Utente:Robertk9410/Sandbox
Battaglia della Gaiana parte della campagna d'Italia della seconda guerra mondiale | |
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Data | 17 aprile – 19 aprile 1945 |
Luogo | Torrente Gaiana - Emilia-Romagna |
Esito | vittoria degli Alleati |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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La battaglia della Gaiana è stato un sanguinoso combattimento tra alleati e tedeschi che si svolse tra il 17 e il 19 aprile 1945 lungo il torrente Gaiana ad ovest di Castel San Pietro Terme durante l'offensiva degli Alleati della primavera 1945.
Antefatti
modificaDopo lo sfondamento degli Alleati nella battaglia dei tre fiumi delle linee Irmgard sul fiume Senio, Laura lungo gli argini del Santerno e Paula lungo il Sillaro tra il 9 e il 16 aprile 1945 gli alleati procedettero nella loro offensiva.
L'avanzata verso Bologna si bloccò però di nuovo lungo il torrente Gaiana, dove la 1ª Divisione paracadutisti e la 4ª Divisione paracadutisti tedeschi avevano fortificato anche gli argini del torrente costituendo la linea Anna, come linea intermedia tra la linea Paula ad est e la linea Genghis Khan lungo il torrente Idice a ovest.
Ordine di battaglia
modificaForze tedesche schierate sulla sinistra orografica del torrente Gaiana il 17 aprile 1945:
- I Corpo paracadutisti
- 1ª Divisione paracadutisti (dalla altezza dell'abitato di Liano a Villa Fontana)
- 3 battaglioni del 1º Reggimento
- 3 battaglioni del 3º Reggimento
- 305º Battaglione fucilieri della 305ª Divisione fanteria
- 4ª Divisione paracadutisti (da Villa Fontana al torrente Quaderna)
- 2 battaglioni del 4º Reggimento
- 2 battaglioni del 12º Reggimento
- 2 battaglioni del 11º Reggimento
- 278ª Divisione fanteria (a nord del Quaderna)
- Reggimento granatieri 994
- Reggimento granatieri 993
- 1ª Divisione paracadutisti (dalla altezza dell'abitato di Liano a Villa Fontana)
Forze alleate schierate sulla destra orografica del torrente Gaiana il 17 aprile 1945:
- X Corpo britannico
- Gruppo di Combattimento "Folgore" (dintorni di Liano)
- Reggimento San Marco
- 184º Reggimento fanteria paracadutisti
- Gruppo di combattimento "Friuli" (a nord di Liano fino a Castel San Pietro Terme)
- 88º Reggimento fanteria
- 87º Reggimento fanteria
- Gruppo di Combattimento "Folgore" (dintorni di Liano)
- II Corpo britannico
- II Corpo polacco (da Castel San Pietro Terme a sud di Medicina)
- 3ª Brigata Carpazi
- 4ª Brigata Wolynska
- 5ª Brigata Wilenska
- Battaglione corazzato Lancieri dei Carpazi
- II Corpo polacco (da Castel San Pietro Terme a sud di Medicina)
- XIII Corpo britannico
- 2ª Divisione di fanteria neozelandese (da sud di Medicina al torrente Quaderno)
- 2º Battaglione del 6º Reggimento Gurkha
- 4 battaglioni di fanteria neozelandese (27º, 22º, 21º e 23º)
- 10ª Divisione di fanteria indiana (a nord del torrente Quaderno)
- 2ª Divisione di fanteria neozelandese (da sud di Medicina al torrente Quaderno)
La battaglia
modifica17. aprile 1945
modificaIl 17 aprile il I Corpo paracadutisti tedesco si era schierato con la 1ª e 4ª Divisione paracadutisti e la 278ª Divisione fanteria lungo le argini del torrente Gaiana e del canale Quaderna. Nella parte settentrionale del fronte alla confluenza del Gaiana con il Quaderna e anche oltre si trovò la 278ª Divisione rinforzata con una decina di carri Tiger I che stava di fronte alla 10ª Divisione di fanteria indiana. A sud lungo il Gaiana furono schierati i paracadutisti rinforzati con il battaglione di ricognizione della 305ª Divisione e da 10 carri Panther.[2]
