Utente:Syssy2000/Portale:Alatri
Vetustissima et fidelissima civitas Aletriv |
Portale di Alatri
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Alatri (/a'latri/) è un comune italiano di 29.541 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. È una delle città principali della Ciociaria e la terza della provincia per popolazione; è l'antica Aletrium, che fu uno dei centri principali del popolo italico degli Ernici. Nota soprattutto per l'acropoli preromana cinta da mura megalitiche, tuttora ben conservata, della quale risalta per imponenza la Porta Maggiore, possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata romanico-gotica di Santa Maria Maggiore, la basilica concattedrale di San Paolo, le chiese di San Francesco e San Silvestro, il protocenobio di San Sebastiano, le ottocentesche fontane monumentali, il palazzo Gottifredo e il palazzo Conti-Gentili ornato da una grande meridiana murale. Gli abitanti di Alatri sono noti come alatresi, alatrensi o alatrini.La forma Alatrini, oggi sentita come desueta, è di origine tardo-latina («Vetustissima et fidelissima civitas Alatrina», motto dello stemma comunale). Nel latino classico troviamo Aletrinas, -atis (un esempio in Cicerone, Pro Cluentio: «municipio aletrinati»). Il Museo Civico di Alatri è un museo che ha sede nel duecentesco Palazzo Gottifredo, nel centro storico di Alatri.D. Patrizi, Palazzo Gottifredo, in "Antichità Alatrensi".Il museo, fondato nel 1934, era originariamente situato nelle sale al pianterreno dell'ala ovest del Palazzo Conti-Gentili ed in seguito fu trasferito nella sede attuale. Chiuso al pubblico nel corso degli anni è stato riaperto nel 1996 limitatamente alla sezione epigrafica nei locali di proprietà comunale di Palazzo Gottifredo. Ristrutturato con fondi comunitari tra il 1998 ed il 2000 espone una sezione epigrafica al pianterreno, una sezione archeologica pre-protostorica e di valorizzazione delle mura poligonali al primo piano (rimossa e non visitabile da luglio 2008) ed una sezione Demoantropologica al secondo piano G. Manchia, Progetto di allestimento del Museo Civico di Alatri, in "Studi Ernici", Alatri 1997. Leggi la voce....' Il dialetto alatrense o alatrese è una parlata appartenente al gruppo del dialetto ciociaro tipica della cittadina di Alatri, in provincia di Frosinone, nel Lazio. Tradizionalmente si colloca, essendo un sfumatura del dialetto ciociaro, nel gruppo dei dialetti mediani. In realtà esso presenta innumerevoli caratteristiche tipiche dei dialetti meridionali (come la presenza dello schwa), risultando più vicino a questi ultimi. Difatti il comune di Alatri ricade (insieme a quelli di Frosinone, Veroli, Sora) nella cosiddetta zona di interscambio linguistico tra i due gruppi. La Collegiata di Santa Maria Maggiore si trova ad Alatri (FR) nella piazza omonima del centro cittadino. Fu costruita nel V secolo, sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Venere, ed era originariamente dedicata alla Vergine e al Salvatore. È citata per la prima volta nel 1137. In epoca romanica venne ampliata più volte, ma nel XIII secolo fu sottoposta, per opera di maestranze borgognone, ad una radicale trasformazione che le ha conferito le linee romanico-gotiche oggi visibili. La facciatamodificaL'esterno si caratterizza per una facciata monocuspidata (a capanna), con il pregevole rosone realizzato agli inizi del XIV secolo: la partizione quadrilatera degli elementi e l'utilizzo del motivo trilobo rendono il suo disegno molto simile a raffigurazioni di rosoni riportate nel Livre de Portraiture di Villard de Honnecourt, 1235 ca (conservato a Parigi, Bibliothèque Nationale); disegno, fra l'altro, che è fedelmente riproposto in scala al centro del rosone della vicina chiesa di San Francesco. Tre portali fungono da ingresso alla chiesa. Essi sono decorati da lunette affrescate: quella del grande portale centrale, protetta dalla strombatura, reca una Madonna col Bambino del tardo Trecento; quelle laterali sono ormai cancellate, come gli affreschi posti fra le porte, un San Cristoforo e un'Annunciazione, originariamente protetti da un portico che fu abbattuto nella seconda metà dell'Ottocento. Il campanile fu aggiunto nel 1394, come documenta una lapide con lo stemma di Bonifacio IX (il riferimento al papa, cioè le chiavi di san Pietro, è separato dallo stemma). Era protetto da una copertura