Utente:Michele859/Sandbox18
La 47ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 13 al 24 febbraio 1997, con lo Zoo Palast come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il diciottesimo anno Moritz de Hadeln.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film statunitense Larry Flynt - Oltre lo scandalo di Miloš Forman.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato all'attrice Kim Novak mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata all'attrice Lauren Bacall, alla regista, attrice e produttrice Ann Hui, all'attore Armin Mueller-Stahl e al produttore e sceneggiatore Franz Seitz Jr..[2]
Il festival è stato aperto dal film in concorso Il senso di Smilla per la neve di Bille August ed è stato chiuso da The Comedian di Christian de Chalonge, proiettato fuori concorso.[3][4]
La retrospettiva di questa edizione è stata dedicata al cineasta austriaco Georg Wilhelm Pabst.[5]
Storia
modifica«Credo che nel secolo scorso nessun'altra città al mondo sia stata scelta più spesso di Berlino dal Bene e dal Male come parco giochi». (Miloš Forman, vincitore dell'Orso d'Oro per Larry Flynt - Oltre lo scandalo.)[1]
Dopo la Berlinale del 1996, l'idea di spostare il festival a Potsdamer Platz era diventata rapidamente più tangibile. Nel giugno 1996, la Berlinale ricevette un'offerta concreta da debis Immobilienmanagement GmbH. Dopo aver esaminato l'offerta, tuttavia, è stata prima rifiutata. Alla luce delle condizioni incompiute di molti degli edifici, è difficile vedere prove che la nuova location fosse effettivamente appropriata per il festival.[1]
L'offerta di spazi per uffici sembrava insufficiente, non c'erano disposizioni per un caveau cinematografico, nessun progetto per un grande spazio per la fiera del cinema e dove poteva trovare spazio il centro stampa per la sua impegnativa infrastruttura tecnica? Si dubitava anche che i multiplex incorporati nei piani edilizi offrissero una capacità sufficiente: a questo punto non avevano trovato operatori. Ultimo ma non meno importante, il teatro musicale dello Stella Group è stato inizialmente visto come non proprio ideale come primo cinema per il concorso. Offriva una quantità impressionante di spazio, ma lo schermo sarebbe stato abbastanza grande e l'acustica avrebbe soddisfatto i requisiti, che sono completamente diversi per il cinema che per il teatro?[1]
Considerando le molte domande senza risposta, era comprensibile a quel punto che Moritz de Hadeln avesse delle riserve su un trasloco e prima avesse votato per rimanere nella vecchia sede. Il suo attento "no" è stato subito presentato come una "mentalità di blocco". Da quel momento in poi, de Hadeln fu considerato un "avversario della mossa". A peggiorare le cose, questa discussione a volte accesa si è svolta sullo sfondo di ulteriori tagli di bilancio.[1]
Per buona misura, i contratti di Ulrich Gregor e Moritz de Hadeln erano scaduti e nel frattempo anche i politici avevano adottato l'opinione che de Hadeln ostacolasse un rinnovo del festival. Dagli uffici del Senatore della Cultura sono giunte le seguenti parole: «Il festival del cinema continuerà. Tuttavia, non è chiaro se debba essere collegato all'attuale costellazione di gestione». La posizione di De Hadeln non era mai stata messa in discussione così brutalmente. Forse per troppo tempo la critica lo aveva trattato con troppa durezza – in ogni caso, il direttore del festival era stremato dai continui attacchi che gli venivano rivolti e per la prima volta considerato una prematura rassegnazione.[1]
