Il pipèto o nusèt è un piatto tipico della cucina cremasca.

Pipèto
Origini
Altri nomiNusèt
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
Zona di produzioneTerritorio Cremasco
Dettagli
Categoriacontorno

Caratteristiche ed uso

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Piatto povero, si presenta come un polpettone o uno sformato a base di verze, burro, aglio, formaggio o pangrattato e noce moscata[1][2].

Si usa principalmente come contorno, specialmente per accompagnare carni di maiale[3][4].

Etimologia

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Il nome pipèto deriva dal verbo cremasco dialettale pipà [trad. it. = pipare] ovvero stufare lentamente, poiché un tempo la verza si lasciava disfare cuocendola sulla stufa per ore. La variante "nusèt" deriva da "nùs", con cui si indica in dialetto cremasco la noce moscata[1].

Procedura

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La verza viene sbollentata, e privata della costa, insaporita nell'aglio soffritto nel grasso, poi condita con il grana, le spezie e un tuorlo d'uovo. Infine la si lascia cuocere lentamente fino al disfacimento, a formare un composto omogeneo[5].

  1. ^ a b Luciano Geroldi, Vocabolario del dialetto di Crema, Uggè, 2004, pp. 225, 253.
  2. ^ Francesco Piantelli, Folclore cremasco, Vinci, 1951, p. 499.
  3. ^ Marco Lunghi e Pier Luigi Ferrari, La úcia dal casül, Crema, 2004, p. 344.
  4. ^ Vincenzo De Cesare, Tradizione alimentare e territorio: l'esempio del Cremasco (PDF), in Insula Fulcheria, XXXVIII B, Crema, 2008, p. 280. URL consultato il 28 Novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  5. ^ Associazione Tavole Cremasche - ricette, su tavolecremasche.it. URL consultato il 28 Novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).

Voci correlate

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