Trinculo

satellite naturale di Urano
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Trinculo, o Uranos XXI, è un piccolo satellite naturale irregolare di Urano; è in moto retrogrado rispetto all'orbita del suo pianeta.

Trinculo
(Urano XXI)
Satellite diUrano
Scoperta13 agosto 2001
ScopritoriMatthew Holman et al.
Parametri orbitali
(all'epoca J2000)
Semiasse maggiore8578000 km[1][2]
Periodo orbitale−759,03 giorni
−2,0780 anni
Inclinazione
sull'eclittica
166,23°
Inclinazione rispetto
all'equat. di Urano
147,83°
Inclinazione rispetto
al piano di Laplace
167,001°
Eccentricità0,2079
Dati fisici
Diametro medio10 km
Superficie3×108 
Volume5×1011 
Massa
7,5×1014 kg
Densità media1,5 × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie0,0021 m/s²
Velocità di fuga4,5 m/s
Periodo di rotazioneignoto
Temperatura
superficiale
  • 65 K (min)
  • 89 K (max)
Pressione atm.nulla
Albedo0,04?

Scoperta

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La sua scoperta risale al 13 agosto 2001,[3] ad opera di un team di astronomi guidato da Matthew Holman e composto da John Kavelaars e Dan Milisavljevic.[4]

Al satellite fu inizialmente attribuita la designazione provvisoria S/2001 U 1;[5] successivamente l'Unione Astronomica Internazionale (circolare 7980)[4] lo battezzò come Trinculo, dal nome del giullare ubriacone de La tempesta, nota commedia di William Shakespeare.

Caratteristiche fisiche

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Con il suo diametro di circa 18 km, Trinculo è il più piccolo dei 27 satelliti di Urano.

Parametri orbitali

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Animazione dell'orbita di Trinculo attorno a Urano.
   Urano  ·    Sicorace ·    Francisco  ·    Caliban  ·    Stephano  ·    Trinculo

L'orbita di Trinculo è retrograda e fortemente inclinata rispetto al locale piano di Laplace.

I suoi parametri orbitali lo accomunano a diversi altri satelliti naturali di Urano, facenti parte del gruppo di Sicorace (il maggiore fra di essi, con un diametro di circa 190 km, è infatti Sicorace, che orbita più esternamente rispetto a Trinculo).

  1. ^ S. S. Sheppard, D. Jewitt e J. Kleyna, An Ultradeep Survey for Irregular Satellites of Uranus: Limits to Completeness, in The Astronomical Journal, vol. 129, n. 1, 2005, pp. 518–525, Bibcode:2005AJ....129..518S, DOI:10.1086/426329, arXiv:astro-ph/0410059.
  2. ^ Jacobson, R.A. (2003) URA067, Planetary Satellite Mean Orbital Parameters, su ssd.jpl.nasa.gov, JPL/NASA, 28 giugno 2007. URL consultato il 23 gennaio 2008.
  3. ^ Jennifer Blue, Planet and Satellite Names and Discoverers, su planetarynames.wr.usgs.gov, Working Group for Planetary System Nomenclature (WGPSN), 16 ottobre 2008. URL consultato il 19 dicembre 2008.
  4. ^ a b Daniel W. E. Green, IAUC 7980: S/2001 U 1, su cbat.eps.harvard.edu, IAU Circular, 30 settembre 2002. URL consultato l'8 gennaio 2011.
  5. ^ Scott S. Sheppard, New Satellites of Uranus Discovered in 2003, su dtm.ciw.edu, Institute for Astronomy at the University of Hawaii. URL consultato il 19 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2008).

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