Il tumulto in realtà era iniziato prima. La Berlinale del 1996, un buon anno secondo la maggior parte degli osservatori, era appena terminata, quando un documento di discussione del senatore berlinese per la scienza, la ricerca e la cultura Peter Radunski fece alzare le sopracciglia. Il senatore ha presentato piani insolitamente dettagliati per ristrutturare il festival. La volontà politica di portare il festival a Potsdamer Platz era forte. Ma soprattutto, il suggerimento di tenere il concorso e il Forum in momenti diversi, e di fare essenzialmente due feste in una, è stato come versare sale sulle ferite aperte. Radunski sostenne una gestione più efficace e un programma più adatto al pubblico, ma non riuscì a riconoscere che l'identità unica della Berlinale risiedeva nella sua diversità, negli attriti e nelle contraddizioni.[1]
Le proposte di Radunski sono arrivate nel momento sbagliato e hanno trovato poco sostegno, ma hanno causato un putiferio. Presto il direttore del Berliner Festspiele Ulrich Eckhardt sentì di dover mettere in guardia dal «parlare di una crisi che non esisteva». Mentre in effetti c'era motivo di esaminare con un occhio critico la coordinazione tra le sezioni, ciò sarebbe stato effettivamente impedito dalle sfortunate idee di Radunski.[1]
Poco prima dell'inizio della Berlinale 1997, la direzione del festival ha incontrato i rappresentanti della compagnia debis, che possedeva gran parte della proprietà a Potsdamer Platz, per discutere il trasferimento della Berlinale. L'investitore ha mostrato la volontà di scendere a compromessi sui punti controversi, in modo che il giorno di apertura del festival, Moritz de Hadeln potesse finalmente presentare un argomento a favore del trasferimento. Lo stesso giorno il consiglio di amministrazione ha dato il via libera alla proroga del contratto di Moritz de Hadeln. Per il momento era la fine di una stancante partita di poker, in cui discussioni sul contenuto del festival, sensibilità berlinesi, trattative contrattuali, considerazioni logistiche e argomenti finanziari venivano riunite a casaccio.[1]
All'inizio del 47° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, l'atmosfera era tesa. L'ottimismo dell'anno precedente aveva lasciato il posto a una notevole stanchezza e incertezza. Gli sforzi relativi ai singoli film in concorso sono stati frustranti. La selezione italiana, che era stata presentata alla Berlinale durante una proiezione a Roma, è stata deludente ed è stata presa privatamente come un affronto. L'unico film ad essere stato invitato è stato Il principe di Homburg (film 1997) di Marco Bellocchio, ritirato a favore di Cannes all'ultimo momento. Una cosa simile è successa con Strade perdute di David Lynch.[1]
Il Kinderfilmfest, con il suo pubblico spontaneo ed entusiasta, era meno sensibile alla politica dei festival. Quest'anno la sezione ha compiuto 20 anni e non ha lasciato che le liti dei "grandi" rovinassero la festa. Per l'anniversario è stata messa insieme una Special Choice di 10 film che avevano segnato il Kinderfilmfest. Ma anche il programma in corso – che si svolgeva con lo slogan "Alleati per un giorno – Amicizie per la vita", era molto presentabile. Il successo a sorpresa è stato Tutta la luna di Ian Mune. La coproduzione Canada-Nuova Zelanda racconta la storia di un'amicizia tra due bambini malati di cancro ed è stata nominata uno dei "film eccezionali" di Susanne Nieder sul Tagesspiegel.[1]
