Valle Mosso

municipio del comune di Valdilana, già comune italiano
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Valle Mosso (Valmòss in piemontese) è un municipio[5] del comune di Valdilana, nella provincia di Biella, in Piemonte.

Valle Mosso
municipio
Valle Mosso – Veduta
Valle Mosso – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
Comune Valdilana
Territorio
Coordinate45°37′N 8°09′E
Altitudine434 m s.l.m.
Superficie9,1 km²
Abitanti3 526[2] (2011)
Densità387,47 ab./km²
SottodivisioniCampore, Crocemosso, Falcero, Frignocca, Gallo, Orcurto, Ormezzano, Piana, Picco, Prelle, Premarcia, Simone, Torello[1]
Altre informazioni
Cod. postale13835 (già 13825)
Prefisso015
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleL606
TargaBI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 608 GG[4]
Nome abitantivalmossesi
Patronosant'Eusebio di Vercelli
Giorno festivo2 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valle Mosso
Valle Mosso

Fino al 31 dicembre 2018 ha costituito un comune autonomo, che confinava con i comuni di Bioglio, Campiglia Cervo, Mosso, Pettinengo, Strona, Trivero, Vallanzengo, Valle San Nicolao e Veglio.

Geografia fisica

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Il territorio del municipio di Valle Mosso ricade per la maggior parte nell'omonima vallata; esso comprende anche un'isola amministrativa montana situata in alta Valsessera dove si trova l'Alpe Isolà e che culmina con la Cima delle Guardie e la Punta del Cravile.[1]

Fino al 1929 era diviso in due comuni: Valle Mosso (fino al 1916 Valle Inferiore Mosso), e Croce Mosso, oggi erroneamente scritto Crocemosso. La denominazione di "Valle Inferiore" era dovuta al fatto che fino al XVIII secolo il paese era unito in un unico cantone con "Valle Superiore Mosso" (dal 1938 borgata Sella del comune di Mosso Santa Maria, oggi nel municipio di Mosso).

Borgo natale del medico benefattore Bartolomeo Sella (1776-1861), fondatore della Pia Istituzione Medico Sella, con lo scopo di prevenire la mendicità ai residenti nei comuni dell'ex mandamento di Mosso Santa Maria, ente tuttora operante nella volontà del fondatore.

Dal 1º gennaio 2019 si è fuso con i comuni di Mosso, Soprana e Trivero per dare vita al nuovo comune di Valdilana.

 
Stemma dell'ex comune

Simboli

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Lo stemma del comune di Valle Mosso era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 15 ottobre 1962.[7]

«Di rosso, alla sbarra ondata, d'azzurro, attraversata da una ruota di mulino d'oro, ed accompagnata nel canton destro del capo da un albero sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»

Sono simboleggiate le industrie tessili affacciate sulle acque del torrente Strona di Mosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • Chiesa di Sant'Eusebio

Patrono

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Il patrono è Sant'Eusebio di Vercelli, festeggiato il 2 agosto. La festa del paese si tiene però il penultimo lunedì del mese di luglio. Dal 2017 gli uffici comunali osservano la chiusura il 2 agosto.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti a Valle Mosso erano 393. Le nazionalità più numerose erano:[10]

Pos. Cittadinanza Popolazione
1   Marocco 201
2   Bosnia ed Erzegovina 74
3   Romania 32
4   Sri Lanka 26
5   Serbia 14

Amministrazione

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L'ex municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2009 Giuseppe Tallia lista civica Valle Mosso Insieme Sindaco
2009 2014 Giuseppe Tallia lista civica Valle Mosso insieme Sindaco II mandato
2014 2018 Cristina Sasso lista civica Valle Mosso Insieme[11] Sindaco Carica cessata per fusione nel nuovo Comune di Valdilana
Sindaco Comune cessato

Altre informazioni amministrative

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Nel 1927 il comune passò dalla provincia di Novara alla ricostituita provincia di Vercelli. Nel 1992 il comune passerà infine alla provincia di Biella.[12]

Il comune faceva parte della Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, mentre fino al 2010 apparteneva alla Comunità montana Valle di Mosso, abolita in seguito all'accorpamento disposto dalla Regione Piemonte nel 2009.[13]

Economia

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Valle Mosso è stata, fin dell'Ottocento, uno dei centri dell'industria tessile del Nord-Italia. Tra i più antichi lanifici attivi nel comune possono essere segnalati il lanificio di Pietro Sella (la Macchina Vecchia, costruito nel 1817), quello del fratello Giovanni Sella (la Macchina Nuova, costituito non molti anni dopo)[14] oppure la Reda, fondata nel 1869[15] e tuttora in attività.

Infrastrutture e trasporti

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Fra il 1891 e il 1958 Valle Mosso ospitò la principale stazione capolinea della ferrovia Biella-Cossato-Vallemosso.

  1. ^ a b Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007
  2. ^ Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Statuto comunale di Valdilana (PDF), su comune.valdilana.bi.it.
  6. ^ Le zone sismiche in Italia: Piemonte Archiviato il 23 febbraio 2014 in Internet Archive., statistica 2006, www.abspace.it (consultato nel maggio 2014)
  7. ^ Valle Mosso, decreto 1962-10-15 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 17 ottobre 2021.
  8. ^ Valdilana studia il suo stemma, su notiziarioaraldico.info. URL consultato il 17 ottobre 2021.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2010, su demo.istat.it. URL consultato il 3 ottobre 2011 (archiviato il 22 giugno 2013).
  11. ^ Comune di Valle Mosso, La Repubblica; risultati on-line su www.repubblica.it Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. (consultato nel giugno 2014)
  12. ^ Variazioni amminsitrative del comune di Valle Mosso, su elesh.it.
  13. ^ Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, cartografia ufficiale in .pdf su www.regione.piemonte.it/montagna/osservatorio[collegamento interrotto] (consultato nell'ottobre 2012)
  14. ^ Italo Scalera, I grandi imprenditori del XIX secolo: centocinquant'anni di storia di Italia, CEDAM, 2011. URL consultato il 27 maggio 2016 (archiviato il 24 giugno 2016).
  15. ^ A. Coiz, Guida storico-artistico-industriale di Biella a circondario: Anno 1873, Chiorino, 1873. URL consultato il 27 maggio 2016 (archiviato il 24 giugno 2016).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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