Chiosi
I chiosi di Lodi (dal latino Clausi civitatis Laude) erano i territori suburbani immediatamente circostanti la città, compresi in un raggio di circa 2 km.
Comprendevano i territori agricoli direttamente appartenenti alla città, ed erano privi di centri abitati: la popolazione risiedeva infatti nei borghi extramurali[1] o nelle cascine.
Erano amministrati dal comune di Lodi, ma indipendentemente tra loro e dalla città.
Un'analoga organizzazione del suburbio, risalente all'età medievale, era presente in varie città lombarde (ad esempio i Corpi Santi di Milano).
In origine esistevano 4 chiosi (di Porta Cremonese, di Porta d'Adda, di Porta Pavese, di Porta Regale), corrispondenti alle 4 porte cittadine; con la chiusura di Porta Pavese (XVII secolo), i Chiosi corrispondenti vennero spartiti fra le porte Cremonese e Regale. Con l'apertura di Porta Nuova (fine XVIII secolo) non si istituì un chioso corrispondente, forse perché la nuova porta contribuì al declino di Porta Regale.
Dopo l'Unità d'Italia (1861), la città di Lodi iniziò ad espandersi oltre la cinta muraria, nei territori dei Chiosi. Si giunse pertanto ad una riunione dei Chiosi in due territori più vasti (Chiosi d'Adda Vigadore, 1870[2], e Chiosi Uniti con Bottedo, 1873[3]), ma dopo pochi anni (1877) i Chiosi vennero definitivamente annessi alla città,[4] analogamente a quanto deciso in altre città lombarde.
Note
modifica- ^ I borghi di Lodi furono distrutti nel XVII secolo in seguito alla costruzione della cinta muraria bastionata.
- ^ Regio Decreto 9 giugno 1870, n. 5722
- ^ Regio Decreto 20 agosto 1873, n. 1537
- ^ Regio decreto 18 gennaio 1877, n. 3644, in materia di "Decreto che sopprime i comuni di Chiosi Uniti con Bottedo e Chiosi d'Adda con Vigadore (Milano) e li unisce al territorio esterno del comune murato di Lodi."