San Gallo

comune svizzero
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San Gallo (Sankt Gallen in tedesco, Saint-Gall in francese, Son Gagl in romancio) è una città della Svizzera, ottava per numero di abitanti[1] e capoluogo dell'omonimo cantone.

San Gallo
città
(DE) Sankt Gallen
San Gallo – Stemma
San Gallo – Bandiera
San Gallo – Veduta
San Gallo – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone San Gallo
DistrettoSan Gallo
Amministrazione
SindacoMaria Pappa (PSS)
Lingue ufficialiTedesco
Territorio
Coordinate47°25′N 9°22′E
Altitudine674 m s.l.m.
Superficie39,41 km²
Abitanti75 522[1] (31-12-2017)
Densità1 916,32 ab./km²
FrazioniAbtwil, Achlen, Bruggen, Guggeien, Hafnersberg, Heiligkreuz, Hinterberg, Kräzern, Krontal, Lachen, Neudorf, Notkersegg, Riethüsli, Rosenberg, Rotmonten, Sankt Josephen, Sankt Fiden, Sankt Georgen, Sittertal, Stephanshorn, Straubenzell, Tablat
Comuni confinantiEggersriet, Gaiserwald, Gossau, Herisau (AR), Mörschwil, Speicher (AR), Stein (AR), Teufen (AR), Untereggen, Wittenbach
Altre informazioni
Cod. postale9000 - 9029
Prefisso071
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS3203
TargaSG
Nome abitantisankt galler (sangallese)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
San Gallo
San Gallo
San Gallo – Mappa
San Gallo – Mappa
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Situato ad un'altitudine di circa 700 m s.l.m.[1] sulle rive del fiume Steinach che sfocia nel poco distante Lago di Costanza, il centro abitato si sviluppa nella vallata compresa fra due sistemi collinari, il Rosenberg a nord e il Freudenberg a sud. La vallata è delimitata a sud-ovest dalla stretta gola del fiume Sitter, a nord-est il fiume Steinach scorre in uscita dalla città verso il lago di Costanza.

In passato la città si sviluppava lungo il fiume che dal 1867 al 1911[2] venne progressivamente canalizzato e ora scorre sotto il territorio cittadino.

La leggenda vuole che le origini risalgano ad un eremo fondato nel 612 dall'irlandese san Gallo, che era uno dei 12 monaci scoti che accompagnarono nell'Europa continentale San Colombano. San Gallo si stabilì sulle rive della Steinach nei pressi di Arbon, per vivere come eremita.

La fondazione della comunità monastica, risalente al 719 è attribuita al monaco benedettino alemanno San Otmaro, che trasformò la piccola comunità venutasi a creare in una comunità organizzata erigendo un'abbazia che porta il nome del santo; a partire dal 747 la comunità adottò la Regola benedettina sotto la quale rimase fino al 1805. Secondo la leggenda, le spoglie di san Gallo e di sant'Otmaro si trovano sotto la Cattedrale di San Gallo; entrambi sono i protettori della città e della diocesi.

L'abbazia, nonostante l'ostilità del vescovado di Costanza, divenne uno dei più importanti centri di cultura e di potere dell'Europa e possedeva una splendida biblioteca ancor oggi visitabile. Nel 920 la sua scuola contava 300 allievi e i suoi domini comprendevano circa 48000 ha di territorio. Nel 1026 l'abate Ulrico II ricevette il titolo di principe dell'Impero, formando un suo Principato che durò fino al 1808.

Attorno all'abbazia si formò la città che, nel corso del tempo, si ingrandì e si trovò in contrapposizione con il potere politico ed ecclesiastico del monastero. Nel 1526 l'umanista e sindaco della città Joachim von Watt introdusse la Riforma protestante; la città scelse la Confessione Luterana. I contrasti del periodo portarono all'edificazione di una porta cittadina accessibile direttamente dal monastero e intitolata a Carlo Borromeo, vescovo di Milano, perché la sua uscita dalla città segnò la vittoria della parte riformata.

La prosperità della città inizia in contemporanea con la riforma, una florida industria tessile produce del lino di ottima qualità che viene esportato in tutta Europa; la produzione di tela entra in crisi tra il XVII e il XVIII secolo, ma contemporaneamente fiorisce l'industria del ricamo.

Alleata dei riformati alla Confederazione Svizzera, dal 1648, perso il voto alla Dieta imperiale, è distaccata dagli stati dell'impero, finché nel 1798 entra a far parte della Repubblica Elvetica e l'anno dopo ricostituito come principato.
Nel 1803 si formò il Cantone di San Gallo che poi abolì il Principato.
L'abbazia nel 1836 diventò la sede del Vicariato ecclesiastico e nel 1846 fu elevata a Cattedrale e sede dell'attuale Vescovato.

