Marco lo bianco
Abrasivi flessibili
- Gli abrasivi flessibili sono fabbricati con diverse materie prime: supporto, leganti, abrasivi, filler ovvero trattamenti aggiuntivi.
Solitamente abbiamo una costruzione di questo tipo: un supporto sul quale viene depositato uno strato di legante a cui viene aggiunto l'abrasivo a cui successivamente viene aggiunto uno strato di legante, e poi eventualmente un filler.
> Il supporto può essere:
- di carta il cui peso in Europa è classificato dalle norme FEPA. La carta è identificata con lettere che corrispondono ad un range di peso in grammi per mq A 65-80, B 85-100, C 150, D 180, E 220, F 270-300, G 400-500.
- di tela tipo jeans in cotone o poliestere alla quale viene applicato dell'appretto in modo da irrigidirla, a seconda di quanto appretto si impiega essa si classifica in * molto flessibile (JF), flessibile (J), rigida (X), alle volte quando viene indicata o aggiunta la lettera (Y) vuole dire che viene aggiunto della fibra in poliestere al cotone o che è costruita solo con fibra poliestere.
- di combinata ovvero integrando i due supporti per riunire le due qualità resistenza all'allungamento in larghezza e in lunghezza con , il peso della carta utilizzata per la sua costruzione solitamente di peso (E) o (F) e dal tipo di tela che può essere di cotone, poliestere o mista cotone-poliestere.
> Il legante può essere di origine animale "colla" resistente fino ca 50 C°, sintetico "ureico" resistente fino a ca 90 C° o "fenolico" fino a ca 200 C°. Tendenzialmente oggi si utilizza per la maggior parte degli abrasivi flessibili il tipo "fenolico". Anche se alle volte soprattutto in passato si è usato combinare vari tipi di leganti per dare vita a diversi tipi di "utensili". L'abrasivo flessibile è un vero e proprio "utensile".
> L'abrasivo può essere sia naturale sia sintetico ma oggi viene utilizzato quasi esclusivamente quello sintetico, perché consente di avere nel tempo una materia prima il più costante possibile. Questo viene prodotto in forni appositi che arrivano fino a 2000 C°, formando delle "rocce" che poi vengono frantumate in modo da ottenere a seconda delle richieste del cliente delle forme diverse, e delle granulometrie che vengono selezionate con dei setacci. Questi danno origine all'unità di misura della grana dell'abrasivo, con un numero che indica la quantità di fori che si trovano sul setaccio per pollice quadrato. La maglia che contiene 100 fori darà origine ad una grana 100, e dà la misura della grana media 100. Le grane in uso secondo le norme FEPA sono la 12,16,20,24,30,36,40,50,60,80,100,120,150,180,220,240,280,320,360,400,500,600,800,1000,1200,1500,2000,2500. Le norme per una grana a norma danno dei 'RANGE' entro i quali si devono tenere nella formulazione di un abrasivo flessibile. Un esempio che non corrisponde ma dà l'idea: la grana 100 e formata da 5 o 6 'RANGE' di grane diverse 5% max 10% della grana 60 - 10 max 20% della gran 80 - dalla grana 100 nella misura del minimo 40 % al massimo nella misura del 70 % dalla grana 120 nella misura del 15% max 20 % - dalla grana 150 nella misura del 5% max 10%. Quindi pur avendo una granulometria a norma FEPA si possono differenziare entro certi limiti il prodotto finale secondo le necessità progettate. Viene anteposta alla scritta della misura della grana una P se è a norma es. P 100. può essere a base di
- Ossido di alluminio (Corindone) "ALOX" e a seconda della purezza, la quale influenza l'indice di fratturazione e la sua colorazione abbiamo diversi tipi in ordine di durezza Brown, Pink, White
- Carburo di silicio "SIC"
- Ossido di zirconio (ossido di alluminio con aggiunta di zirconio)
- Ceramico
Link di riferimento
FEPA [[1]]