a cuspide fino al 1654, quando un terremoto la distrusse assieme alla statua del Battista posta nella nicchia al di sopra del rosone (attualmente al suo posto vi è una copia moderna). Il miracolo dell'Ostia Incarnata, che sarebbe avvenuto ad Alatri nel 1228, è riconosciuto dalla Chiesa cattolica come uno dei quattro miracoli eucaristici principali (gli altri vengono riportati a Bolsena, Lanciano e Siena). StoriamodificaIl documento in cui è meglio descritto l'avvenimento è la bolla inviata da Gregorio IX al vescovo diocesano Giovanni V, datata 13 marzo 1228 e nota come Fraternitatis Tuae.Alatri conserva la Reliquia di un’Ostia tramutatasi in carne. L'evento assunse un particolare valore simbolico poiché avvenne pochi anni dopo il Concilio Lateranense IV (1215), che aveva definito la dottrina della Transustanziazione. Miracolo dell'Ostia incarnata L'Associazione Sportiva Dilettantistica Alatri è la principale società calcistica della città di Alatri. Ha giocato in Serie D per nove stagioni, dal 1966 al 1975. StoriamodificaLa storia della squadra ha inizio il 23 agosto 1947, quando veniva fondata l'Unione Sportiva Alatri con l'iscrizione alla Lega Regionale Laziale: dopo una stagione nella Seconda Divisione fu promossa alla Prima Divisione (in quel periodo quinto livello del calcio italiano), dove rimase nove stagioni, finché nel 1957 la società si sciolse. Origini mitologichemodificaSecondo la mitologia romana il dio Saturno, una volta spodestato da Giove e cacciato dall'Olimpo, sarebbe venuto nelle terre del Lazio e qui avrebbe fondato Alatri ed altre città (dette città saturnie), dando origine all'età dell'oro. Secondo un'altra leggenda i fondatori di Alatri sarebbero gli antichi ciclopi, ritenuti gli unici in grado di costruirne le possenti mura. Preistoria e protostoriamodificaLe prime testimonianze della presenza umana nel territorio di Alatri risalgono al periodo calcolitico: una tomba a fossa con il relativo corredo funerario, rinvenuta nel 1878 e riferibile probabilmente a popolazioni seminomadi, che praticavano il rito dell'inumazione. Ceramiche appartenenti alla cultura proto-villanoviana (età del bronzo finale) e teste di animali scolpite nella roccia lavica, scoperte nel 1959 in località Piedimonte di Canale, testimoniano un successivo stanziamento. La città ernica e romanamodificaAlatri è stato uno dei centri della popolazione italica degli Ernici. L’archeologo francese Louis Charles François Petit-Radel (1756-1836) pose la datazione della fondazione di Alatri prima della Seconda Colonia Pelasgica, risalente al 1539 a.C.,Recherches sur les Monuments Cyclopéens ou Pelasgiques, 1841. Intorno alla metà del VI secolo a.C. le quattro città più importanti degli Ernici (Veroli, Anagni, Alatri e Ferentino) si riuniscono in una confederazione (la Lega Ernica), allo scopo di fronteggiare la pressione dei Volsci e dei Sanniti. Secondo alcune fonti la Lega si sarebbe alleata con la Roma di Tarquinio il Superbo già nel 530 a.C.; gli Ernici entrano comunque a far parte del Foedus Cassianum nel 484 a.C., 8 anni dopo che questo viene promulgato. «Allorquando mi trovai dinanzi a quella nera costruzione titanica, conservata in ottimo stato, quasi non contasse secoli e secoli ma soltanto anni, provai un'ammirazione per la forza umana assai maggiore di quella che mi aveva ispirata la vista del Colosseo... una razza che poté costruire tali mura, doveva già possedere un'importante cultura e leggi ordinate» L'Acropoli di Alatri, nota localmente come Civita, è posta nel cuore del centro storico di Alatri, sulla cima del colle su cui sorge la città, a 502 m s.l.m. La rocca è cinta da mura in opera poligonale, dette mura ciclopiche, nelle quali si aprono due porte. DescrizionemodificaLe mura sono costituite da diversi strati di megaliti polimorfici, provenienti dalla stessa collina e fatti combaciare perfettamente ad incastro senza l'ausilio di calce o cementi (opera poligonale); con il loro perimetro descrivono un'area trapezoidale di 19.000 mq. Raggiungono la massima elevazione nel Pizzale, cioè l'angolo sud-orientale: rastremato verso l'alto, è costituito da quindici grandi blocchi sovrapposti; la pietra angolare di base presenta un bassorilievo che è stato interpretato come un globo solare, probabile omaggio al Sole che sorge da questo lato.
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