In concorso il cinema americano ha dominato con Larry Flynt - Oltre lo scandalo di Miloš Forman, Bus in viaggio di Spike Lee, Romeo + Giulietta di William Shakespeare di Baz Luhrmann, Il paziente inglese di Anthony Minghella e Mars Attacks!, regia di Tim Burton. Adattamenti letterari, satira, film biografici con profondità, melodrammi stellati, cinema narrativo socialmente consapevole: c'era quasi tutto per fare una buona competizione.[1]
E per coloro che ancora non erano soddisfatti c'erano molte alternative. Come il film tranquillo ma potente Il fiume di Tsai Ming-liang. O Tre piccoli omicidi di Kira Muratova, un film fuori tempo, giocoso, sconcertante, pieno zeppo di rimandi e, come Il fiume, un'esperienza in cui lo spettatore si lascia trascinare per poi uscire dal cinema arricchito e, stranamente, sobrio.[1]
Il senso di Smilla per la neve di Bille August si è distinto in un anno con molti forti adattamenti dalla letteratura. Das Leben ist eine Baustelle di Wolfgang Becker è stata considerata una delle migliori voci del concorso tedesco da anni. Il suggerimento di un insider è stato Leneged Einayim Ma'araviyotdi Joseph Pitchhadze, un film elegiaco sul viaggio di un esiliato israeliano nel suo passato.[1]
Infine, Twin Town di Kevin Allen è stata una giovane voce britannica nel concorso, un tour de force dall'umorismo nero, che almeno agli occhi del pubblico è stato superato da Grazie, signora Thatcher di Mark Herman, l'indiscusso successo nella sezione Panorama, che è stato quello di impostare la tendenza per un'intera serie di commedie britanniche.[1]
Nel Forum, raggruppamenti geografici formarono più o meno degli highlights: otto film dal Brasile, tre film coreani, quattro giapponesi, che insieme a film provenienti da Cina, Giappone, Corea e in particolare Hong Kong in concorso e nel Panorama hanno formato vagamente un festival concentrato sull'Asia. Invece l'Africa e il mondo arabo erano sottorappresentati a questa Berlinale. I documentari che si sono distinti nel Forum di quest'anno sono stati Exil Shanghai di Ulrike Ottinger, Amsterdam Global Village di Johan van der Keuken e il saggio Reprise di Hervé Le Roux. La pulsante favola techno Clubbed to Death (Lola) di Yolande Zauberman è stata un colpo di fortuna: si sarebbero potuti desiderare più film del genere quest'anno.[1]
Giurie
modificaGiuria internazionale
modifica- Jack Lang, presidente del Premio Europa per il teatro (Francia) - Presidente di giuria[6]
- Ning Ying, regista (Cina)
- Hark Bohm, attore, regista, sceneggiatore e produttore (Germania)
- Humberto Solás, regista e sceneggiatore (Cuba)
- Bolesław Michałek, sceneggiatore e critico cinematografico (Polonia)
- Per Holst, produttore (Danimarca)
- Fred Gronich, dirigente della MPAA (Stati Uniti)
- David Hare, regista, sceneggiatore e drammaturgo (Regno Unito)
- Férid Boughedir, regista e sceneggiatore (Tunisia)
- Maggie Cheung, attrice e modella (Hong Kong)
- Marianne Sägebrecht, attrice (Germania)
Kinderjury
modificaI premi riservati alla sezione Kinderfilmfest sono stati assegnati da una giuria composta da membri di età compresa tra 11 e 14 anni, selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[6]
Selezione ufficiale
modificaIn concorso
modifica- 4 giorni a settembre (O que é isso, companheiro?), regia di Bruno Barreto (Brasile, Stati Uniti)
- Amare per sempre (In Love and War), regia di Richard Attenborough (Stati Uniti)
- Bus in viaggio (Get on the Bus), regia di Spike Lee (Stati Uniti)
- Il fiume (He liu), regia di Tsai Ming-liang (Taiwan)
- Genealogia di un crimine (Généalogies d'un crime), regia di Raúl Ruiz (Francia, Portogallo)
- L'isola in via degli Uccelli (The Island on Bird Street), regia di Søren Kragh-Jacobsen (Danimarca, Regno Unito, Germania, Francia)