Alle ore 2 il 27º Battaglione neozelandese iniziò l'attacco contro la linea tenuta dai paracadutisti tedeschi che si erano trincerati sull'argine sinistro del Gaiana. I tedeschi risposero con pesante fuoco di mitragliatrici e mortai e i carri tedeschi ingaggiarono i carri neozelandesi dai fianchi. Verso sera anche i neozelandesi iniziarono a trincerarsi consolidando lo loro posizione sull'argine destro del torrente.[3]
Nel frattempo il 2º Battaglione Gurkha assegnato per questa missione alla 2ª Divisione neozelandese e montato su carri Kangaroo aveva attraversato verso mezzogiorno il Gaiana lungo la strada Medicina-Bologna, ma fu poi costretto a ritirarsi per le forti perdite subite. A questo punto il primo tentativo dei Neozelandesi di sfondare la linea tedesca fu sospeso e programmato un secondo attacco per il giorno seguente.[3]
Nel settore a sud dei Neozelandesi furono mandato avanti i carri del Reggimento corazzato Ulani dei Carpazi che subì la perdita di alcuni carri una volta avvicinatosi al Gaiana. Sulla Strada Statale 9 invece le brigate polacche Wolynska e Carpazi rastrellarono Castel San Pietro.[3]
Sull'estremo lato sinistro del fronte d'attacco gli italiani del 88º e del 184º Reggimento furono bloccati a Casalecchio dei Conti dal forte tiro di sbarramento dell'artiglieria tedesca.[3]
18 aprile 1945
modificaSul lato destro la 10ª Brigata di fanteria indiana avanzò verso Budrio e riuscì ad avvicinarsi al fiume Idice, ma fu costretto a ritirarsi dopo un forte contrattacco della 287ª Divisione. I neozelandesi della 2ª Divisione schierati sulla sinistra della 10ª Brigata indiana erano invece sottoposti al tiro di mitragliatrici e dei Nebelwerfer della 5ª Brigata lanciarazzi tedesca (5. Nebelwerfer Brigade). Sull'altro lato del torrente Gaiana di fronte ai neozelandesi i paracadutisti tedeschi della 4ª Divisione contavano all'incirca un migliaio di uomini.[4]
Verso sera iniziarono i preparativi dell'attacco della 2ª Divisione neozelandese. Alle ore 20 fu ritirato la fanteria alleata dalle posizioni avanzate per poter battere con l'artiglieria le sponde del torrente Gaiana. Alle ore 21:30 190 bocche da fuoco aprirono il fuoco su un fronte largo meno di 4 km preceduto da un attacco aereo. Dopo un ora il tiro fu allungato di 100 metri ogni cinque minuti per una profondità di 3 km. Alle ore 22 una linea di carri lanciafiamme Wasp e Crocodile distanti 50 metri tra di loro avanzò e diede alle fiamme gli argini per una mezz'ora. Quando le truppe neozelandesi iniziarono l'attraversamento del Gaiana trovarono nessuna resistenza e gli argini disseminati di cadaveri carbonizzati. Dopo aver avanzato per 3 km furono però di nuovo bloccati dal tiro di armi automatiche, mortai e Panzerfaust dei tedeschi.[5]
Anche sul fianco destro le truppe neozelandesi riuscirono ad attraversare il Gaiana ed avanzare, ma sul fianco sinistro incontrarono una forte resistenza e furono quasi subito bloccati. L'attacco della 2ª Divisione neozelandese fu l'ultimo massiccio attacco della campagna d'Italia.[6]
Nel settore polacco le unità polacche riuscirono dopo una intensa preparazione di artiglieria a superare il Gaiana verso le 11 e ad avanzare un po' sulla SS 9 per essere di nuovo bloccati da reparti della 1ª Divisione paracadutisti. I reparti italiani adiacente al settore polacco aiutarono quest'ultimi a sbloccare la situazione sulla SS 9, invece i reparti del Gruppo di combattimento Folgore attaccarono i paracadutisti tedeschi annidati a Casalecchio dei Conti e Case Grinzane.[6]
