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21 ottobre


Lotta alla disinformazione in Wikipedia: una ricerca scientifica e otto proposte


È stato pubblicato pochi giorni il preprint di un articolo scientifico (ref.), a firma di diversi ricercatori di Oxford, Yale, Lovanio e Bologna, incluso il filosofo dell’informazione Luciano Floridi, che analizza su base qualitativa e quantitativa i processi di disinformazione, anche non intenzionale, in Wikipedia, sia per monitorare l'ampiezza del fenomeno sia per investigare le possibili risposte.

L'analisi ha riguardato i circa 156.000 edit di en.wiki che in un periodo di 3 anni e mezzo sono stati compiuti sulle voci biografiche di politici statunitensi (Trump, Harris e Biden, e tutti i membri del Congresso).

Lo studio si conclude con otto proposte per contrastare la propagazione di informazioni false, fuorvianti o errate. Ho ritenuto opportuno appuntarle, anche se gli autori stessi sottolineano che alcune non possono essere agevolmente adottate, o per complessità tecnica o per le risorse che occorrerebbe investire:

  1. Formazione degli editor, mettendo a disposizione risorse su neutralità, qualità delle fonti e lotta alla disinformazione (si cita ad es. questa pagina di Meta)
  2. Monitoraggio rafforzato delle voci, nei periodi di particolare acme (ad esempio durante le stagioni elettorali), anche con l’impiego di strumenti di machine learning messi a disposizione da WMF
  3. Linee guida più chiare sugli editing, che favoriscano l’impiego corretto del campo oggetto mediante sistemi di incentivo e disincentivo: barnstar, accesso all’editing condizionato al corretto uso dell’editnotice, etc.
  4. Introduzione di “meccanismi di attrito” per le modifiche a contenuti sui quali si sia raggiunto consenso: le porzioni di voci consolidate per consenso dovrebbero essere identificate in modo che quando un utente provi a modificarle sia avvisato che, se nel frattempo il consenso non è cambiato, plausibilmente andrà incontro a un revert
  5. Fact-checking dedicato per figure polarizzanti, anche stringendo accordi di collaborazione con organizzazioni di fact checking esterne (in tal caso occorre tenere in opportuno conto le opinioni della comunità di wikipediani e le strategie per coinvolgerla nel processo)
  6. Definizione di liste di fonti attendibili e non attendibili (già presenti in en.wiki) e impiego di tool automatici per valutare, a partire dalle voci più esposte, le fonti a corredo di ciascuna modifica effettuata.
  7. Rafforzamento dei sistemi di valutazione della bontà degli edit (es. Automoderator), che oggi si limitano ad etichettarne l’attendibilità, e in futuro potrebbero congelare gli edit statisticamente vandalici/inopportuni in modo da evitare che sfuggano all’attenzione dei patroller.
  8. Allentamento della regola dei tre rollback (che in en.wiki per alcune pagine più calde diventa “regola del singolo rollback”) in modo che non sia un ostacolo al patrolling.

A questi suggerimenti, che gli autori ritengono accettabili da parte della comunità, ne sono affiancati altri ritenuti più controversi ossia:

  • Semiprotezioni e protezioni preventive delle pagine più esposte nei periodi più caldi, ad esempio nelle settimane che precedono le elezioni (nota: le protezioni preventive non sono consentite in en.wiki)
  • Velocizzazione del processo di blocco (nota: in en.wiki, le WP:UP non possono durare meno di 24 ore) ad esempio delegando a utenti fidati la possibilità di bloccare in caso di edit impropri riguardanti le voci più esposte.

Lascio questi punti alla riflessione della comunità di it.wiki, augurandomi che diano spunto per approfondire almeno qualcuna delle ipotesi formulate. --Argeste soffia 00:20, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]

