Cocconato

comune italiano

Cocconato (Coconà [kʊkʊ'na] in piemontese, Cocnà [kʊk'na] in dialetto monferrino) è un comune italiano di 1 445 abitanti della provincia di Asti in Piemonte.

Cocconato
comune
Cocconato – Stemma
Cocconato – Bandiera
Cocconato – Veduta
Cocconato – Veduta
Panorama del paese
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Amministrazione
SindacoMonica Marello dal 09-06-2024
Territorio
Coordinate45°05′20″N 8°02′26″E
Altitudine491 m s.l.m.
Superficie16,52 km²
Abitanti1 445[1] (31-1-2024)
Densità87,47 ab./km²
FrazioniBonvino, Cocconito, Foino, Gesso, Maroero, Solza, Spagnolino, Stazione, Tabiella, Tuffo, Vastapaglia
Comuni confinantiAramengo, Brozolo (TO), Montiglio Monferrato, Moransengo-Tonengo, Passerano Marmorito, Piovà Massaia, Robella
Altre informazioni
Cod. postale14023
Prefisso0141
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT005042
Cod. catastaleC807
TargaAT
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 895 GG[3]
Nome abitanticocconatesi
Patronosanti Fausto e Felice
Giorno festivo11 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cocconato
Cocconato
Cocconato – Mappa
Cocconato – Mappa
Mappa di localizzazione del comune di Cocconato nella provincia di Asti
Sito istituzionale

Cocconato è stata nel medioevo il centro principale della famiglia comitale dei Radicati di origine manfredinga[4] e sede di un feudo imperiale sino al 1586. Soggetta per diversi secoli alla diocesi di Vercelli, oggi è parte della diocesi di Casale Monferrato.

Presso il territorio del comune di Cocconato durante la seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati 70 ebrei non italiani provenienti dall'Est Europa (incluse famiglie con bambini):[5] ciò non significa l'esistenza di un campo di concentramento (come quelli organizzati - dopo l'8 settembre 1943 - dai nazisti o dai repubblichini a Borgo San Dalmazzo, Fossoli, Bolzano, Risiera di San Sabba e altri minori), quanto piuttosto un domicilio coatto paragonabile all'istituto del confino.[6]
Al netto dei continui trasferimenti, 36 risultano i profughi presenti a Cocconato nell'estate 1943. Con l'occupazione tedesca, il gruppo prontamente si disperse. Alla fine tutti gli internati riuscirono a salvarsi (trovando per lo più rifugio in Svizzera)[7] e nessun ebreo, italiano o straniero, fu arrestato a Cocconato.[8]

A Cocconato trovò la morte l'antifascista Giovanni Corvi, arrestato a Sondrio dai repubblichini, poi trasferito a S. Martino di Rosignano in provincia di Alessandria ed infine prelevato dai nazisti e trasferito "verso ignota destinazione", come attesta il suo certificato di morte presente presso il comune di Cocconato e ritrovato dopo lunghe ricerche.

Simboli

modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 novembre 1999.[9]

Stemma

«Di nero, all'aquila d'oro, coronata con corona all'antica dello stesso. Lo scudo è sormontato dalla corona speciale d'oro, formata dal cerchio brunito, cordonato ai margini, coronato da sedici sferette d'oro, nove visibili, sostenute da punte. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante di nero, il motto, in lettere maiuscole d'oro, Ut vult Deus. Lo scudo è ornato da due fronde di alloro e di quercia, di verde, con le drupe e le ghiande d'oro, decussate in punta e legate dal nastro di rosso.»

Lo stemma comunale si ispira a quello della famiglia Radicati, conti di Cocconato, che portavano uno scudo troncato: al primo di nero, all'aquila d'oro, coronata dello stesso; al secondo d'oro, al castagno sradicato al naturale.

Gonfalone

«Drappo di giallo con la bordatura composta di nero e di giallo di trentasei pezzi, i diciotto pezzi di nero caricati di altrettante rose araldiche di argento.»