Ultimi principi-abati
  • Leodegardo Bürgisser 1696-1717
  • Giuseppe von Rudolphi 1717-1740
  • Celestino II Gugger von Staudach -1740-1767
  • Beda Angehrn 1767-1796
  • Pancrazio Vorster 1796-1799

Nel 1918 la città ha inglobato i comuni soppressi di Straubenzell e Tablat.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La principale attrazione del centro cittadino è la cattedrale barocca risalente al XVIII secolo. Fa parte del complesso dell'Abbazia di San Gallo iscritto dal 1983 nel Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Il Museo tessile ospita ricami e merletti della Svizzera orientale e recenti creazioni di alta moda. È in stile classicheggiante, come pure il Museo d'arte. Il nuovo Padiglione d'arte, che ha per slogan "laboratorio del presente", si dedica alla scoperta e alla presentazione di artisti contemporanei.

L'Università di San Gallo, ritenuta un'opera d'arte collettiva di architettura e di pittura, ospita opere di Hans Arp, Joan Miró e Gerard Richter. Presso l'ateneo, si tiene ogni anno il Simposio di San Gallo, precedentemente conosciuto con i nomi di International Management Symposium e ISC-Symposium.

Ci sono in città 111 bovindi, oltre a numerose fontane e sculture, come The Trunk di Richard Serra, la Fontana del giocoliere di Max Oerli o la Botte di Roman Signer, esempi di arte contemporanea in luoghi pubblici.

Geografia antropica

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Urbanistica

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Il boom dei pizzi, alla fine del XIX secolo, stimolò l'architettura, con la costruzione di ville e musei in stile liberty. Sussistono tuttavia anche edifici moderni come la "Conchiglia" di Santiago Calatrava, l'imponente costruzione di Herzog & de Meuron sul Rosenberg o le opere di Heinz Tesar.

L'intero complesso abbaziale con cattedrale barocca (1755-1767) e antichi edifici dell'abbazia sono stati decretati dall'UNESCO Patrimonio culturale dell'Umanità. Di particolare interesse la biblioteca abbaziale: la sala, alta più di due piani, è in stile rococò.

Infrastrutture e trasporti

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Linea S2 delle Appenzeller Bahnen.

La città di San Gallo venne collegata per la prima volta a una linea ferroviaria nel 1856, con l'apertura della linea San Gallo Winkeln-San Gallo delle Sankt Gallisch-Appenzellische Eisenbahn.

La stazione centrale di San Gallo, costruita da Alexander von Senger, è uno snodo di traffico centrale per tutta la Svizzera orientale. Da San Gallo si può raggiungere con la ferrovia la valle del Reno, la regione del lago Bodanico, l'Appenzello e la Svizzera centrale. San Gallo è anche il centro della rete celere di San Gallo. L'aeroporto più vicino è quello di Altenrhein, dal quale ci sono voli soprattutto per Vienna, Monaco di Baviera e tutte le città svizzere che ne possiedono uno.

Oltre alla stazione centrale, ci sono a San Gallo altre tre stazioni delle FFS, San Gallo St. Fiden (sulla ferrovia Rorschach-San Gallo), San Gallo Bruggen e San Gallo Winkeln (sulla ferrovia San Gallo-Winterthur) oltre alla stazione di San Gallo Haggen delle SOB sulla ferrovia Lago di Costanza-Toggenburgo.

Inoltre, le Appenzeller Bahnen connettono San Gallo con Speicher, Trogen, Gais e Appenzello,[3] servendo il comune con le fermate di San Gallo Riethüsli e San Gallo Güterbahnhof sulla ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello e con quelle di San Gallo Marktplatz, San Gallo Spisertor, San Gallo Schülerhaus, San Gallo Birnbäumen, San Gallo Notkersegg e Schwarzer Bären sulla ferrovia San Gallo-Trogen, la quale assume caratteristiche simili a quelle di una tranvia all'interno del centro cittadino.[4]

Infine, come quasi tutte le città svizzere, la città possiede una fitta rete di bus dei Verkehrsbetriebe der Stadt St. Gallen (VBSG). Ha anche una rete filoviaria, mentre fino al 1957 aveva una rete tranviaria.

Società

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Evoluzione demografica

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Evoluzione demografica

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Comunità straniere più numerose a San Gallo[5]
Nazionalità Popolazione (2019)
  Germania 4 979
  Italia 2 713
  Kosovo 1 935
  Serbia 1 339
  Portogallo 1 163
  Austria 1 144
  Bosnia ed Erzegovina 995
  Macedonia del Nord 894
  Turchia 725
  Spagna 707