19 aprile 1945
modificaFranz von Uchatius | |
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Franz von Uchatius | |
Nascita | Theresienfeld, 20 ottobre 1811 |
Morte | Vienna, 4 giugno 1881 |
Cause della morte | Suicidio |
Luogo di sepoltura | Cimitero centrale di Vienna |
Dati militari | |
Paese servito | Impero austriaco Impero austro-ungarico |
Forza armata | Esercito imperiale austriaco Imperial regio esercito austro-ungarico |
Arma | Artiglieria |
Anni di servizio | 1829 - 1878 |
Grado | Feldmarschalleutnant |
Guerre | Prima guerra d'indipendenza italiana Guerra d'indipendenza ungherese |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Accademia d'artiglieria di Mährisch-Weißkirchen |
fonti[7][8] | |
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Franz Freiherr von Uchatius (Theresienfeld, 20 ottobre 1811 – Vienna, 4 giugno 1881) è stato un generale e inventore austro-ungarico. Nel 1849 progettò il primo attacco aereo della storia sulla città di Venezia.
Biografia
modificaOnorificenze
modificaNote
modifica- ^ Belogi, Guglielmi 2011, pp. 214-215.
- ^ Belogi, Guglielmi 2011, pp. 219-220.
- ^ a b c d Belogi, Guglielmi 2011, p. 222.
- ^ Belogi, Guglielmi 2011, pp. 234-235.
- ^ Belogi, Guglielmi 2011, pp. 235-236.
- ^ a b Belogi, Guglielmi 2011, p. 236.
- ^ Krobatin, Alexander Freiherr von, in Neue Deutsche Biographie vol.13
- ^ Wagner 1982, p. 55.
Bibliografia
modificaAltri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Biografia di Otto Ellison von Nidlef, su austro-hungarian-army.co.uk.
- (DE) Biografia di Otto Ellison von Nidlef, su lexikon-der-wehrmacht.de.
Spinte nazionaliste e diserzioni
modificaAlfred Krauß nacque a Zara il 26 aprile 1862 e dopo aver frequentato la scuola elementare entrò alla scuola militare presso Hranice, quindi fu ammesso all'accademia militare teresiana di Wiener Neustadt. Terminati gli studi nel 1883, Krauß entrò a far parte dell'11º Reggimento fanteria, e tre anni dopo riprese gli studi, stavolta alla Scuola di Guerra (K.u.k. Kriegsschule) di Vienna, dalla quale uscì nel 1888 per diventare ufficiale di Stato Maggiore della 20ª Brigata di fanteria, stanziata a Hradec Králové.
Dopo essere passato nel 1891 ad un altro Stato Maggiore a Bratislava, nel 1897 Krauß divenne direttamente capo di Stato Maggiore della 2ª Divisione fanteria a Jarosław prima e della 33ª Divisione fanteria poi, a Komárno.
Nei primi anni del Novecento Alfred Krauß ricoprì altri incarichi, compreso quello di comandante della Scuola di Guerra di Vienna, e allo scoppio della prima guerra mondiale si trovava al vertice della 29ª Divisione fanteria in Serbia, e nel dicembre 1914 fu nominato comandante delle forze austro-ungariche nei Balcani. Nel 1917 fu capo del I Corpo austro-ungarico con cui partecipò alla battaglia di Caporetto, e un anno dopo venne trasferito al fronte orientale per prendere il comando delle forze austro-ungariche lì dislocate.
Finita la guerra, Krauß si congedò dall'esercito.
La sua vita comunque non si distaccò totalmente dall'ambito militare, perché nel 1920 egli era il presidente dell'Associazione nazionale ufficiali di Vienna. Dall'aprile 1938 Krauß fu anche membro del partito Nazista e deputato al palazzo del Reichstag, nonché brigadeführer delle SA.