- Larry Flynt - Oltre lo scandalo (The People vs. Larry Flynt), regia di Miloš Forman (Stati Uniti)
- Life is All You Get (Das Leben ist eine Baustelle), regia di Wolfgang Becker (Germania)
- Lucie Aubrac - Il coraggio di una donna (Lucie Aubrac), regia di Claude Berri (Francia)
- Kitchen (Wo ai chu fang), regia di Yim Ho (Hong Kong, Giappone)
- Panna Nikt, regia di Andrzej Wajda (Polonia)
- Il paziente inglese (The English Patient), regia di Anthony Minghella (Stati Uniti, Regno Unito)
- Romeo + Giulietta di William Shakespeare (Romeo + Juliet), regia di Baz Luhrmann (Stati Uniti)
- Rosewood, regia di John Singleton (Stati Uniti)
- La seduzione del male (The Crucible), regia di Nicholas Hytner (Stati Uniti)
- Segreti del cuore (Secretos del corazón), regia di Montxo Armendáriz (Francia, Portogallo, Spagna)
- Il senso di Smilla per la neve (Smilla's Sense of Snow), regia di Bille August (Danimarca, Germania, Svezia)
- Setouchi munraito serenade, regia di Masahiro Shinoda (Giappone)
- Surveillance (Mai fu), regia di Huang Jianxin e Yang Yazhou (Cina)
- Territorio Comanche, regia di Gerardo Herrero (Spagna, Francia, Germania, Argentina)
- Tre piccoli omicidi (Tri istorii), regia di Kira Muratova (Russia, Ucraina)
- Twin Town, regia di Kevin Allen (Regno Unito)
- Under Western Eyes (Leneged Einayim Ma'araviyot), regia di Joseph Pitchhadze (Israele)
- Viaggio a titolo privato (Port Djema), regia di Eric Heumann (Francia, Italia, Grecia)
- Viva Erotica (Sik ching nam lui), regia di Derek Yee e Law Chi-leung (Hong Kong)
Cortometraggi
modifica- Adventure Pizze (Äventyrspizza), regia di Eva Lindström (Svezia)
- Icarus (Ikarosz), regia di Géza M. Tóth (Ungheria)
- Late at Night, regia di Stefanie Jordan, Stefanie Saghri e Claudia Zoller (Germania)
- Malraux, regia di Raymond Depardon e Roger Ikhlef (Francia)
- Mermaid (Rusalka), regia di Aleksandr Petrov (Russia)
- Seduction (Du zéro des arènes), regia di Isabelle Faivre (Francia)
- Senaste Nytt, regia di Per Carleson (Svezia)
- The Strings, regia di Ivan Maksimov (Russia)
- Yellow, regia di Simon Beaufoy e Bille Eltringham (Regno Unito)
Fuori concorso
modifica- The Comedian (Le Comédien), regia di Christian de Chalonge (Francia)
- Le jour et la nuit, regia di Bernard-Henri Lévy (Francia, Spagna, Belgio, Canada, Messico)
- Mars Attacks!, regia di Tim Burton (Stati Uniti)
- Mein Herz - Niemandem!, regia di Helma Sanders-Brahms (Germania)
Proiezioni speciali
modifica- La donna che visse due volte (Vertigo), regia di Alfred Hitchcock (Stati Uniti)
- Level Five, regia di Chris Marker (Francia)
- Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora), regia di Georg Wilhelm Pabst (Germania)
Panorama
modifica- All Over Me, regia di Alex Sichel (Stati Uniti)
- Another Goddamn Benefit, regia di Marc Huestis (Stati Uniti)
- Arresting Gena, regia di Hannah Weyer (Stati Uniti)
- Asaltar los cielos, regia di José Luis López-Linares e Javier Rioyo (Spagna)
- A Bit of Scarlet, regia di Andrea Weiss (Regno Unito)
- Blonde to the Bone (Blond bis aufs Blut), regia di Lothar Lambert (Germania)
- In cerca di Amy (Chasing Amy), regia di Kevin Smith (Stati Uniti)
- Chocolate Babies, regia di Stephen Winter (Stati Uniti)
- Christmas Oratorio - Oratorio di Natale (Juloratoriet), regia di Kjell-Åke Andersson (Svezia)
- City After Dark, regia di Ishmael Bernal (Filippine)
- Comrades: Almost a Love Story (Tian mi mi), regia di Peter Chan (Hong Kong)
- Dangan ranna, regia di Sabu (Giappone)
- The Designated Mourner, regia di David Hare (Regno Unito)
- Familia, regia di Fernando León de Aranoa (Spagna)
