dove è la carica, è l'accelerazione e la velocità della luce. La generalizzazione relativistica, per velocità prossime a , è fornita dai potenziali di Liénard-Wiechert.
Il campo generato da una particella non relativistica carica in moto, ottenuto a partire dai potenziali di Liénard–Wiechert, ha la forma:[2]
dove è la carica, è la velocità della carica divisa per c, è l'accelerazione della carica divisa per c, un vettore unitario parallelo a ed il modulo di . I termini al secondo membro sono valutati al tempo ritardato, dato da:
L'espressione del campo è la somma dei due contributi al secondo membro, relativi alla velocità e all'accelerazione della carica essendo rispettivamente dipendenti da e da e . Il campo relativo alla velocità è proporzionale a , e pertanto si annulla rapidamente al crescere della distanza. Il campo relativo all'accelerazione, denotato con , decresce come ed è il principale responsabile della perdita di energia da parte della carica.
La densità del flusso di energia irraggiata è fornita dal vettore di Poynting per il campo relativo all'accelerazione:
La potenza irraggiata per unità di angolo solido è quindi data da:
Detto l'angolo tra i vettori e , la radiazione è polarizzata nel piano generato da tali vettori e si ha:
dove è determinante la dipendenza da .
La potenza totale irraggiata è ottenuta integrando su tutto l'angolo solido :
L'equazione di Larmor può essere modificata per velocità relativistiche considerando la componente spaziale del quadrimpulso:
Si ottiene così la generalizzazione invariante:[3]
La potenza irradiata dipende pertanto dall'entità della variazione della quantità di moto della carica nel tempo, ed è proporzionale al quadrato della carica ed inversamente proporzionale al quadrato della sua massa. Riscrivendo il prodotto dei quadrivettori energia-momento si ha:
In termini dell'energia e dell'impulso , sostituendo:
nell'espressione covariante, si ha:
e dunque:
Aggiungendo e sottraendo si ha:
e sfruttando l'identità vettoriale:
si ottiene:
che è l'espressione trovata da Liénard nel 1898.[3]
Il termine evidenzia il fatto che per , ovvero per , la radiazione emessa è trascurabile. Se l'accelerazione e la velocità sono ortogonali, inoltre, la potenza è ridotta di un fattore , e tale fattore di riduzione aumenta con la velocità.