Melanogrammus aeglefinus
L'eglefino[2] (Melanogrammus aeglefinus),[3] conosciuto anche come asinello o con il nome inglese haddock, è un pesce d'acqua salata, appartenente alla famiglia dei Gadidae.
Eglefino | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Gadiformes |
Famiglia | Gadidae |
Genere | Melanogrammus |
Specie | M. aeglefinus |
Nomenclatura binomiale | |
Melanogrammus aeglefinus Linnaeus, 1758 | |
Sinonimi | |
Aeglefinus linnei, Gadus aeglefinus, Morhua aeglefinus | |
Nomi comuni | |
Asinello, Haddock (nome inglese) |
Distribuzione e habitat
modificaL'eglefino è diffuso nell'Atlantico settentrionale, lungo le coste canadesi, della Groenlandia, dell'Islanda, nonché lungo tutta la costa atlantica europea, dallo stretto di Gibilterra (molto raro così a sud) al Mare del Nord, arcipelago britannico compreso. Abita le acque con la temperatura da 4 a 10 °C comprese tra 40 e 300 m di profondità, su fondali sassosi e sabbiosi. Di notte si trova lontano dal fondo, in acque libere.
Descrizione
modificaMolto simile al merluzzo come aspetto generale, ma con corpo più alto ed occhi molto più grandi. Anche la testa è più massiccia, mentre il barbiglio sul mento è piccolo. Le pinne dorsali sono tre, quelle anali due, la pinna caudale è ampia e con una piccola intaccatura centrale. La linea laterale è dritta e nera, ben visibile. Il colore è argenteo, beige o olivastro sul dorso, con una vistosa macchia nera rotonda all'altezza delle pinne pettorali, dalla quale si riconosce con certezza. Può raggiungere il metro di lunghezza, ma solitamente è più piccolo del merluzzo.
Riproduzione
modificaTra febbraio e marzo in aree raggiunte con lunghe migrazioni. Pratica un corteggiamento lungo e complesso. Uova e larve sono pelagiche.
Alimentazione
modificaSi nutre di crostacei, vermi, Echinodermi e piccoli pesci.
Pesca
modificaÈ pescato su larga scala, soprattutto nelle regioni settentrionali. Si pesca con palamiti e reti a strascico e viene consumato fresco o salato. Le carni sono simili a quelle del merluzzo. Viene utilizzato anche per produrre farine di pesce per l'alimentazione animale. In anni recenti le riserve si sono considerevolmente assottigliate a causa della sovrapesca, e la specie ha perso molta della sua importanza.
Cucina
modificaViene utilizzato per il piatto scozzese Cullen skink.
Note
modifica- ^ (EN) Sobel, J. 1996., Melanogrammus aeglefinus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 12 luglio 2018.
- ^ vedi G.U. della Repubblica Italiana 2ª Serie speciale - n. 74 del 29/9/2016 e Regolamento (CE) N. 770/2004
Bibliografia
modifica- (EN) Sobel, J. 1996, Melanogrammus aeglefinus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- Lythgoe J. e G Il libro completo dei pesci dei mari europei, Mursia, 1971
- Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eglefino
- Wikispecies contiene informazioni su Eglefino
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Melanogrammus aeglefinus, su FishBase. URL consultato il 13.04.09.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007545832505171 |
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