Megaduca
Il megaduca (in greco μέγας δουξ?, megas doux, "gran comandante") era una figura dell'Impero bizantino che occupava una delle più alte posizioni nella gerarchia militare.
Funzione
modificaLa figura del megaduca, ammiraglio della flotta, venne inserita nei quadri burocratici bizantini dal basileus Alessio I Comneno durante la renovatio imperii della dinastia comnena.
Lungi dal qualificarsi quale semplice titolo militare, il megaduca divenne, durante il regno dei Paleologi, una figura di primo piano nell'entourage dell'imperatore bizantino, svolgendo incarichi simili a quelli di un primo ministro, cioè vigilando sull'operato della macchina burocratica imperiale. Il megaduca accorpò quindi su di sé il ruolo che era stato precedentemente del mega Logoteta.
Storia
modificaIl basileus Alessio I Comneno, bisognoso di una flotta in grado di opporsi ai normanni del Regno di Sicilia, creò formalmente la carica di megadux e la affidò al cognato Giovanni Ducas. Alcune fonti lasciano però supporre che il titolo di megadux esistesse già: comandanti della flotta (in greco δούξ τοῦ στόλου?) sarebbero già stati Manuele Botaniate e Costantino Dalasseno.
Come megaduca, Giovanni Duca comandò operazioni militari sia di mare che di terra, controllando inoltre in prima persona i territori bizantini in Grecia ed a Creta.[1] Anche i successivi magaduca dei Comneni, spesso appartenenti alla famiglia dei Contostefani, dato il grande sforzo militare della dinastia, ebbero notevoli poteri e libertà d'azione.
L'ultimo megaduca fu Luca Notara dal 1444 al 29 maggio 1453, giorno in cui Costantinopoli cadde nelle mani dei turchi ottomani.
Lista
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Note
modifica- ^ Polemis, pp. 66–69; Skoulatos, pp. 145–149; Angold, p. 150-151
Bibliografia
modificaFonti
modifica- Anna Comnena, Alessiade, ed. B. Leib, Parigi, 1937 (libri I-III)-1976 (libro IV).
- Ducas, Historia turco-bizantina 1341-1462, ed. Michele Puglia, Rimini, 2008, ISBN 88-8474-164-5.
- Georgii Sphrantzae Chronicon, ed. R. Maisano, Roma, 1990.
- Giorgio Sfranze, Paleologo, grandezza e caduta di Bisanzio, Palermo, 2008, ISBN 88-389-2226-8.
- Laonici Chalcocandylae historiarum demonstrationes, libri I-II, ed. E. Darkó, Budapest, 1922 e 1927.
Studi
modifica- John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Mondadori, 2000, ISBN 88-04-48185-4.
- John W. Birkenmeier, The Development of the Komnenian Army: 1081–1180, 2002, Brill, ISBN 90-04-11710-5.
- John F. Haldon, Warfare, state and society in the Byzantine world, 565–1204, Routledge, 1999, ISBN 1-85728-494-1.
- Basile Skoulatos, Les personnages byzantins de I'Alexiade: Analyse prosopographique et synthese, 1980, Nauwelaerts, Louvain.
- Michael Angold, The Byzantine Empire, 1025–1204: A Political History (Second Edition), 1997, Longman, ISBN 0-582-29468-1.
- Mark C. Bartusis, The Late Byzantine Army: Arms and Society 1204-1453, 1997, University of Pennsylvania Press, ISBN 0-8122-1620-2.
- Rodolphe Guilland, Recherches sur les institutions byzantines, Tome I, 1967, Berlino, Akademie-Verlag.
- John F. Haldon, Warfare, state and society in the Byzantine world, 565-1204, Routledge, 1999, ISBN 1-85728-494-1.
- Alexander Kazhdan, Oxford Dictionary of Byzantium, Oxford University Press, 1991, ISBN 978-0-19-504652-6.
- Donald MacGillivray Nicol, The Last Centuries of Byzantium, 1261–1453, 1993, Cambridge University Press, ISBN 978-0-521-43991-6.
- Paul Magdalino, The Empire of Manuel I Komnenos, 1143–1180, 2002, Cambridge University Press, ISBN 0-521-52653-1.
- Demetrios I. Polemis, The Doukai: A Contribution to Byzantine Prosopography, Londra, The Athlone Press, 1968.