sul punto 6, all'ultima Wikimania si è tenuta una sessione su un tool adatto a monitorare le RC su en.wiki (Wikipedia:Citation Watchlist). --valepert 08:27, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
poi uno dice perché non voglio editare...
Argeste, detto con tutta l'amicizia di questo mondo:
  1. Monitoraggio rafforzato delle voci, nei periodi di particolare acme: i patroller sono pochi, lo fanno gratis e quindi non s'abbuscano 'no stipendio e quindi possono anche sparire dalla circolazione, se poi per avere la protezione della voce (che io sono contentissimo, come se avessi vinto il superenalotto per un secolo di fila, di non richiedere più visto quanto mi scocciavo ((no, non mi scocciavo, dovrei usare un'espressione molto più volgare))...) devi risolvere la Congettura di Hodge allora il monitoraggio serve quanto una bicicletta alle balene.
  2. le porzioni di voci consolidate per consenso dovrebbero essere identificate in modo che quando un utente provi a modificarle sia avvisato che, se nel frattempo il consenso non è cambiato, plausibilmente andrà incontro a un revert hai presente quante e quali sono le modifiche non utili? Il popolare presentatore P.B. è stato dato per morto 11 volte solo quest'anno, il calciatore JCM viene preso in giro da 9 anni, sulla voce del calciatore ZI in 16 anni ci sono state 40 modifiche di visibilità e la voce è stata protetta 58 volte più altri 2 miliardi di tipi di modifiche che, a voler essere buoni come il papa, non sono "costruttive", come si fa a plausibilmente fare un revert sulle voci? Chi ha il tempo per fare di più se qua c'è quasi un vandalismo al minuto e per mettere un cartellino giallo poco ci manca che sia richiesta l'autorizzazione del Parlamento?
  3. Definizione di liste di fonti attendibili e non attendibili (già presenti in en.wiki) e impiego di tool automatici per valutare, a partire dalle voci più esposte, le fonti a corredo di ciascuna modifica effettuata: qua per far mettere le fonti ancora un po' e bisognerà mandare a casa i Navy SEALS. C'è stato chi diceva che una voce in bozza con un senza fonte può andare in ns0 tanto ci sarà un wikignomo che ci penserà (evviva il wikilove, eh!). Abbiamo voci senza fonti da 16 anni. Abbiamo voci senza fonti, senza bibliografia e senza collegamenti esterni. Qua bisognerebbe ballare il can can per la gioia quando uno mette le fonti, non c'è bisogno del tool per capire che stiamo conciati male.
  4. Semiprotezioni e protezioni preventive delle pagine più esposte nei periodi più caldi, ad esempio nelle settimane che precedono le elezioni (nota: le protezioni preventive non sono consentite in en.wiki) ecco, l'ho proposto e sono stato quasi spolpato.
  5. Velocizzazione del processo di blocco (nota: in en.wiki, le WP:UP non possono durare meno di 24 ore) ad esempio delegando a utenti fidati la possibilità di bloccare in caso di edit impropri riguardanti le voci più esposte. qua per bloccare un vandalo ancora un po' e non basta nemmeno che faccia un genocidio.
Argeste, amico, la comunità ha deciso per silenzio assenso che ogni voce è una buona voce e che non dobbiamo lamentarci, parlare di queste cose è un utopia. --2.237.220.21 (msg) 09:56, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Mr IP, con tutta la simpatia, ma dire "c'è troppo da fare, non occupiamoci di queste cose", non mi sembra un discorso molto costruttivo... A me le proposte paiono molto interessanti, in particolare la 1 (che però non spetta ai volontari), la 6, la 7 (anche questa però spetta sostanzialmente a WMF) e la 8.
Sulla 8, come ho già detto altrove, ha senso prevedere eccezioni nel caso delle palesi applicazioni delle policy comunitarie: se uno sta rimuovendo info fontate e io lo annullo, una prima volta scrivendo in campo oggetto, una seconda volta scrivendogli in talk e una terza volta dandogli un giallo, non sto facendo un'EW, sto patrollando, qualunque altro admin si comporterebbe allo stesso modo e chiederne l'intervento è inutile burocrazia.
Sulla 6 invece penso da tempo che avremmo bisogno di policy sull'uso delle fonti un po' più sofisticate. Le liste sono utili, ma forse nel contesto italiano possono essere ancora più utili indicazioni di massima su ciascuna categoria di fonti. Niente di trascendentale, è roba che già facciamo, ma ha senso formalizzarla. ----Friniate 11:26, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
no, no, Friniate, il discorso è "c'è troppo da fare, non possiamo umanamente occuparci di queste cose": qui per esempio nessuno mette le fonti e non esiste minimamente il consenso per annullare a vista l'inserimento di informazioni, tanto più che per mezza wikipedia basta mettere in bibliografia un testo e buona fortuna a trovare esattamente da che pagina proviene l'informazione.
Per quanto riguarda l'esistente, abbiamo oltre 140mila voci senza fonti e oltre 30mila con un cn, quindi,
  • o cancelliamo in immediata queste voci (e poi vedi che madre di tutti i putiferi che succede)