- Farewell My Darling (Haksaeng bukgun shinwi), regia di Park Cheol-su (Corea del Sud)
- Franciska vasárnapjai, regia di Sándor Simó (Ungheria)
- Frantz Fanon: Black Skin, White Mask, regia di Isaac Julien (Regno Unito)
- Fred, regia di Pierre Jolivet (Francia)
- Gespräch mit dem Biest, regia di Armin Mueller-Stahl (Germania)
- La grande quercia, regia di Paolo Bianchini (Italia)
- Grazie, signora Thatcher (Brassed Off), regia di Mark Herman (Regno Unito, Stati Uniti)
- Hide and Seek, regia di Su Friedrich (Stati Uniti)
- I Was a Jewish Sex Worker, regia di Phillip B. Roth (Stati Uniti)
- Jump the Gun, regia di Les Blair (Sud Africa)
- Kavafis, regia di Yannis Smaragdis (Grecia)
- Labyrinth of Dreams (Yume no ginga), regia di Gakuryū Ishii (Giappone)
- Latin Boys Go to Hell, regia di Ela Troyano (Stati Uniti, Germania, Spagna, Giappone)
- Licensed to Kill, regia di Arthur Dong (Stati Uniti)
- Life, regia di Lawrence Johnston (Australia)
- Love, etc., regia di Marion Vernoux (Francia)
- Madre e figlio (Mat i syn), regia di Aleksandr Sokurov (Russia, Germania)
- Marion, regia di Manuel Poirier (Francia)
- Mendel, regia di Alexander Røsler (Norvegia)
- Mirror, Mirror, regia di Baillie Walsh (Francia)
- Naar de klote!, regia di Aryan Kaganof (Paesi Bassi)
- Names (Imena), regia di Maxim Yacoubson (Russia)
- No Names on the Doors (Ein Shemot Al Hadlatot), regia di Nadav Levitan (Israele)
- Otsnebebis sasaplao, regia di Goga Khaindrava (Georgia)
- Pasáz, regia di Juraj Herz (Repubblica Ceca, Francia, Belgio)
- Set It Off - Farsi notare (Set It Off), regia di F. Gary Gray (Stati Uniti)
- Shampoo Horns, regia di Manuel Toledano (Spagna)
- Sick: The Life & Death of Bob Flanagan, Supermasochist, regia di Kirby Dick (Stati Uniti)
- Slaves to the Underground, regia di Kristine Peterson (Stati Uniti)
- The Soong Sisters (Song jia huang chao), regia di Mabel Cheung (Hong Kong, Giappone, Cina)
- Sreda, regia di Victor Kossakovsky (Germania, Russia, Regno Unito, Finlandia, Danimarca)
- La stanza di Marvin (Marvin's Room), regia di Jerry Zaks (Stati Uniti)
- The Stunt Woman (A Jin de gu shi), regia di Ann Hui (Hong Kong)
- Tupamaros, regia di Rainer Hoffmann e Heidi Specogna (Germania, Svizzera)
- Twisted, regia di Seth Michael Donsky (Stati Uniti)
- Der Unfisch, regia di Robert Dornhelm (Austria)
- Verrückt bleiben - verliebt bleiben, regia di Elfi Mikesch (Germania)
- Visiting Desire, regia di Beth B (Stati Uniti)
- A Whispering in the Mountain of Things (Denk ich an Deutschland - Das Wispern im Berg der Dinge), regia di Michael Althen e Dominik Graf (Germania)
Cortometraggi
modifica- Abendbrot, regia di Sören Voigt (Germania)
- L'@mour est à réinventer – Episodio Dans la décapotable, regia di Merzak Allouache (Francia)
- Angustia, regia di Claudia Morgado (Canada)
- Der beste Film der Welt, regia di anonimo (Germania)
- Bicycle, regia di Jonah Kaplan (Stati Uniti)
- Boot Camp, regia di John Scott Matthews (Stati Uniti)
- Bubblegum, regia di Peter Strickland (Stati Uniti)
- Chester, Jones V'Ani, regia di Aviv Ma'aravi (Israele)
- Diversions, regia di Peggy Bruen (Stati Uniti)
- Heroines of Love (Heldinnen der Liebe), regia di Lily Besilly e Nathalie Percillier (Germania)
- Jodie: An Icon, regia di Pratibha Parmar (Regno Unito)
- Der König der Froschschenkel, regia di Wilhelm Hein (Germania)
- Die Langdon Connection, regia di Jörg Langkau (Germania)
- Loverfilm - Eine unkontrollierte Freisetzung von Information, regia di Michael Brynntrup (Germania)
- Portrait of a Lover as a Tired Man, regia di Miguel Barreda-Delgado (Germania)
- Scream, Teen, Scream, regia di Josh Rosenzweig (Stati Uniti)