Il numero di abitanti della città di San Gallo, che nel 1799 ammontava a circa 8 000 persone,[6] aumentò lentamente fin verso la metà del XIX secolo; in seguito vi fu un'accelerazione della crescita (quasi 38 000 persone nel 1910, senza contare Straubenzell e Tablat). La popolazione, composta attorno al 1800 ancora prevalentemente da cittadini riformati, divenne più eterogenea in termini di provenienza e confessione; nel 1910 la quota degli stranieri era del 31% (di cui due terzi tedeschi). Dopo l'aggregazione del 1918 gli abitanti del comune passarono a ben 69 000, valore che però scese del 10% entro il 1941 in seguito alla crisi economica e a partenze (specialmente di giovani e stranieri). Grazie all'immigrazione di persone provenienti in maggioranza dall'Europa meridionale, nel 1970 la popolazione raggiunse il suo massimo storico (quasi 81 000 persone), ma poiché in seguito molti si trasferirono nei comuni dell'agglomerato, la popolazione scese nuovamente e agli inizi del XXI secolo si aggirava attorno alle 70 000 persone. Nel 2005 gli stranieri rappresentavano circa il 27% della popolazione (di cui un terzo proveniente dall'ex Iugoslavia). Al 1º dicembre 2019 San Gallo aveva una popolazione di 76 090 abitanti, circa il 31,4% dei quali cittadini stranieri.[7]

In base al censimento svizzero del 2000, la maggioranza assoluta della popolazione parla come prima lingua il tedesco (83,0%), mentre la lingua italiana è la seconda più diffusa (3,7%) e il serbo-croato è la terza (3,7%).[8]

Consistenza demografica a San Gallo per gruppo linguistico e religione[6]
Anno Popolazione Cittadini svizzeri Tedescofoni Italofoni Francofoni Cattolici Protestanti
1809 8 118
1837 9 430
1850 17 858 16 529 49,3% 50,4%
1870 26 398 23 805 49,9% 49,8%
1888 43 296 34 168 42 203 (97,5%) 590 (1,4%) 231 (0,5%) 49,7% 49,0%
1900 53 796 40 342 51 059 (94,9%) 1 922 (3,6%) 385 (0,7%) 52,1% 46,8%
1910 75 482 50 582 66 929 (88,7%) 7 146 (9,5%) 596 (0,8%) 54,2% 43,5%
1930 63 947 52 679 61 314 (95,9%) 1 624 (2,5%) 508 (0,8%) 49,0% 48,5%
1950 68 011 61 009 64 884 (95,4%) 1 793 (2,6%) 680 (1,0%) 47,8% 49,3%
1970 80 852 66 270 69 799 (86,3%) 6 930 (8,6%) 615 (0,8%) 55,1% 42,1%
1990 75 237 58 300 62 015 (82,4%) 4 243 (5,6%) 802 (1,1%) 50,8% 35,1%
2000 72 626 53 132 60 297 (83,0%) 2 722 (3,7%) 575 (0,8%) 44,0% 28,9%

Economia

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Nel territorio comunale è presente la sede dell'assicurazione Helvetia.

Nella città hanno sede due squadre di calcio a livello professionale: l'F.C. San Gallo che milita in Super League e l'FC Brühl St.Gallen che milita nella Prima Lega Promotion.

  1. ^ a b c (DE) Die Stadt in Zahlen, su stadt.sg.ch. URL consultato il 5 ottobre 2018.
  2. ^ (DE) Der Steinachstollen (PDF), su stadt.sg.ch. URL consultato il 5 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2017).
  3. ^ Fahrplan 2024 (PDF), su appenzellerbahnen.ch (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2024).
  4. ^ Aeschlimann, Jürg; Waldburger, Hans (2003). Strassenbahn St. Gallen–Speicher–Trogen; Die Trogenerbahn (in tedesco). Leissigen: Prellbock Druck & Verlag. ISBN 3-907579-24-0.
  5. ^ (DE) Ständige und nichtständige Wohnbevölkerung nach institutionellen Gliederungen, Geburtsort und Staatsangehörigkeit, su Bundesamt für Statik. URL consultato il 6 ottobre 2020.
  6. ^ a b San Gallo, in Dizionario storico della Svizzera.
  7. ^ (DE) Ständige und nichtständige Wohnbevölkerung nach institutionellen Gliederungen, Staatsangehörigkeit (Kategorie), Geschlecht und Alter, su Bundesamt für Statik. URL consultato il 6 ottobre 2020.
  8. ^ Swiss Federal Statistical Office Archiviato il 5 gennaio 2016 in Internet Archive. accessed 11 January 2010

Bibliografia

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  • AA. VV., Die Baudenkmäler der Stadt St. Gallen, 1922.
  • W. Bodmer, Die Entwicklung der schweizerischen Textilwirtschaft im Rahmen der übrigen Industrien und Wirtschaftszweige, 1960.
  • E. Ehrenzeller, Geschichte der Stadt St. Gallen, 1988.
  • W. Wunderlich (a cura di), St. Gallen: Geschichte einer literarischen Kultur, 2 voll., 1999.
  • E. Ziegler, M. Mayer, Die Stadtarchive in St. Gallen, 2003.
  • AA. VV., St. Galler Stadtführer, 2007, 4.a edizione (2010).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN127834916 · ISNI (EN0000 0001 2321 910X · SBN UM1L003057 · LCCN (ENn80004388 · GND (DE4051594-1 · BNE (ESXX454270 (data) · BNF (FRcb11950003x (data) · J9U (ENHE987007557239405171
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