  • o ci arrendiamo all'evidenza che ci saranno migliaia di bufale (se siamo fortunatissimi)
  • oppure invochiamo l'aiuto del mago Mandrake che ci fornisce il Manuale delle Giovani Marmotte (perché senza di esso nemmeno con un miracolo di quelli che verranno tramandati ai posteri riusciamo a trovare certe informazioni altrimenti irreperibili), solo che ci vorrebbe una mezz'ora per fontare una voce e quindi per risolvere il problema (che per silenzio assenso non esiste perché wikipedia è perfetta, conta solo avere più voci e non la qualità) bisognerebbe dedicare 70mila ore per risolvere questo (inesistente) problema.
Che facciamo, chiediamo a Jimbo i soldi per assumere almeno duemila persone per risolvere l'inesistente problema (wikipedia è perfetta)? Mi sa che non sarebbe mica tanto ben disposto, calcola quanto costerebbe fontare ogni voce senza fonte pagando i nuovi assunti per esempio 100 euro... --2.237.220.21 (msg) 11:55, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Mi sembra che Wikipedia sia come una coperta che tutti cercano di tirare dalla loro parte, in aggiunta che palle che certe analisi riguardanti la wiki inglese (e soprattutto le menate statunitensi da semianalfabeti culturali) siano estese a tutte le wiki accumunandole in un unico calderone.
Qui un'altra analisi recente (non a caso siamo prossimi alle elezioni USA) Wikipedia o wokipedia? scritta da chi la vuol tirare da un'altra parte, sempre basandosi sulla versione inglese.
Su questi 8 punti, incidentalmente tutti difensivi, e nessuno che cerca un consenso o un dialogo, osservo per prima cosa che ne manca uno inerente azioni contro le campagne di disinformazione ad opera di governi, le peggiori in quanto studiate e operate da persone pagate e attive 24/24 per far ciò, con un supporto propagandistico plurimediale e a largo spettro geografico.
Dopo di che, per ogni punto:
  1. Non capisco il nesso fra formazione degli editor (che presuppone qualcosa di simile a mandare a scuola) e risorse di fonti. Servono ovviamente buoni editor e fonti disponibili, ma una cosa non implica l'altra.
  2. Monitoraggio rafforzato delle voci con machine learning, il problema è evitare di inserire un POV nel learning delle machine,
  3. utilizzo di incentivi come barnstar, accesso all’editing condizionato (ossia altri livelli utenti). Che Dio ce ne scampi: già da ora vediamo i risultati, su alcuni volonterosi wikipediani, di una ricerca di medagliette, mostrine sulle spalle e desiderio di far crescere il proprio cursus honoris wikipediae, ecc, che si sommano agli effetti della edicountite. Per fortuna oggi colpisce soltanto alcuni, se concimiamo queste attitudini ...
  4. meccanismi di attrito!? Piuttosto si dovrebbe forzare chi fa edit controversi alla comunicazione, ma questo si può ottenere soltanto accettando di arrivare facilmente a bloccare la scrittura da anonimo IP.
  5. Fact-checking: sarebbe indicato per i recentismi, che abbondano nelle wiki inglese, e che viceversa vorremmo ridurre al minimo nella nostra, dato che scriviamo un'enciclopedia e non un duplicato delle agenzie di stampa
  6. Già abbondantemente dibattuto vedi, se ne può discutere ancora, ma la problematica e i dubbi restano. Quello su cui forse saremmo tutti d'accordo è nell'avere una lista di fonti certamente inattenbili a prescindere.
  7. Sistemi automatici: sono buoni per vandalismi (tipo Paperone presidente USA), ma il vandalismo non è disinformazione.
  8. Piuttosto evitare l'accusa di perdita di terzietà, o di abuso per chi interviene, e interviene nuovamente per rimuovere vandalismi o inserimenti eseguiti decisamente senza consenso o contro il consenso.
Infine non vedo perchè si continui a non cercare modalità e motivazioni per riuscire a far contribuire direttamente in Wikipedia più Utenti qualificati nel proprio campo.--Bramfab (msg) 13:44, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
impedire nuove voci senza fonti è facile esclusivamente se lo si vuole, per l'arretrato gli utenti qualificati avrebbero per esempio quasi mille voci da verificare e/o fontare. Ci sarebbe bisogno di 50-100 esperti nel ramo scrittori disposti a lavorare gratis. Qualcuno ha idee realizzabili sul come trovarli? --2.237.220.21 (msg) 13:57, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Sugli esperti: per quanto il WEB si malfamato, cercando si trovano molti siti, blog e simili tematici, su argomenti che spaziano da reperti litici paleolitici all'allevamento di mantidi, all'arte in abbazie del basso medioevo alla filatelia della Groenlandia, e gestiti da volontariamente e gratis da esperti. Ci vorrebbe un'azione per sensibilizzarli a collaborare. --Bramfab (msg) 14:12, 21 ott 2024 (CEST)[rispondi]
La cosa più utile di tutti i punti mi sembra Automoderator, sempre che si capisca bene cosa sia per i non addetti ai lavori, c'è una discussione aperta al bar su questo--47.53.186.233 (msg) 16:21, 22 ott 2024 (CEST)[rispondi]