Morì a Bad Goisern am Hallstättersee il 29 settembre 1938.
Note
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1ª Armata (Austria-Ungheria) | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 31 luglio 1914 - 26 luglio 1916 (prima formazione) 16 agosto 1916 - 4 novembre 1918 (seconda formazione) |
Nazione | Impero austro-ungarico |
Servizio | Imperial regio esercito austro-ungarico |
Dimensione | Armata |
Battaglie/guerre | Prima guerra mondiale |
Comandanti | |
Degni di nota | Viktor Dankl von Krasnik Paul Puhallo von Brlog Arthur Arz von Straussenburg |
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La 1ª Armata (in tedesco 1. k.u.k. Armee) è stata una grande unità militare dell'esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale.
Storia
modificaI piani di mobilitazione delle forze armate dell'Impero austro-ungarico non prevedevano la formazione di gruppi o fronti d'armate. Allo scoppio della Prima guerra mondiale le Armate austro-ungariche dipendevano direttamente dal Comando Supremo, l'Armeeoberkommando (AOK).[1][2] Durante la Prima guerra mondiale furono costituiti i seguenti k.u.k. Heeresgruppen e k.u.k. Heeresfronten:
sul fronte italiano:
- k.u.k. Heeresgruppe Erzherzog Eugen
- k.u.k. Heeresgruppe Conrad
- k.u.k. Heeresgruppe Tirol
- k.u.k. Heeresgruppe Borojević
sul fronte orientale:
- k.u.k. Heeresgruppe Böhm-Ermolli
- da settembre 1915 a fine luglio 1916 e da ottobre 1916 a gennaio 1918
- comandante Eduard von Böhm-Ermolli
- costituita dalla 1ª e 2ª Armata
- k.u.k. Heeresgruppe Erzherzog Karl
- da agosto 1916 a ottobre 1916
- comandante l'arciduca ereditario Carlo
sul fronte occidentale dei Balcani
- k.u.k. Heeresgruppe Kövess
Note
modifica- ^ (DE) Heeresfront- und Heeresgruppenkommandos (HFK/HGK) (1914-1918), su archivinformationssystem.at. URL consultato il 12 marzo 2019.
- ^ (EN) John Dixon-Nuttall, Superior Headquarters and miscellaneous formations, su austrianphilately.com. URL consultato il 12 marzo 2019.
Weblinks
modificaBibliografia
modifica- (DE) Johann Christoph Allmayer-Beck, Die Bewaffnete Macht in Staat und Gesellschaft, collana Die Habsburgermonarchie 1848-1918 Band 5 - Die bewaffnete Macht, Wien, Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1987, ISBN 3 7001 1122 3.
- (DE) Bundesministerium für Verteidigung (a.c.), Österreich-Ungarns letzter Krieg 1914-1918 Vierter Band Das Kriegsjahr 1916 Erster Teil, Wien, Verlag der Militärwissenschaftlichen Mitteilungen, 1933. [1]
- Filippo Cappellano, L'Imperial regio Esercito austro-ungarico al fronte italiano (1915-1918), Rovereto, Museo storico italiano della guerra – Edizioni Osiride, 2003, ISBN non esistente.
- (DE) Maximilian Ehnl, Die österreichisch-ungarische Landmacht nach Aufbau, Gliederung, Friedensgarnison, Einteilung und nationaler Zusammensetzung im Sommer 1914. Ergänzungsheft 9 zum Werke "Österreich-Ungarns letzter Krieg", Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1934. [2]
- (DE) Fritz Franek, Die Entwicklung der öst.-ung. Wehrmacht in den ersten zwei Kriegsjahren. Ergänzungsheft 5 zum Werke "Österreich-Ungarns letzter Krieg", Wien, Militärwissenschaftliche Mitteilungen, 1934, ISBN non esistente. [3]
- (DE) Kern, Von der alten österreichischen Armee, Ried im Innkreis, Sonderabdruck der "Rieder Volkszeitung", s.d. [4]
- Alberto Lembo, Kappenabzeichen: i distintivi militari austro-ungarici 1914-1918, Rovereto, Museo storico italiano della guerra, 2007, ISBN non esistente.
