Mandelli (famiglia)
La famiglia Mandelli è un nobile casato lombardo attestato a Milano dal secolo XI e, dalla seconda metà del XIV secolo, nel Piacentino.
Mandelli | |
---|---|
"Sed non deficiunt" ("Ma non vengono meno") Di rosso, a tre leopardi d'oro, uno sull'altro.[1] | |
Stato | Milano |
Titoli |
|
Fondatore | Tazio Mandelli |
Ultimo sovrano | Marchese Bernardino Mandelli |
Data di fondazione | X secolo (962) |
Data di deposizione |
|
Rami cadetti |
|
Storia
modificaForse originari dell'omonimo borgo sul lago di Como, i Mandelli sono attestati nella documentazione disponibile dall’XI secolo, quando figurano tra i vassalli dell'arcivescovo di Milano, quali titolari di diritti di pesca sul lago di Biandronno, a integrazione di cospicue proprietà fondiarie nella zona del lago di Varese[2] . Successivamente esponenti del casato assunsero un ruolo di spicco nel governo comunale di Milano: Anselmo Mandelli e il figlio Tazio[3] o, ancora, Robaconte[4], rappresentarono con grande frequenza le istituzioni ambrosiane nell'ordinaria amministrazione ma anche nella politica perseguita dal comune negli anni del conflitto con Federico I Hohenstaufen. Nel 1212 il sostegno che i Mandelli accordarono a Ottone IV nel confronto con Innocenzo III per il riconoscimento del titolo imperiale valse ad Alberto Mandelli l’investitura di castra, ville e corti nel territorio di Mozzanica, nella diocesi di Cremona[5]; alla politica di infeudazioni attuata da Ottone tra il 1210 e il 1212 per assicurarsi il favore di influenti famiglie milanesi contro il pontefice potrebbe risalire anche l'esercizio della giurisdizione sul villaggio di Maccagno Inferiore, che la memoria famigliare attribuiva invece a più risalenti concessioni di Ottone I di Sassonia e del Barbarossa, a tutt'oggi però prive di riscontri documentari [6]. Durante lo scontro tra i comuni padani e Federico II i Mandelli ottennero numerose podesterie di città dell'Italia centro-settentrionale alleate o suddite di Milano[7].
Nel corso del XIV secolo le fortune della famiglia si consolidarono grazie al sostegno offerto ai Visconti: nel 1311, un Mandelli compare tra i garanti di Matteo Visconti in occasione della riconciliazione di questi con Cassone Della Torre; il matrimonio tra Guido Mandelli e Floramonda, figlia di Matteo Visconti[8], consacrò le fortune della famiglia, che si inserì entro le file dell’officialità signorile soprattutto con Matteo e Giovanni Mandelli, figli di Guidetto, e ampliò la propria rete di relazioni grazie a importanti matrimoni con esponenti degli Anguissola di Piacenza, dei Del Carretto di Savona, e, nella prima metà del Quattrocento, dei Rusca di Como.
Nel frattempo, nel 1383, l'infeudazione di Caorso a Ottone Mandelli di Pietro avviava anche le fortune di un ramo famigliare radicatosi nel Piacentino verso la metà del Trecento e destinato a divenire, già dalla prima metà del Quattrocento, un imprescindibile referente dei Visconti e, successivamente degli Sforza[9].
Si ha notizia di un ramo della famiglia installatosi fra il XIII e il XV secolo nelle campagne a nord-est di Milano, nel quale i Mandelli già possedevano numerosi beni. A comprovare tale presenza esistono numerosi atti notarili, legati alla compravendita e all'affitto di terreni. Fra gli esponenti principali si annoverano ben tre priori del monastero dei Canonici del Santo Sepolcro di Camuzzago, cioè Martino Mandelli (dal 1410 al 1436), Gabriele Mandelli (dal 1436 al 1468) e Giovanni Erasmo Mandelli (dal 1468 al 1474). Da notare è il toponimo di Torrazza dei Mandelli, frazione del comune di Cambiago, probabilmente in origine parte dei beni fondiari del casato. In periodi più recenti, nel 1541, rimane traccia di un Francesco Mandelli console di Cambiago.[10]
Esponenti importanti
modifica- Anselmo (senior), fu tra gli otto consoli milanesi che nel 1162 presentarono a Federico Barbarossa la resa della città[3].
- Anselmo (junior), figlio di Anselmo senior, fu console a Milano nel 1167 e a Piacenza nel 1170[11].
- Antonio, figlio di Anselmo senior, era podestà a Bologna nel 1183, quando rappresentò il comune emiliano a Costanza[11].
- Tazio, figlio di Anselmo senior, fu console a Milano nel 1172, nel 1192, nel 1200[11] e podestà a Milano nel 1203[12].
- Robaconte, era console di Milano nel 1196, quando presiedette alla pace tra Milano e Como; nel 1203 fu tra i consiliarii del comune di Milano che presenziarono alla conclusione dei patti tra Tortonesi e Milanesi per il transito da darsi ai negoziatori [4].
- Guido, membro del consiglio del comune di Milano nel 1245[13].
- Ottolino, figlio di Guido, nel 1274 fu tra i Milanesi banditi da Milano a opera dei Della Torre ma dopo la battaglia di Desio rientrò in città al seguito di Ottone Visconti. Incaricato dal Comune di Milano di concludere una importante lega con Brescia e Piacenza nel 1283, nella seconda metà del Duecento ottenne numerose podesterie in importanti città dell'Italia centro-settentrionale (Pisa, Brescia, Padova, Asti)[13].
- Guido (o Guidetto), figlio di Ottolino, nel 1295 contrasse matrimonio con Floramonda, figlia di Matteo I Visconti, consolidando le relazioni del casato con i signori di Milano[14].
- Matteo, figlio di Guido, fu consigliere di Gian Galeazzo Visconti e titolare di numerose cariche entro l'amministrazione del ducato.
- Giovanni, figlio di Guido, fu membro di spicco dell'entourage dell'arcivescovo e signore di Milano Giovanni Visconti e titolare di cariche di rilievo entro l'amministrazione del dominio.
- Ottone, figlio di Pietro e di Mazabora Crivelli, fu tra i più affidabili sostenitori di Gian Galeazzo Visconti, che nel 1383 gli conferì in feudo Caorso, determinando così il radicamento di questo ramo della famiglia nel Piacentino[9]. Nel 1385 acquistò dal conte Antoniolo Porro il castrum e il territorio di Piovera e due anni più tardi ottenne da Gian Galeazzo Visconti l'investitura di Dovera e Postino[15]. Fu tra i sostenitori della duchessa Caterina Visconti, che nel 1402 gli cedette la località di Pecetto Alessandrino, quale pegno di cospicui prestiti[16].
- Antonio, Tobia e Raffaele Mandelli, figli di Pietro, continuarono il radicamento della famiglia nell'Alessandrino, ottenendo la conferma del feudo di Pecetto e acquisendo il controllo di Motta, ceduto loro dalla famiglia Sardi e infeudato a Raffaele da Filippo Maria Visconti nel 1440[17].
- Giacomo III (m. 1645), conte di Maccagno Inferiore, ricevette nel 1622 il titolo di vicario imperiale e il diritto di coniare moneta[18].
Albero genealogico
modificaOttone †1090 ? | ||||||||||||||||||||||||||
Robaconte †1195 ? | ||||||||||||||||||||||||||
Ottone il Gigante †1241 ? | ||||||||||||||||||||||||||
Robaconte *1170 †1237 ? | ||||||||||||||||||||||||||
Ottone *? †? ? | ||||||||||||||||||||||||||
Guidetto, I conte di Maccagno Imperiale *1250 †1319 Floramonda Visconti | Pietro †1351 Mazabora Crivelli | |||||||||||||||||||||||||
Giovanni Mandello.
Da cui discendono i Mondella | Matteo, II conte di Maccagno Imperiale †1392 Maddalena Rossi | Galeazzo †1382 | ||||||||||||||||||||||||
Niccolò, III conte di Maccagno Imperiale †1421 Aliana del Carretto | ||||||||||||||||||||||||||
Giacomo, IV conte di Maccagno Imperiale †1449 Elisabetta Rusconi | Matteo †1431 | Giovanni †1439 | ||||||||||||||||||||||||
Niccolò, V conte di Maccagno Imperiale *1439 †1505 Giulia Vismara | Giovanni †1505 ? | Pietro †1459 | Tommasina †1493 | Liana †1493 | ||||||||||||||||||||||
Laura †1459 | Giacomo, VI conte di Maccagno Imperiale *1499 †1549 Barbara Secco | Girolamo *1501 †? | Francesco *1504 †1550 Lucia Serbelloni | |||||||||||||||||||||||
Tazio, VII conte di Maccagno Imperiale *1540 †1618 Lucrezia Beolchi | Giambattista †1609 | Girolamo *? †? | Ottorino Rodolfo *? †? | Niccolò †1602 Girolama d'Adda | Gian Giacomo *? †? | Gian Pietro *? †? | ||||||||||||||||||||
Giacomo, VIII conte di Maccagno Imperiale *1582 †1645 1.Maddalena Cavenago 2.Silvia della Valle | Giovanni Giacomo †1620 Ottavia Marchesi | Giovanni Battista *? †? | Giulia *1580 †1630 Giovanni Battista Trotti, conte | Beatrice *1590 †? Giovanni Battista Monti | Lucia *? †? | Laura *? †? | ||||||||||||||||||||
1.Lucrezia *? †? | 1.Barbara *? †? | 1.Giovanni Francesco, IX conte di Maccagno Imperiale *1611 †1668 Francesca Dorotea Corti senza eredi | 2.Giovanna Maddalena *? †? | 2.Maria Teresa †1673 | 2.Silvia Maddalena *? †? | Giovanni Pietro, X conte di Maccagno Imperiale †1684 Alessandra Mariani | Francesco †1672 Anna Odescalchi | Niccolò *? †? | Giovanni Battista *? †? | |||||||||||||||||
Giovanni Battista, XI conte di Maccagno Imperiale *1649 †1730 1.Giovanna de Léon Gattinara 2.Giacinta Scotti 3.? | Giacomo †1708 sacerdote | Francesco *1665 †1742 Anna Cova | Niccolò *? †? Gerolama Cossonio | |||||||||||||||||||||||
3.Pietro, XII conte di Maccagno Imperiale *1687 †1751 Cecilia Curti | 3.Carlo †1771 | 3.Caterina *? †? ? Martinez | 3.Francesco *? †? | 3.Carlo †1731 | ||||||||||||||||||||||
Giovanni Battista, XIII conte di Maccagno Imperiale *1714 †1756 Rosa Clerici | Antonio *1715 †? sacerdote | |||||||||||||||||||||||||
Antonia *? †? Giovanni Antonio Besozzi Valentini | Pietro, XIV conte di Maccagno Imperiale *1749 †1815 | Flora *1752 †1796 Bernardino Vittorio Blardoni Lossetti, signore di Dairago | Gabriele, XV conte di Maccagno Imperiale *1756 †1829 | |||||||||||||||||||||||
Note
modifica- ^ Lo stemma della famiglia Mandelli è tratto dallo Stemmario Trivulziano 1390.
- ^ Keller, Signori e vassalli, pp. 46-48.
- ^ a b Monti, Compendio dell'origine e dignità della famiglia, pp. 25-27.
- ^ a b Gli atti del comune di Milano, p. 358.
- ^ Pergamene della famiglia Mandelli.
- ^ Sulla memoria famigliare e sulla produzione di falsi nel corso del Cinquecento si vedano Monti, Compendio; Frigerio - Pisoni, Il Verbano, pp. 199-200; sulle prerogative giursidizionali sul borgo lacustre cfr. Grillo, Le entrate signorili dei Mandelli a Maccagno.
- ^ Occhipinti, Podestà «da Milano» e «a Milano», p. 54.
- ^ Monti, Compendio, p. 58
- ^ a b Cengarle, Mandello, Ottone da.
- ^ Vincenzo Sala, Cambiago e Torrazza, dalle origini al XX secolo, IKONOS, 2011.
- ^ a b c Ibidem
- ^ Occhipinti, Podestà «da Milano» e «a Milano», p. 54.
- ^ a b Grillo, Mandello, Ottolino,.
- ^ Monti, Compendio, p. 58.
- ^ Canobbio, Fra la terra e il fiume.MD/article/view/1299
- ^ Cengarle, Mandello, Ottone da
- ^ Canobbio, Fra la terra e il fiume, p. 176.
- ^ Gianazza, pp. 69-80.
Bibliografia
modifica- Gli atti del Comune di Milano nel secolo XIII, III, a cura di M.F. Baroni, Alessandria 1992.
- E. Canobbio, Fra la terra e il fiume: aspetti della signoria dei Mandelli a Piovera (secc. XIV-XV), in La signoria rurale nell'Italia del tardo medioevo. 1. Gli spazi economici, Milano 2019, pp. 170-192.
- F. Cengarle, Mandello, Giovanni da in Dizionario Biografico degli italiani, 68, Roma 2007, pp. 564-566.
- F. Cengarle, Mandello, Ottone da, in Dizionario Biografico degli italiani, 68, Roma 2007, pp. 570-571.
- L. Giampaolo, Storia breve di Maccagno Inferiore, già feudo imperiale, corte regale degli imperatori, terra per sé e di Maccagno Superiore, Varese 1963.
- L. Gianazza, La zecca di Maccagno Inferiore e le sue monete, Verbania-Intra, Libraio Alberti Editore, 2003, ISBN 978-88-72451-21-2.
- P. Grillo, Le entrate signorili dei Mandelli a Maccagno: fine XIII-inizi XIV secolo, in La signoria rurale nell’Italia del tardo medioevo. 1. Gli spazi economici
- P. Grillo, Mandello, Ottolino, in Dizionario Biografico degli Italiani, 68, Roma 2007, pp. 566-567
- P. Grillo, Mandello, Ottone da, in Dizionario Biografico degli italiani, 68, Roma 2007, pp. 567-569.
- H. Keller, Signori e vassalli nell’Italia delle città (secoli IX-XII), Torino 1995 (ed.or. Tübingen 1979).
- S. Monti, Compendio dell’origine e dignità della famiglia Mandelli da un manoscritto inedito di Tazio Mandelli, in «Periodico della Società Storica per la Provincia e Antica Diocesi di Como», XV (1903), pp. 7-157.
- S. Monti, Due pergamene riferentisi l’una ai nobili Mandello feudatari imperiali e poi conti di Maccagno, l’altra al ramo della medesima famiglia, conti di Caorso Piacentino e di Peceto Pavese, in «Periodico della Società Storica Comense», 13 (1900), pp. 267-282.
- E. Occhipinti, Podestà «da Milano» e «a Milano», in I podestà dell'Italia comunale. Parte I. Reclutamento e circolazione degli ufficiali forestieri(fine XII sec. - metà XIV sec.), I, Roma 2000, 1, pp. 47-73.
- Pergamene della famiglia Mandelli (Archivio Storico della Diocesi di Como, secc. XIII-XVII). Regesti, a cura di E. Canobbio, Como 2000.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casato dei Mandelli