[↓↑ fuori crono] Si può avere un link all'articolo in questione? O almeno un riferimento? Al momento non riesco a trovarlo. --CristianCantoro - Cieli azzurri! (msg) 17:00, 22 ott 2024 (CEST)[rispondi]

(Eccolo: mi spiace, ero convinto di aver messo il link in cima alla discussione... --Argeste soffia 09:30, 23 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Le proposte dello studio, se attuate, mi sembra possano portare a una Wikipedia ben lontana da ciò per cui è nata e, mi sembra, anche lontana dai pilastri. Il punto 6, elenchi di fonti attendibili e non attendibili, stride parecchio col 2° pilastro. Il problema è far fuori Fox News? Il punto 6, poi, è puramente ideologico e un po' orweliano: gli autori dello studio si dimenticano quello che è l'antidoto wikipediano al nNPOV, cioè il consenso. Ok, abbiamo certamente bisogno di gente esperta nel suo campo, ma non di "illuminati" che ci dicano come scrivere e cosa scrivere. Poi, com'è che 'sta vicenda della disinformazione viene fuori subito prima delle presidenziali USA? A margine sono contento di operare su it.wiki e non su en.wiki... --Amarvudol (msg) 10:57, 23 ott 2024 (CEST)[rispondi]
@Amarvudol Ma dai, orwelliano?! La lista su en.wiki si limita a riassumere le discussioni tra editor sull'attendibilità di una certa fonte, cosa che è ordinaria amministrazione anche da noi, ma che rimane sepolta negli archivi dei progetti. Come fa una raccolta di discussioni comunitarie ad essere contraria al metodo del consenso?? ----Friniate 12:57, 23 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Ho scritto "un po' orweliano" :-) Il punto non è la lista di en.wiki che come dici raccoglie pareri e discussioni sparsi in giro. Il punto è l'uso che se ne potrebbe fare, vedi il punto 6 delle proposte, in modo automatico o semiautomatico. Una cosa è dire che i post su Facebook non hanno valore come fonte e evitare lo spam, altro è creare un indice delle fonti (giornalistiche, divulgative o accademiche con tutte le sfumature del caso) non "accreditate" su 'pedia. --Amarvudol (msg) 13:46, 23 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Ringrazio @Argeste per il link al paper, da cui trovo conferma ai miei dubbi e perplessità. Lo studio e metodologia mi sembra limitata alla speciale casistica della forte dualità antagonistica delle presidenziali USA, dove il nero esclude il bianco e viceversa, con pochi, scarsi toni di grigio, per certi aspetti facile da analizzare.
Non ce la vedo applicabile nel caso delle elezioni politiche italiane o nelle recenti europee, oppure a tematiche come disinformazioni legate al COVID. Inoltre mi sembra che non siano state eseguite verifiche con fact e data checking sulla correttezza degli edit /o loro revert e neppure si siano tentato di cercare pattern nelle attività di disinformazione.
Neppure sono state cercate eventuali analogie coi contenuti della (dis)informazione tramite stampa quotidiana, da cui attingono i wikipediani. Al solito si scrive un paper mettendo Wikipedia (un ricevitoredi notizie) nel mirino e non si discute sul diffusore di notizie. --Bramfab (msg) 14:25, 23 ott 2024 (CEST)[rispondi]
L'argomento merita ovviamente attenzione, ma mi chiedo se che questa paper sia lo stimolo opportuno. I quantitativi di disinformazione rilevati nello studio sono piuttosto esigui: un campione con solo 56 casi di disinformazione identificati (includenti linguaggio distorto, informazioni fuorvianti, affermazioni non supportate e inesattezze fattuali) su 3.000 modifiche analizzate manualmente (<2%), estratto a sua volta da un campione di edits di voci molto sensibili in un periodo molto sensibile. Molti dei (pochi) casi sono stati subito annullati. Il tutto suggerisce che i meccanismi attuali di Wikipedia siano abbastanza efficaci nel limitare la diffusione di informazioni false o fuorvianti !
L'evidenza più interessante mi sembra che la disinformazione più comune sia di natura sottile e manipolatrice piuttosto che fattuale. Non è uno shock, ma è la più insidiosa.
