Albazzano
Albazzano è una frazione del comune di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma.
Albazzano frazione | |
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Chiesa di San Genesio | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Tizzano Val Parma |
Territorio | |
Coordinate | 44°32′31.6″N 10°13′42.8″E |
Altitudine | 587 m s.l.m. |
Abitanti | 24[3] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43028 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
La località dista 2,89 km dal capoluogo.[4]
Geografia fisica
modificaAlbazzano sorge alla quota di 587 m s.l.m.,[4] su un'altura che si protende sul versante sinistro della Val Parmossa, a quota inferiore rispetto alla vicina pieve di Tizzano.[5][6][7]
Origini del nome
modificaIl toponimo della frazione, forse identificabile nell'Albarano citata in un documento del 989,[8][7] da cui il medievale Albazano o Albaçano,[9] ha origine incerta. Secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal prediale latino Albicius o Albatius, mentre secondo altri discenderebbe da Alba lux, in considerazione della posizione della località esposta ai raggi del sole al primo mattino.[8][7]
Storia
modificaIl territorio risultava abitato già durante l'età del bronzo, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni frammenti di ceramiche nei pressi dell'abitato.[10]
In epoca romana, tra l'età repubblicana e quella imperiale sorse in zona un piccolo insediamento, come dimostrato dal ritrovamento di vari piccoli reperti.[11]
Il borgo di Albazzano, probabilmente collocato in origine nei pressi della località Vignacce,[12] fu fondato in epoca altomedievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale forse al 989,[8] quando il re d'Italia Ottone III di Sassonia confermò al vescovo di Parma Sigefredo II i diritti sulla città e su numerosi castelli e borghi del Parmense, tra cui la villam de Albarano.[13]
A servizio del centro abitato fu edificata in seguito una cappella, citata per la prima volta nel 1230.[14]
In occasione della ricorrenza di san Genesio, iniziò successivamente a svolgersi nel paese una fiera del bestiame, attestata già nel 1309 e frequentata da numerose persone, provenienti anche dagli Stati limitrofi.[7]
Nel 1438 il duca di Milano Filippo Maria Visconti riconobbe una serie di esenzioni ai borghi Albazzano, Isola e Anzolla, appartenenti a Jacopo Terzi, figlio di Ottobuono, in riconoscimento della sua lealtà;[15] tuttavia, dopo la confisca di quelle terre, nel 1450 il nuovo duca Francesco Sforza ordinò agli abitanti di Albazzano, Isola, Anzolla e Pietta di assoggettarsi alla città di Parma.[16]
Nel 1500 un'ampia frana colpì il centro abitato, provocando il crollo di numerosi edifici, tra cui la cappella medievale; in seguito il borgo fu ricostruito in posizione più elevata.[12]
Alla fine del XVIII secolo la zona fu assegnata in feudo al marchese Troilo Venturi, che ne mantenne i diritti fino alla loro abolizione sancita dai decreti napoleonici nel 1806.[6][14]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaChiesa di San Genesio
modificaMenzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria fu distrutta da una frana nel 1500 insieme al borgo di Albazzano; ricostruita in seguito più a monte, la chiesa fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; ampliata intorno alla metà del XVII secolo, verso la fine del XVIII fu affiancata dal campanile e dotata della nuova facciata neoclassica; modificata internamente e decorata nella seconda metà del XIX secolo, fu interamente restaurata nel 1950. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica con due cappelle laterali, presenta una facciata a capanna, tripartita da quattro lesene e dominata dal frontone triangolare di coronamento; all'interno l'aula, ornata con stucchi in stile Impero, è decorata su una parete con un affresco raffigurante la Pietà, eseguito da Walter Madoi nel 1970; il presbiterio absidato e le cappelle accolgono alcune opere di pregio.[14][17][7][18]
Corte Manici
modificaCostruita entro il XVIII secolo, la corte si sviluppa su una pianta a U; gli edifici in pietra, comprendenti il corpo padronale e alcuni fabbricati rustici, conservano inalterati alcuni elementi settecenteschi, tra cui un portale ad arco a tutto sesto, delimitato da una cornice in arenaria, e un'arcata d'ingresso ornata in chiave di volta con una formella del 1790, raffigurante la Madonna col Bambino.[19][20]
Società
modificaTradizioni e folclore
modificaFiera di San Genesio
modificaAttestata già nel 1309, l'importante fiera annuale del 24 e 25 agosto, intitolata a san Genesio e dedicata al bestiame, fu regolamentata[7] alla fine del XV secolo[21][22] dal conte di Tizzano Gianfrancesco I Pallavicino; benché proibita dagli atti del sinodo presieduto dal vescovo Alessandro Sforza di Santa Fiora nel 1564, continuò comunque a svolgersi, attirando persone anche degli Stati vicini; trasferita agli inizi del XX secolo dalla località Madone alla località Chiastrella, fu successivamente riportata nel luogo originario; dopo alcuni anni di interruzione, fu ripristinata a partire dal 1989, accompagnata da spettacoli musicali, giochi e degustazione di prodotti locali.[7][6][14]
Note
modifica- ^ Tavola: Popolazione residente - Parma (dettaglio loc. abitate) - Censimento 2001., su dawinci.istat.it. URL consultato il 10 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Albazzano, IT, su geonames.org. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ [1][2]
- ^ a b La Frazione di Albazzano, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ Dall'Aglio, pp. 191-192.
- ^ a b c Molossi, p. 5.
- ^ a b c d e f g La storia, su albazzano.it. URL consultato il 10 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2016).
- ^ a b c Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 9.
- ^ Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, p. 7.
- ^ Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 6.
- ^ Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 7.
- ^ a b Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 13.
- ^ Affò, p. 368.
- ^ a b c d Dall'Aglio, p. 192.
- ^ Pezzana, 1842, p. 407.
- ^ Pezzana, 1847, p. 39.
- ^ Chiesa di San Genesio "Albazzano, Tizzano Val Parma", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ Cirillo, Godi, pp. 236-237.
- ^ Corte Manici di Albazzano (Tizzano Val Parma, loc. Albazzano), su scn.caiparma.it. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ Maestà di Corte Manici (Tizzano Val Parma, loc. Albazzano), su scn.caiparma.it. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ Capacchi, p. 39.
- ^ Molossi, p. 545.
Bibliografia
modifica- Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni (PDF), in PSC_REL_07.2, Tizzano Val Parma, Comune di Tizzano Val Parma, luglio 2013. URL consultato il 10 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2021).
- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo primo, Parma, Stamperia Carmignani, 1792.
- Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, L'estimo del sale di Parma del 1415, a cura di Gianluca Bottazzi, Maria Pia Branchi, Modena, Aedes Muratoriana, 1999.
- Guglielmo Capacchi, Castelli parmigiani, Volume II, Parma, Artegrafica Silva, 1979, ISBN 2020120172065.
- Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi, Guida artistica del Parmense, II volume, Parma, Artegrafica Silva, 1986.
- Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
- Enrico Dall'Olio, Sagre, mercati e fiere di Parma e provincia, Parma, Artegrafica Silva, 1979.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo terzo, Parma, Ducale Tipografia, 1847.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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