Swartkrans
Swartkrans è un sito archeologico del Sudafrica, situato a circa 40 chilometri da Johannesburg. Swartkrans fa parte del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO denominato Culla dell'umanità.[1]
Swartkrans | |
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Cranio di Paranthropus robustus risalente a 1,8 milioni di anni fa, rinvenuto a Swartkrans | |
Civiltà | Preistorica |
Localizzazione | |
Stato | Sudafrica |
Distretto | Distretto di Johannesburg |
Amministrazione | |
Ente | Università del Witwatersrand |
Mappa di localizzazione | |
Storia
modificaSwartkrans è un sito archeologico dove sono stati ritrovati fossili riferibili ad oltre cento ominidi del genere paranthropus, tra cui SK 48 datato a 1,8 milioni d anni fa[2] e ripreso nell'immagine, ed alcuni riferibili all' homo erectus.[3] Il sito rientra nell'area oggi chiamata Culla dell'umanità, famosa per essere particolarmente ricca di reperti archeologici, soprattutto resti di ominidi. Si crede che il più antico deposito presente sul sito risalga al periodo compreso tra 1,8 e 2 milioni di anni fa. Alcune delle prime prove di controllo del fuoco da parte degli uomini si trovano proprio a Swartkrans.[4][5]
Tra i fossili scoperti nel calcare di Swartkrans si trovano quelli riferibili all' homo erectus, al paranthropus[4] e all' homo habilis[senza fonte]. Il famoso paleontologo Robert Broom operò molte ricerche in questo luogo. Era aiutato da Charles Kimberlin Brain, i cui lavori il loco ispirarono il libro The Hunters or the Hunted? in cui dimostrò che invece di essere scimmie assetate di sangue, gli hominini fossili rinvenuti nel sito erano essi stessi vittime dei grandi felini.
Swartkrans è una grotta calcarea, che dal punto di vista geologico presenta cinque diverse stratificazioni, denominate Member 1, Member 2, Member 3, Memebr 4 e Member 5. In Member 3 è stato ritrovato il più recente reperto di paranthropus, datato ad un periodo compreso tra 1 milione e 600.000 anni fa,[6] mentre nella stratificazione Member 1 è stato ritrovato un metatarso, denominato SKX 5017, che ha permesso di ipotizzare quale fosse la loro andatura.[7]
Note
modifica- ^ (EN) Cradle of Humankind, su sahra.org.za. URL consultato il 3 febbraio 2024.
- ^ (EN) SK 48, su humanorigins.si.edu. URL consultato il 1° marzo 2024.
- ^ Swartkrans, su britannica.com. URL consultato il 3 febbraio 2024.
- ^ a b C. K. Brain; A. Sillent, Evidence from the Swartkrans cave for the earliest use of fire, in nature, vol. 336, n. 6198, 1º dicembre 1988, pp. 464-466, DOI:10.1038/336464a0. URL consultato il 14 giugno 2011.
- ^ Paul Rincon, Bones hint at first use of fire, in BBC, 22 marzo 2004. URL consultato il 14 giugno 2011.
- ^ (EN) Andy I.R. Herries, Darren Curnoe e Justin W. Adams, A multi-disciplinary seriation of early Homo and Paranthropus bearing palaeocaves in southern Africa, in Quaternary International, vol. 202, 2009, pp. 14-28, DOI:10.1016/j.quaint.2008.05.017.
- ^ (EN) Susman, R. L. e Brain, T. M., New first metatarsal (SKX 5017) from Swartkrans and the gait of Paranthropus robustus, in American Journal of Physical Anthropology, 77 (1), 1988, DOI:10.1002/ajpa.1330770103.
Bibliografia
modifica- C.K. Brain, The Hunters or the Hunted?: An Introduction to African Cave Taphonomy, Chicago, University of Chicago Press, 1981, paperback, ISBN 0-226-07090-5, ISBN 978-0-226-07090-2
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Swartkrans, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 42146332822018731608 · GND (DE) 109999361X |
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