Le conclusioni non sono generalizzabili, visto il campione (ma il buon senso e l'osservazione comune non penso puntino in altre direzioni).
Le raccomandazioni sono un menù interessante, ma il merito specifico di ognuna non è sostenuto dall'evidenza di questa paper, mi pare. Se volessimo generalizzare a it:wp, forse prima di considerare le "nuove" proposte, mi chiedo se i meccanismi standard di Wikipedia possano essere +o- efficaci di quelli di en:wp. Ad esempio considerando se il numero minore di utenti attivi relativamente al numero di edit (rapporto 4 volte inferiore ma potrei sbagliarmi) possa rendere meno affidabili i meccanismi standard, e quindi giustificare qualche misura in più a basso costo tipo #2.   --95.250.25.197 (msg) 22:32, 23 ott 2024 (CEST)[rispondi]
Non sapevo di questo articolo (che porta firme prestigiosissime, tra l'altro) e ringrazio Argeste per averlo segnalato qui; giudico molto interessanti sia l'articolo sia le 8 proposte formulate. Provo a dare i miei due centesimi:
  1. Dipende da cosa si intende per "formazione"; se la si intende come sviluppo di competenze tecnico-redazionali, il mantra, almeno qui su it.wiki, è che "un progetto come wikipedia (aperto, anonimo, ecc..) non può avere contributori competenti" (chissà poi perché....), altrimenti sarebbe Citizendium o qualcosa del genere; personalmente invece sono del parere opposto, e cioè che un'enciclopedia ha bisogno necessariamente di utenti formati, nel senso di competenti: altrimenti sarebbe un blog.
  2. Concordo.
  3. Concordo.
  4. Questo è un tasto dolente: in teoria il concetto ci sta, ma visto che stiamo parlando di qualità e accuratezza dei contenuti, personalmente mi sono accorto che spesso il consenso viene abusato per bypassare il NPOV, dandogli di fatto la precedenza rispetto a quest'ultimo, e questo nonostante il quarto pilastro indichi chiaramente che dovrebbe essere esattamente il contrario, e cioè è il NPOV che deve (dovrebbe) avere la precedenza sul consenso. Quindi quello che dici è condivisibile, ma IMHO occorre ridare il giusto peso ad ogni cosa, altrimenti una "porzione consolidata" potrebbe diventare intoccabile anche se POV.
  5. Condivido anche le virgole di questo punto, ma anche su questo prevedo una levata di scudi patrocinata da chi vedrebbe in questo tipo di collaborazioni una sorta di ingerenza esterna, soprattutto se dovessero essere usate per dirimere discussioni tra utenti.
  6. Curiosamente la discussione linkata da Bramfab l'ho iniziata proprio io, sebbene rimandassi a una precedente discussione iniziata da @Guido Magnano. Bene, invito tutti, soprattutto @Argeste a prendersi il tempo di leggere quella discussione, e soprattutto questa, per avere un'idea del sentimento generale della comunità di it.wiki su questo punto: per farla breve, la stragrande maggioranza dei pareri spaziava da chi continua a credere che non ci sia alcun problema e che le linee guida vanno bene così, chi pensa che si voglia solo "irrigimentire" Wikipedia, chi pensa sempre che ci vuole “ben altro” per portare avanti la cosa, chi pensa che il problema è talmente vasto che non vale la pena neanche di iniziare ad affrontarlo, e chi è allergico alle linee guida imperative. Insomma, come dissi già, IMHO il problema più grande è aiutare la comunità a prendere consapevolezza del problema: se manca quella, allora non si va da nessuna parte, perché se la comunità (o almeno una parte d’essa) continua a credere che non ci sia alcun problema allora nessuna discussione porterà mai a niente di concreto.
  7. Concordo.
  8. Altro tasto dolente: per "rollback" IMHO dovrebbe intendersi il ripristino integrale della modifica precedente, mentre le modifiche integrative (io e te discutiamo, tengo conto dei tuoi rilievi e ripristino parzialmente la mia modifica al netto delle tue modifiche, rispettandole, e integrando, appunto, le mie modifiche con le tue) andrebbero considerate in maniera diversa, altrimenti si rischia di bloccare qualsiasi voce dove ci sia un minimo di disaccordo.
Questo è il mio pensiero, sul quale mi piacerebbe avere un vostro parere. --Kepleriwi (msg) 00:44, 26 ott 2024 (CEST)[rispondi]