Tortelli alla lastra

piatto della cucina tosco-romagnola
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I tortelli alla lastra (o nella lastra) sono un piatto unico e cibo di strada a base di una sfoglia di pasta simile a quella della piadina, ripiena e poi chiusa. Il nome deriva da una lastra di pietra refrattaria, detta anche teglia (tégia in romagnolo), su cui venivano tradizionalmente cotti.[1]

Tortelli alla lastra
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
RegioniEmilia-Romagna
Toscana
Diffusioneregionale
Zona di produzioneBagno di Romagna, Premilcuore, Portico e San Benedetto, Santa Sofia (FC), Poppi, Chiusi della Verna, Pieve Santo Stefano (AR)
Dettagli
Categoriapiatto unico
RiconoscimentoP.A.T.

Sono un prodotto agroalimentare tradizionale romagnolo e toscano, tipico dell'Appennino tosco-romagnolo e diffuso soprattutto nella zona attorno a Bagno di Romagna, Premilcuore, Portico e San Benedetto e Santa Sofia in provincia di Forlì-Cesena, Chiusi della Verna, Poppi e Pieve Santo Stefano in quella di Arezzo[2][3].

Preparazione

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Si preparano stendendo lo stesso impasto della piadina (farina di grano tenero con l'acqua ed il sale) con il matterello, per ottenere una sfoglia sottile. La versione classica viene farcita con un ripieno di patate lesse passate e condite con soffritto di pancetta, pecorino, noce moscata, pepe e sale; altre versioni includono patate lesse con zucca [4] oppure erbe (biete o spinaci) lessate con ricotta e formaggio grattugiato.

Il ripieno viene distribuito su metà della sfoglia e coperto con l'altra metà; utilizzando una rotella si chiudono i tortelli, dividendoli in forme quadrate di 8–10 cm di lato circa. La cottura, molto simile a quella della piadina e dei crescioni romagnoli, prevede che i tortelli debbano stare sulla lastra per 3-4 minuti, girandoli più volte, finché entrambe le superfici non abbiano assunto il classico colorito dorato con punte di bruciatura[4]. La pietra, su cui venivano tradizionalmente cotti i tortelli, conferisce alla superficie del tortello una particolare ruvidità che lo rende più apprezzabile. In Romagna la cottura può avvenire anche su una teglia di terracotta (tégia in romagnolo) o testo (tëst), la stessa utilizzata per la piadina, o oggi più comunemente su una piastra di ghisa, posta sul fornello della cucina[5].

Possono essere consumati come antipasto, piatto di mezzo, fuori pasto o cibo di strada o freddi il giorno dopo[4].

Sagre gastronomiche

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Si tengono annualmente sagre dedicate in Toscana, dove, oltre alla sagra di Pieve Santo Stefano (Arezzo), merita una particolare menzione la Festa del Tortello alla Lastra a Corezzo (Arezzo), insignita al Senato della Repubblica con il marchio Sagra di qualità[6], e in Romagna (Bagno di Romagna, Galeata, Premilcuore, Santa Sofia in provincia di Forlì-Cesena).

Riconoscimenti

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Prodotto agroalimentare tradizionale

  1. ^ Tortello alla lastra, su turismoforlivese.it. URL consultato il 29 agosto 2019.
  2. ^ Tortello alla Lastra®, su Pro Loco Corezzo. URL consultato il 29 agosto 2019.
  3. ^ il mitico Tortello della Pieve – Prolocopieve.it, su prolocopieve.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  4. ^ a b c Tortello alla lastra, su piadinaromagnola.info. URL consultato il 28 aprile 2023.
  5. ^ Tortello alla lastra, su romagnaatavola.it. URL consultato il 28 aprile 2023.
  6. ^ Festa del Tortello alla Lastra, su Pro Loco Corezzo. URL consultato il 29 agosto 2019.
  7. ^ a b Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Ventiduesima revisione dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, p. 22 (Romagna); 75 (Toscana). URL consultato il 28 aprile 2023.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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