- Siro Offelli, Le armi e gli equipaggiamenti dell'esercito austro-ungarico dal 1914 al 1918. Uniformi - Distintivi - Buffetterie, Valdagno, Rossato, 2001, ISBN 978-88-8130-076-1.
- (DE) Schematismus für das k.u.k. Heer und für die k.u.k. Kriegsmarine für 1914, Wien, k.k. Hof- und Staatsdruckerei, 1914. [5]
- (DE) Walter Wagner, Die k.(u.)k. Armee - Gliederung und Aufgabenstellung, collana Die Habsburgermonarchie 1848-1918 Band 5 - Die bewaffnete Macht, Wien, Verlag der österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1987, ISBN 3 7001 1122 3.
[Categoria:Unità militari di fanteria]] [Categoria:Esercito austro-ungarico]] [Categoria:Terza guerra d'indipendenza italiana]]
SM U-5 | |
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Collaudo SM U-5 | |
Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile di piccola crociera |
Classe | Holland |
Cantiere | Whitehead, Fiume |
Impostazione | 1º ottobre 1915 |
Varo | 2 aprile 1916 |
Entrata in servizio | 20 ottobre 1916 |
Radiazione | 2 giugno 1930 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 319 t |
Dislocamento in emersione | 262 t |
Lunghezza | 46,5 m |
Larghezza | 4,22 m |
Pescaggio | 3,1 m |
Profondità operativa | 40 m |
Propulsione | 2 motori Diesel FIAT da 700 CV 2 motori elettrici Savigliano da 500 cv complessivi 2 eliche |
Velocità in immersione | 8 nodi |
Velocità in emersione | 12,5 nodi |
Autonomia | in emersione 1300 miglia nautiche a 9,3 nodi o 912 mn a 12,5 nodi in immersione 139 mn a 1,5 nodi o 8 mn a 8 nodi |
Equipaggio | 2 ufficiali, 24 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
Motto | Strenue descendens victor ascendens[1] ("Ardimentoso scendo, vittorioso salgo") |
dati tratti da www.betasom.it e www.xmasgrupsom.com | |
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L’SM U-5 è stato un sommergibile della k.u.k. Kriegsmarine, la marina militare austro-ungarica.
Storia
modificaL'imperiale e regio esercito comprende tutte le forze terrestri dell'Impero austro-ungarico, l'esercito comune (in tedesco Gemeinsame Armee) dal 1889 ufficialmente chiamato k.u.k. Armee (in ungherese Császári és királyi hadsereg) e i due eserciti nazionali, la k.k. Landwehr austriaca e quello ungherese la Magyar királyi honvédség comunemente conosciuta come Honvéd. All'inizio della Prima guerra mondiale furono inoltre mobilitati la leva di massa austriaca, il k.k. Landsturm e quella ungherese il Magyar királyi népfölkelés, anch'essi parte integrante dell'imperiale e regio esercito. Quest'ultimo costituiva insieme con la k.u.k. Kriegsmarine le forze armate dell'Impero austro-ungarico.
L'imperiale e regio esercito nacque a seguito del compromesso del 15 marzo 1867 (Ausgleich), che suddivise in due realtà statali autonome i territori della corona d'Austria (Cisleitania) e quelli del Regno d'Ungheria (Transleitania). I due stati erano riuniti sotto la figura del monarca, l'imperatore d'Austria e re d'Ungheria, Francesco Giuseppe (1830-1916). Quest'ultimo fu anche comandante supremo di tutte le forze armate dell'impero austro-ungarico. Lo sviluppo numerico dell'imperiale e regio esercito e il suo armamento rimasse in seguito alla suddivisione in due stati sovrani indietro in confronto le altre grandi potenze militari del continente e fu spesso punto di baratto per le concessioni nazionali soprattutto degli Ungheresi. pp. 28-32
{{U|Imperiale e regio esercito|Guerra|Febbraio 2019}
Il primo progetto offensivo era stato abbozzato ancora prima dell'entrata in guerra dell'Italia. È stato l'ufficiale Karl Schneller, capo della sezione Italia dell'ufficio operazioni del comando supremo austro-ungarico, a proporlo nel maggio 1915. Il piano prevedeva di colpire lo schieramento italiano, concentrato lungo il fiume Isonzo alle spalle. Partendo dal Tirolo le forze austro-tedesche, era previsto l'impegno anche dell'alleato tedesco, dovevano sfondare le linee italiane e giungere la pianura veneto-friulana tra Schio e Bassano del Grappa.
