Reattivo di Petasis
Il reattivo di Petasis è il composto metallorganico di formula (C5H5)2Ti(CH3)2. È un solido rosso-arancio, instabile allo stato solido.[1]
Reattivo di Petasis | |
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Nome IUPAC | |
Bis(η5-ciclopentadienil)dimetiltitanio | |
Nomi alternativi | |
dimetiltitanocene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C12H16Ti |
Massa molecolare (u) | 208,13 |
Aspetto | solido rosso-arancio |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 679-889-8 |
PubChem | 14833055 |
SMILES | C[Ti+2]C.[CH-]1C=CC=C1.[CH-]1C=CC=C1 |
Indicazioni di sicurezza | |
Sintesi
modificaIl reattivo di Petasis viene preparato a partire dal dicloruro di titanocene sostituendo i gruppi cloruro con metillitio[2] o cloruro di metilmagnesio:[1]
- Cp2TiCl2 + 2 CH3MgCl → Cp2Ti(CH3)2 + 2 MgCl2
Applicazioni
modificaIl composto fu utilizzato per la prima volta da Nicos A. Petasis e Eugene I. Bzowej nel 1990[3] per la metilenazione di composti carbonilici, cioè per convertire composti contenenti il gruppo R2C=O nei corrispondenti derivati R2C=CH2. Come reattività ricorda il reattivo di Tebbe e la reazione di Wittig. A differenza della reazione di Wittig, il reattivo di Petasis reagisce con un'ampia gamma di composti carbonilici, tra cui aldeidi, chetoni ed esteri.[4] Il reattivo di Petasis è anche più stabile del reattivo di Tebbe in presenza di aria, e di solito viene utilizzato direttamente in soluzione di toluene e THF. Il meccanismo di reazione è molto simile a quello del reattivo di Tebbe. L'effettivo agente metilenante Cp2TiCH2 viene generato in situ scaldando la soluzione del reattivo di Petasis a 60 ºC. Questo carbene di titanio reagisce con il carbonile formando un ossatitanio ciclobutano che poi rilascia l'alchene terminale:[5]
Note
modificaBibliografia
modifica- (DE) K. Claus e H. Bestian, Über die Einwirkung von Wasserstoff auf einige metallorganische Verbindungen und Komplexe, in Justus Liebigs Ann. Chem., vol. 654, n. 1, 1962, pp. 8-19, DOI:10.1002/jlac.19626540103.
- (EN) R. C. Hartley, J. Li, C. A. Main e G. J. McKiernan, Titanium carbenoid reagents for converting carbonyl groups into alkenes, in Tetrahedron, vol. 63, n. 23, 2007, pp. 4825-4864, DOI:10.1016/j.tet.2007.03.015.
- (EN) E. C. Meurer, L. S. Santos, R. A. Pilli e M. N. Eberlin, Probing the Mechanism of the Petasis Olefination Reaction by Atmospheric Pressure Chemical Ionization Mass and Tandem Mass Spectrometry, in Organic Letters, vol. 5, n. 9, 2003, pp. 1391-1394, DOI:10.1021/ol027439b.
- (EN) J. F. Payack, D. L. Hughes, D. Cai, I. F. Cottrell e T. R. Verhoeven, Dimethyltitanocene (PDF), in Org. Synth., vol. 79, 2002, p. 19, DOI:10.15227/orgsyn.079.0019.
- (EN) N. A. Petasis e E. I. Bzowej, Titanium-mediated carbonyl olefinations. 1. Methylenations of carbonyl compounds with dimethyltitanocene, in J. Am. Chem. Soc., vol. 112, n. 17, 1990, pp. 6392-6394, DOI:10.1021/ja00173a035.
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