- Shooting the Breeze, regia di Christina Andreef (Australia)
- Spindrift, regia di Simone Horrocks (Regno Unito)
- Today (Tänään), regia di Eija-Liisa Ahtila (Finlandia)
- Tómbola, regia di Rafael Straga (Venezuela)
- Touched Alive, regia di Stephen Arthur (Canada)
- Truth and Dare - Ishmael Bernal, regia di Peter Kern (Germania)
- The Viper, regia di Jacob Burckhardt (Stati Uniti)
- Whacked, regia di Rolf Gibbs (Stati Uniti)
Forum internazionale del giovane cinema
modificaProgramma principale
modifica- Africa, How Are You with Pain? (Afriques: Comment ça va avec la douleur?), regia di Raymond Depardon (Francia)
- Amsterdam Global Village, regia di Johan van der Keuken (Paesi Bassi)
- Black Kites, regia di Jo Andres (Stati Uniti)
- Calling the Ghosts, regia di Mandy Jacobson e Karmen Jelincic (Stati Uniti, Croazia)
- Clubbed to Death (Lola), regia di Yolande Zauberman (Francia, Portogallo, Paesi Bassi)
- Da habt ihr mein Leben - Marieluise, Kind von Golzow, regia di Barbara e Winfried Junge (Germania)
- Dwaejiga umul-e ppajin nal, regia di Hong Sang-soo (Corea del Sud)
- East of War (Jenseits des Krieges), regia di Ruth Beckermann (Austria)
- Exil Shanghai, regia di Ulrike Ottinger (Israele, Germania)
- Festival (Chukje), regia di Im Kwon-taek (Corea del Sud)
- Fine Powder (Picado fino), regia di Esteban Sapir (Argentina)
- Focus, regia di Satoshi Isaka (Giappone)
- For Daniel, regia di Ernie Gehr (Stati Uniti)
- Frost, regia di Fred Kelemen (Germania)
- Fun Bar Karaoke, regia di Pen-Ek Ratanaruang (Thailandia)
- Gallivant, regia di Andrew Kötting (Regno Unito)
- Gei tao wang zhe de qia qia, regia di Tsai-sheng Wang (Taiwan)
- Illtown, regia di Nick Gomez (Stati Uniti)
- Kahini, regia di Malay Bhattacharya (India)
- Late Full Moon (Zakasnjalo palnolunie), regia di Eduard Sachariev (Bulgaria, Ungheria)
- A Little Life-Opera (Yi sheng yi tai xi), regia di Allen Fong (Hong Kong, Cina)
- Little Shots of Happiness, regia di Todd Verow (Stati Uniti)
- Man Who Couldn't Feel and Other Tales, regia di Joram ten Brink (Regno Unito)
- Memoria, regia di Ruggero Gabbai (Italia)
- Moebius, regia di Gustavo Mosquera (Argentina)
- Moi fatigué debout, moi couché, regia di Jean Rouch (Francia, Niger)
- MURDER and murder, regia di Yvonne Rainer (Stati Uniti)
- Nature's Warrior (Jag är din krigare), regia di Stefan Jarl (Svezia, Danimarca)
- Nemuru otoko, regia di Kōhei Oguri (Giappone)
- Nobody's Business, regia di Alan Berliner (Stati Uniti)
- Off Season (Nach Saison), regia di Pepe Danquart e Mirjam Quinte (Germania)
- An Ordinary President (Obyknovennyy prezident), regia di Yuriy Khashchevatskiy (Bielorussia)
- Ösge vacht, regia di Husseyn Mechtiew (Azerbaigian)
- Persistence, regia di Daniel Eisenberg (Germania)
- Reprise, regia di Hervé Le Roux (Francia)
- Das Schloss, regia di Michael Haneke (Germania, Austria)
- The Secret Garden (Himitsu no hanazono), regia di Shinobu Yaguchi (Giappone)
- They Teach Us How to Be Happy, regia di Peter von Gunten (Svizzera)
- Three Friends (Sechinku), regia di Yim Soon-rye (Corea del Sud)
- Vozvraščenie "Bronenosca", regia di Gennadij Poloka (Russia, Bielorussia)
- Wittstock, Wittstock, regia di Volker Koepp (Germania)
Nuovi film brasiliani (1995-1996)
modifica- Carlota Joaquina: Princesa do Brazil, regia di Carla Camurati (Brasile)
- O Cego que Gritava Luz, regia di João Batista de Andrade (Brasile)
- Um Céu de Estrelas, regia di Tata Amaral (Brasile)
- Como Nascem os Anjos, regia di Murilo Salles (Brasile)
- Crede mi, regia di Bia Lessa e Danny Roland (Brasile)
- Doces Poderes, regia di Lúcia Murat (Brasile)