Aeroporto di Gardolo Flughafen Gardolo | |
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Stato | Impero austro-ungarico |
Stato attuale | Italia |
Città | Gardolo |
Informazioni generali | |
Tipo | Aeroporto |
Altezza | 440 m s.l.m. |
Inizio costruzione | 1913 |
Demolizione | Bruciato nel 1918 |
Condizione attuale | In rovina |
Proprietario attuale | Demanio |
Visitabile | No |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Impero austro-ungarico |
Funzione strategica | Difesa del fronte bellico durante la Prima guerra mondiale |
Termine funzione strategica | 1918 |
Comandanti storici | sottotenente Konrad Schwarz |
Azioni di guerra | Battaglia degli Altipiani |
Eventi | Fu utilizzato prettamente per ricognizioni o bombardamenti lungo le linee italiane poco distanti. Incendiato nel 1918. |
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L'aeroporto di Gardolo (in tedesco: Flughafen Gardolo) era un aeroporto militare strategico, oggi non più esistente, posto a quota 440 m s.l.m. nei pressi dell'omonimo paese.
Lista dei campi di prigionieri di guerra in Austria-Ungheria
Durante la Prima guerra mondiale furono istituiti nell'Impero austro-ungarico vari campi per i prigionieri di guerra. Solo il numero di quelli principali si aggira tra i 40 e 50 campi. Oltre questi campi ci furono anche diversi campi per la popolazione civile come i campi per i profughi di guerra o i campi di internamento per i civili sospettati di collaborazionismo.
Note
modifica- ^ I motti delle Navi Italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 67
Bibliografia
modificaAltri progetti
modificaCollegamenti esterni
modificaAlfred von Waldstätten
Mitterndorf http://agso.uni-graz.at/mitterndorf/chronik/00.htm http://www.unterirdisch.de/index.php?threads/%C3%96sterreichische-kriegsgefangenenlager-im-1-weltkrieg.11245/page-2
Collegamenti esterni
modifica- (DE) Biografia di Franz Steinhart, su moesslang.net.
Lungo il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico furono costruititi tra la metà dell'ottocento e l'inizio del novecento una serie di fortificazione e appostamenti a difesa di una eventuale invasione da nord. Lo stesso fece l'Austria-Ungheria dall'altra parte del confine nonostante l'alleanza di entrambi nella Triplice Alleanza.
