Koolhoven F.K.43
Il Koolhoven F.K.43 fu un aeroplano monomotore da trasporto monoplano sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Koolhoven negli anni trenta del XX secolo.[2] Fu prodotto in una piccola serie di 20 esemplari, per la maggior parte da aziende terze.
Koolhoven F.K.43 | |
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Foto tratta da Le Pontentiel Aérien Mondial 1936. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da turismo |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Frederick Koolhoven |
Costruttore | Koolhoven |
Data primo volo | giugno 1933 |
Data ritiro dal servizio | 1939 |
Esemplari | 20 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 8,30 m |
Apertura alare | 11,00 m |
Altezza | 2,40 m |
Superficie alare | 17,00 m² |
Peso a vuoto | 630 kg |
Peso max al decollo | 1 140 kg |
Propulsione | |
Motore | un de Havilland Gipsy Major II |
Potenza | 140 hp (104 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 210 km/h |
Velocità di crociera | 190 km/h |
Autonomia | 850 km |
Quota di servizio | 4 100 m |
dati tratti da Уголок неба[1] | |
voci di aerei civili presenti su Wikipedia |
Storia del progetto
modificaNel 1929 l'ufficio tecnico della Koolhoven, diretto dal proprietario e progettista, Frederick Koolhoven progettò un certo numero di aeromobili.[1] Tra questi vi erano l'F.K.40, l'F.K.41, e l'F.K.42. Ad essi si aggiunse un aereo quadriposto da trasporto passeggeri, destinato ad uso privato, che fu designato F.K.43. Il prototipo andò in volo per la prima volta nel corso del 1931,[1] e cliente di lancio fu il milionario americano Van Lear Black, che però morì annegato prima che l'aereo fosse completato.[2] In mancanza di ulteriori clienti Koolhoven completò il velivolo e lo vendette, insieme alla licenza di produzione, alla francese Societe Anonyme Française Aeronautique (SAFA).[3] Il velivolo scomparve, e la sua sorte è ignota.[2]
Descrizione tecnica
modificaAereo da trasporto, monoplano, monomotore, quadriposto. La configurazione alare era monoplana ad ala alta, di costruzione interamente lignea,[3] ed avente le estremità arrotondate.[1] L'ala era collegata alla fusoliera direttamente da due coppie di montanti, rinforzati da cavi d'acciaio. La fusoliera era costruita in tubi d'acciaio e rivestita in tela.[3]
L'impennaggio di coda era del tipo classico monoderiva, dotato di piani orizzontali controventati.[2].
Il carrello d'atterraggio era un triciclo classico, fisso a V, integrato posteriormente da un pattino d'atterraggio. Le gambe principali del carrello erano collegate nella parte superiore al longherone alare, rinforzate da cavi d'acciaio, mentre in quella inferiore alla fusoliera tramite due montanti a V fissati ai longheroni.
L'aereo era quadriposto dotato di una cabina di pilotaggio chiusa, posizionata sotto l'ala.[1]
La propulsione era affidata ad un motore in linea[3] de Havilland Gipsy Major[1] a 4 cilindri invertiti raffreddati ad aria, erogante la potenza di 130 hp (97 kW) ed azionante un'elica bipala.[2]
Impiego operativo
modificaAl modello si interessò la compagnia aerea KLM che ne acquistò uno per impiegarlo come aerotaxi. Questo aereo andò perso solo un mese dopo la consegna, ma la KLM ne ordinò un'ulteriore serie di sei esemplari,[N 1] impiegandoli da Schiphol.[2] Uno di essi (matricola PH-AIL) fu poi perso per incidente nei pressi di Groninga il 26 maggio 1933.[4]
Uno dei voli più memorabili di un F.K.43 fu effettuato il 29 aprile 1934 per trasportare ad Anversa le scarpe da calcio di Puck van Heel,[2] capitano della nazionale olandese che doveva giocare contro il Belgio.[2] Van Heel era partito dimenticandosi di fare i bagagli. La partita terminò 4-2 per l'Olanda.[2]
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale[1] quattro aerei furono incorporati dalla Luchtvaartafdeeling (matricole 960, 963, 965, 967)[2] che li impiegò come aerei da trasporto personale e collegamento.[2]
Quando la Germania invase i Paesi Bassi, il 10 giugno 1940, ne sopravvisse ai bombardamenti aerei solo uno che riuscì a raggiungere la Gran Bretagna[1] dove fu poi incorporato nella Royal Air Force.[2] Al termine delle ostilità l'aereo rientrò in patria dove fu assegnato alla Scuola di volo nazionale di Rotterdam.
Dopo la fine della guerra, nel 1947[1] la Fokker produsse una serie di 8 esemplari,[2][N 2] dotati di propulsore Armstrong Siddeley Genet Major IA da 165 hp (123 kW),[2] noti come "Fookhoven".[1] Questi aerei furono acquistati da Frits Diepen per la società "Frits Diepen Vliegtuigen NV" che li utilizzò come aerotaxi.[1] Furono poi demoliti al termine della loro vita operativa, tranne uno appartenente alla Aero Holland,[N 3] che oggi è conservato all'Automuseum di Raamsdonksveer.[2]
Utilizzatori
modificaMilitari
modificaCivili
modifica- KLM
- Frits Diepen Vliegtuigen NV
- Aero Holland
Note
modificaAnnotazioni
modificaFonti
modificaBibliografia
modifica- (NL) Gerrit Brand, Tolvlucht, Groningen, Omnia Uitgevers, 2007, ISBN 90-75354-17-7.
- (EN) Ryan K. Noppen, Blue Skies, Orange Wings. The Global Reach of Dutch Aviation in War and Peace, 1914-1945, Grand Rapids, Michigan, W.M. B. Eermands Publishang Co., 2016, ISBN 0-8028-4870-2.
- (EN) Jan Roskam, Roskam's Airplane War Stories: An Account of the Professional Life and Work of Dr. Jan Roskam, Airplane Designer and Tracker, Lawrence, Kansas, DAR Corporation, 2002, ISBN 1-884885-57-8.
- (NL) Theo Wesselink e Thijs Postma, De Nederlandse vliegtuigen, Haarlem, Romem, 1982, ISBN 90-228-3792-0.
Periodici
modifica- (FR) S.A.F.A., in L'Aerophile Salon 1932, Hors Series, Paris, Ed. Blondel la Rougery, novembre-decembre 1932, p. 117.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Koolhoven F.K.43
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Alex Den Ouden, The aircraft designer Frederik (Frits) Koolhoven, in Den Ouden, http://www.alexdenouden.nl. URL consultato il 12 settembre 2008.
- (RU) Koolhoven FK-43, in Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 20 aprile 2018.