-09-02897-X.
- (EN) Dave Marsh, Bruce Springsteen - Two Hearts: The Definitive Biography, 1972-2003, New York, Routledge, 2004, ISBN 978-0-415-96928-4.
- (EN) Dave Marsh, Bruce Springsteen on Tour: 1968-2005, New York, Bloomsbury USA, 2006, ISBN 978-1-59691-282-3.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Solo Acoustic Tour, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) The Bruce Springsteen Official Web Site, su brucespringsteen.net.