Regione Lombardia
modificaSbarramento Bormio
modificaGiurisdizione Valtellina con le opere:
- Forte Dossaccio
- località: sopra il paese di Oga
- anno di costruzione:
- armamento: 4 pezzi da 120 mm A
- Batteria Le Motte
- località:
- anno di costruzione
- armamento:
- Batteria di Monte Scale
- località: Monte Scale
- anno di costruzione
- armamento: 4 pezzi da 75 mm A
Sbarramento Poschiavo
modificaGiurisdizione Val Poschiavo con le opere:
- Forte Canalì
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 cannoni da 149 mm S
- Batteria Croce dei Monti
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 cannoni da 149 mm G
- Batteria Corradini
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 pezzi da 75 mm A
- Batteria Ronco
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 pezzi da 75 mm A
Sbarramento Tonale-Mortirolo
modificaGiurisdizione Tonale-Mortirolo con le opere:
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 149 mm A
- Batteria Dosso Prepazzone
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 cannoni da 149 mm A
- Batteria Cima Bleis occidentale
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 cannoni da 149 mm G e 4 pezzi da 75 mm A in riserva
Sbarramento Giudicarie
modificaSettore orientale con le opere:
- Batteria Monte Manos quota 1404
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 cannoni da 149 mm G
- Batteria Monte Manos quota 1402
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 pezzi da 75 mm A
- Forte Valedrana
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 4 cannoni da 149 mm A
- Batteria Antegolo
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
Settore occidentale con le opere:
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- Appostamento di Monte Brele
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- Tagliata Statuto
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
Fortezza Verona
modificaSettore Peschiera
modifica- Forte Isola Trimelone
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
Settore Val d'Adige
modificaGruppo Bocchetta
modifica- Forte Bocchetta di Naole
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- Forte M. Cimo Grande
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
Gruppo Chiusa-Rivoli
modifica- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
Settore Sinistra Adige
modificaGruppo Masua
modifica- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- Batteria Masua
- località:
- anno di costruzione
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
- località: Monte Tesoro,
- anno di costruzione: 1906-1911
- armamento: 6 cannoni da 75 mm A
Gruppo S. Viola
modifica- Forte Santa Viola
- Batteria Monte delle Tre Croci
- Batteria Monte Griggi
Gruppo S. Briccio
modifica- Forte San Briccio
- Batteria Monticelli
Sbarramento Agno-Assa
modifica1°Settore Schio
modifica- Forte Monte Enna
- Forte Monte Maso
- Tagliata Bariola
2°Settore Arsiero
modifica- Forte Campomolon
- Forte Cornolò
3°Settore Asiago
modificaSbarramento Brenta-Cismon
modificaSbarramento Cordevole
modifica- Tagliata di Sasso di S. Martino
- Batteria alta di Sasso S. Martino
Fortezza Cadore-Maé
modificaRegione Friuli
modificaFortezza Alto Tagliamento-Fella
modifica- Osoppo
Fortezza Medio Tagliamento
modificaFortezza Basso Tagliamento
modificaBibliografia
modifica- Massimo Ascoli, Fluvio Russo: La difesa dell'arco alpino 1861 - 1940, Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico, Roma 1999.
- Walter Belotti: Le batterie corazzate. I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate in Lombardia tra l'Età Moderna e la Grande Guerra, Brescia 2009 ISBN 978-88-904522-0-8
- Robert Striffler: Da Forte Maso a Porta Manazzo. Storia sulla costruzione e impiego dei forti delle batterie italiani dal 1883 al 1916. Edizioni Atelier Grafico, Schio 2015.
Biografia
modificaIgo Etrich proveniva da una famiglia benestante di Ober Altstadt vicino a Trautenau allora parte dell'Impero Austro-Ungarico, oggi Trutnov nella Repubblica Ceca. Il padre possedeva alcuni grandi filatoi, ma era appassionato di volo e riuscì ad acquistare un'aliante di Otto Lilienthal pioniere dell'aviazione tedesca dopo la morte di Lilienthal nel 1896.
Igo costruì insieme con il padre un laboratorio e si misse a studiare l'aliante di Lilienthal. Basandosi sul metodo di disseminazione anemocora di una pianta tropicale la alsomitra macrocarpa progettò nel 1903 il primo tuttala, brevettato nel 1905.
Igo Etrich wurde am 25. Dez. 1879 in Oberaltstadt bei Trautenau im Riesengebirge geboren. Sein Vater - der dort große Spinnereien besaß - hatte auch schon ein Gleitflugzeug gebaut. Nach dem Besuch bei Prof. Ahlborn begann Igo Etrich, zusammen mit dem Militärfechtmeister Franz Xaver Wels, bei Trautenau Gleitversuche mit Nurflügelgleitern in "Zanonia"- Form, zuerst unbemannt, dann mit Wels als Pilot. Zu Studienzwecken hatte Etrich einen Lilienthal- Gleiter erworben, den er bei einem Rechtsanwalt in Berlin auftrieb.
Note
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