Utente:Rhockher/prova portale LGBT
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Introduzione |
LGBT (o GLBT) è un acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, e Transgender (Transessuali). È considerato meno controverso del termine queer o lesbogay. Esistono molte varianti, incluse variazioni che hanno un ordine diverso delle lettere, ma LGBT è l'acronimo più comune ed è uno dei più accettati nell'uso corrente. Quando i transgender non sono inclusi nel riferimento il termine viene abbreviato in LGB. Si potrebbe, inoltre, anche aggiungere due Q per queer e questioning (qualche volta abbreviato con un punto interrogativo) (LGBTQ, LGBTQQ); altre varianti sono diventate LGBU, dove U sta per "unsure" (insicuro), e I per intersex (LGBTI), un'altra variante è T per transessuale (LGBTT), un'altra è T (o TS o il numero 2) per persone con Two-Spirit (due spiriti), e una A per straight allies (LGBTA). Una sua forma completa è LGBTTTIQQA, sebbene sia molto raro. La rivista Anything That Moves ha coniato l'acronimo FABGLITTER (da Fetish, Allies, Bisessuale, Gay, Lesbica, Intersex, Transgender, Transexual Engendering Revolution (rivoluzione del genere transessuale). Il termine non è entrato, comunque, nell'uso comune. I termini transessuale e intersex sono stati considerati da un certo numero di persone unificabili tramite la descrizione del termine transgender, anche se molti transessuali e intersex obbiettano (entrambi per diverse ragioni). Le organizzazioni Gay-Straight Alliance (GSA) utilizzano spesso l'acronimo LGBTQA per LGBT—questioning e allies. |
La definizione orientamento sessuale descrive la direzione della sessualità di un individuo (detta anche tendenza sessuale), spesso in relazione al proprio sesso o genere. Nel linguaggio comune si parla di orientamento eterosessuale (o, impropriamente, ""normale"), bisessuale (bi), ed omosessuale (lesbico, gay). Si parla anche di asessualità in assenza di un orientamento definito nei confronti della sessualità.
Preferenza sessuale ha significato simile, ma è una defizione usata di preferenza da coloro che sostengono che la sessualità sia fluida e contenga un elemento di scelta, in contrapposizione a coloro che pensano che la sessualità sia fissata nella primissima infanzia.
Il concetto di identità di genere, in alcune correnti della sociologia sviluppatesi negli Stati Uniti d'America a partire dagli anni '70 del 1900, viene utilizzato per descrivere il genere in cui una persona si identifica (cioè, se si percepisce uomo, donna, o in qualcosa di diverso da queste due polarità). Secondo i ricercatori, l'identità di genere può avere origini biologiche, tra cui lo sviluppo e i fattori ormonali durante la gestazione, e venire in seguito infuenzata dall'ambiente sociale e culturale in cui nasce il bambino o la bambina, per poi consolidarsi dopo i due anni di età. Durante gli anni 1950 e '60, gli psicologi iniziarono a studiare lo sviluppo del genere nei bambini, in parte nel tentativo di determinare le origini dell'omosessualità (che all'epoca era ancora vista come un disturbo mentale). Nel 1958, all'UCLA Medical Center, venne avviato il Gender Identity Research Project (Progetto di ricerca sull'identità di genere) per lo studio sugli intersessuali e transessuali. Lo psicoanalista Robert Stoller riportò molti dei risultati della ricerca nel suo libro Sesso e genere (1968. A lui è attribuita anche l'introduzione del termine identità di genere, durante il congresso internazionale della psicoanalisi del 1963.