Monumenti e luoghi di interesse

modifica
 
Veduta Chiesa Parrocchiale dal cortile del Municipio

Diversi sono gli edifici di interesse storico, tra i quali:

  • Palazzo municipale, risalente al XV secolo, raro esempio di edificio civile in stile Tardo gotico
  • Chiesa parrocchiale di origine secentesca, intitolata a Santa Maria della Consolazione
  • Chiesa SS. Trinità, all'inizio di via Roma, con relativo porticato coperto

Società

modifica

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti[10]

Tradizioni e folclore

modifica
 
Bandiere dei borghi di Cocconato partecipanti al Palio

Nell'estate del 1970[11] l'associazione patronale di Cocconato decise di istituire il Palio degli Asini.

Al Palio partecipano i sei borghi di Cocconato: Airali, Brina, Colline Magre, San Carlo, Torre, Tuffo.
Ad essi si aggiunge il confinante paese di Moransengo[11].

Economia

modifica

Turismo

modifica

Dal 2019 è associato a “I borghi più belli d'Italia”.[12]

Infrastrutture e trasporti

modifica
 
La stazione di Cocconato

La stazione di Cocconato, attiva fra il 1912 e il 2011, era posta lungo la cessata ferrovia Chivasso-Asti.

Amministrazione

modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1985 1º giugno 1990 Bruno Marchetti Democrazia Cristiana Sindaco [13]
1º giugno 1990 24 aprile 1995 Michelangelo Montanaro lista civica Sindaco [13]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Claudio Casaleggio - Sindaco [13]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Carlo Scagno lista civica Sindaco [13]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Giovanna Ferrero lista civica Sindaco [13]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Michele Marchisio lista civica Sindaco [13]
25 maggio 2014 24 maggio 2019 Monica Marello lista civica Per Cocconato Sindaco [13]
26 maggio 2019 in carica Umberto Fasoglio lista civica Sindaco [13]

Gemellaggi

modifica

Altre informazioni amministrative

modifica

Cocconato era il capoluogo della comunità collinare Unione Versa Astigiano.

Cocconato, scorcio sul Basso Monferrato
  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Armando Tallone, Cocconato, in Treccani.it – Enciclopedie on line, I Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
  5. ^ I comuni dell'Astiginano che hanno ospitato ebrei stranieri internati sono: Agliano, Antignano, Asti, Canelli, Castelnuovo Don Bosco, Cocconato, Mombercelli, Montechiaro d'Asti, Montiglio, Nizza M.to, San Damiano d'Asti, Villanova d'Asti.
  6. ^ Copia archiviata (PDF), su israt.it. URL consultato l'8 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  7. ^ Ebrei stranieri internati in Piemonte.
  8. ^ Tra le vittime di Auschwitz compare tuttavia un nativo di Cocconato, Guido Zaccaria Luzzati, che fu arrestato ad Asti il 19 febbraio 1944. CDEC Digital library.
  9. ^ Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 19/11/1999 (PDF). URL consultato il 12 novembre 2021.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  11. ^ a b Istituzione del Palio, su comune.cocconato.at.it. URL consultato il 30 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  12. ^ Claudia Solaro, Umberto Fasoglio: “Cocconato tra ‘I Borghi più belli d’Italia’ sia un traino per tutto il territorio”, su atnews.it, 25 Febbraio 2020.
  13. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Bibliografia

modifica
  • Zampicinini Franco, Una famiglia di carradori e trebbiatori: i Ferrero di Cocconito, in “I Quaderni di Muscandia”, n. 4 (2005), pp. 101–113.
  • Zampicinini Franco (a cura di), Cocconato e dintorni. Immagini di ieri: il lavoro, Torino, Il Punto, 2006.
  • Zampicinini Franco (a cura di), Cocconato e dintorni. Immagini di ieri: momenti di festa, Torino, Il Punto, 2008.
  • Zampicinini Franco (a cura di), Il Palio degli Asini (1970-2009), Torino, Il Punto, 2009.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN241896480 · BAV 494/45188 · GND (DE7523439-7 · J9U (ENHE987007524778505171
  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte