Galzu dopo un lauto pranzo
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In lingua sumera galzu significa "Uomo saggio". Qualcuno ha di me questa erronea opinione, e visto che mi occupo preferibilmente di antichità... me lo sono preso come nick-name.

Un utente sconosciuto ha modificata la pagina inserendo una ricca e dotta dissertazione sul Galzu personaggio della mitologia mesopotamica. Lo ringrazio vivamente per le notizie, ma poiché questa non può essere una pagina enciclopedica, sposto integralmente il suo intervento in questa nota[1], invitandolo, se crede, a creare una pagina apposita sull'argomento (di cui non trovo giusto assumermi la paternità).


17:36 CET

Sono Wikipediano dal 4 gennaio 2007.

Di tanto in tanto ho fatto qualcosa anche su Wikisource.


Per ora ho inserito 87 nuove voci: ...

… sulle biografie
… su altre “romanità” in generale
  1. Il romanesco del popolo (confluito in "Dialetto romanesco")
  2. Roma quadrata


... e ho fatto i seguenti interventi di integrazione e modifica su voci già esistenti (modifiche > del 20% del testo precedente):

… su altre “romanità” in generale


Voci "di servizio":


  1. ^ Più esattamente Galzu, ossia il "Grande Conoscitore", è un "misterioso emissario divino che trasmetteva messaggi attraverso sogni e visioni" agli Anunnaki. Ne "Il Libro Perduto del dio ENKI" - traduzione letterale di un antico testo scritto/inciso su tavolette di argilla rinvenuto nella biblioteca mesopotamica di Kippur, eseguita da un esperto di lingue semite antiche e moderne, capace anche di decifrare l'antico linguaggio cuneiforme dell'antica terra di Sumer, il cui nome è Zecharia Sitchin - Galzu è colui che mette in guardia gli dei/Anunnaki nel non sfidare il Destino "immutabile e predefinito" per mezzo del Fato, "modificabile" e, perciò, soggetto a "libero arbitrio". La prima volta questo essere "Risplendente come i Cieli", con "capelli bianchi e passi maestosi", comparve sulla Terra, si presentò come "emissario plenipotenziario del Re e del Consiglio" di Anu (nonostante lo stesso Anu non l'avesse preannunciata sulla Terra ai figli), Sovrano di Nibiru, ad Enlil - figlio di sangue di Anu avuto con una sorellastra e, per cui, erede legittimo a dispetto di suo fratello maggiore Ea/Enki primogenito esperto di scienze ed, in particolare, di ingegneria genetica - per annunciare riguardo un Diluvio Catastrofico; da qui poi Enki escogita un piano per non far perire l'intera umanità, andando quindi contro il volere espresso dal consiglio dei dodici e soprattutto di Enlil ("Signore del Comando"), trasmettendo le informazioni a Ziusudra, il biblico Noé, su come costruire l'arca e salvarsi dal Diluvio Universale. Ne "Il Libro Perduto del dio ENKI", questo misterioso personaggio divino fa la sua comparsa ad Enlil per una seconda volta, per mezzo di un sogno o più esattamente per mezzo di un Oracolo o una "Immaginazione nel suo cuore", con nella mano sinistra una "Tavoletta di Lapislazzuli" su cui erano "Disegnati i Cieli Celesti", per predire un calamità: "La Grande Calamità". Questa volta istruisce il dio riguardo la supremazia che avrebbe avuto Marduk, figlio di Enki, sovrano di Babilonia, il quale avrebbe dominato per "Tre Porzioni Celesti". Ma a differenza della volta precedente che aveva raccomandato ad Enlil di informare anche i suoi fratellastri Ninmah, nonchè sua compagna e madre di suo figlio perchè fecondata, e Enki, questa volta Galzu lascia Enlil libero di scelta, il quale, infatti, riferià solo successivamente l'avvento della Grande Calamità che devastò la Mesopotamia risparmiando Babili riguardo la sua visione. Galzu spiegò ad Enlil su come "Il Tempo Giusto di Benevolenza e Pace sarà seguito da Atti Malvagi e da Spargimento di Sangue", su come all'Era del Toro farà seguito quella dell'Ariete (vedi Precessione degli Equinozi), su come colui che si è proclamato Dio Supremo (Marduk), avrà la "Supremazia sulla Terra", su come si verificherà una "Calamità Senza Precedenti Decretata dal Fato!" e su "Come al Tempo del Diluvio bisognerà scegliere un Uomo Giusto e Degno (Abramo) per "Conservare il Seme dell'Umanità Civilizzata così come era Intenzione del Creatore di Tutte le Cose!".