- O Sertão das Memórias, regia di José Araújo (Brasile)
- Yndio do Brasil, regia di Sylvio Back (Brasile)
Midnight Special
modifica- Devil's Island (Djöflaeyjan), regia di Friðrik Þór Friðriksson (Islanda, Germania, Norvegia, Danimarca)
- Forbidden City Cop (Daai laap mat taam Ling Ling Fat), regia di Stephen Chow e Vincent Kok (Hong Kong)
- Great Performances – Episodio Robert Altman's Jazz '34, regia di Robert Altman (Stati Uniti)
- Isle of Lesbos, regia di Jeff B. Harmon (Stati Uniti)
- Katharina & Witt, Fiction & Reality, regia di Mariola Brillowska e Charles Kissing (Germania)
- Memories (Memorīzu), regia di Kōji Morimoto, Tensai Okamura e Katsuhiro Ōtomo (Giappone)
- Tunnu Ki Tina, regia di Paresh Kamdar (India)
- Young and Dangerous 3 (Goo wak chai 3: Jek sau je tin), regia di Wai-Keung Lau (Hong Kong)
Proiezioni speciali
modifica- Una breve giornata di lavoro (Krótki dzien pracy), regia di Krzysztof Kieślowski (Polonia)
- Fuck Hamlet, regia di Cheol-Mean Whang (Germania)
- I magi randagi, regia di Sergio Citti (Italia, Francia, Germania)
- Mini händ wärdid rucher,immer rucher, regia di Rudolf Barmettler (Germania)
- Polnische Passion, regia di Stanislaw Mucha (Germania)
Il Nuovo cinema tedesco
modifica- Al di là del silenzio (Jenseits der Stille), regia di Caroline Link (Germania)
- Bandagistenglück, regia di Maria Teresa Camoglio (Germania)
- Deckname Dennis, regia di Thomas Frickel (Germania)
- Diese Tage in Terezin, regia di Sibylle Schönemann (Germania, Repubblica Ceca)
- East Side Story, regia di Dana Ranga (Germania)
- Edgar, regia di Karsten Laske (Germania)
- I fratelli Skladanowsky (Die Gebrüder Skladanowsky), regia di Wim Wenders (Germania)
- The Girl Rosemarie (Das Mädchen Rosemarie), regia di Bernd Eichinger (Germania)
- Heidengeld, regia di Dagmar Kamlah (Germania)
- Irren ist männlich, regia di Sherry Hormann (Germania)
- Killer Condom (Kondom des Grauens), regia di Martin Walz (Germania)
- Lea, regia di Ivan Fila (Germania)
- Little Angel (Engelchen), regia di Helke Misselwitz (Germania)
- Müde Weggefährten, regia di Zoran Solomun (Germania)
- Die Mutter des Killers, regia di Volker Einrauch (Germania)
- Nana, regia di Miguel Alexandre (Germania, Svizzera)
- Nur aus Liebe, regia di Dennis Satin (Germania)
- Oh Mitternacht, oh Sonnenschein!, regia di Imma Harms e Thomas Winkelkotte (Germania)
- L'orco - The Ogre (Der Unhold), regia di Volker Schlöndorff (Germania, Francia, Regno Unito)
- Peccato che sia maschio (Echte Kerle), regia di Rolf Silber (Germania)
- Pizzicata, regia di Edoardo Winspeare (Italia, Germania)
- Poussières d'amour - Abfallprodukte der Liebe, regia di Werner Schroeter (Francia, Germania)
- Das Prinzip Dora, regia di Claudette e Rolf Coulanges (Germania)
- Sarai la mia bambina (Für immer und immer), regia di Hark Bohm (Germania)
- Seven Servants, regia di Daryush Shokof (Germania)
- Still movin', regia di Niki Stein e Jacki Engelken (Germania)
- Through Roses, regia di Jürgen Flimm (Germania)
- Turning Straw Into Gold (Stroh zu Gold), regia di Barbara Teufel (Germania)
- Vor der Hochzeit, regia di Antonia Lerch (Germania)
- Warshots (Kriegsbilder), regia di Heiner Stadler (Germania)
- Winter Flowers (Winterblume), regia di Kadir Sözen (Germania)
- Zuckerstücke, regia di Arielle Artsztein (Germania)
Video
modifica- Amor fati, regia di Sophie Kotanyi e Zsolt Kotányi (Ungheria, Germania, Belgio)
- Bella Italia - Zuflucht auf Widerruf, regia di Peter Voigt (Germania)
- Brand, regia di Matthias Ehlert e Lutz Pehnert (Germania)
- Close-Up Long Shot, regia di Mamhoud Chokrollahi e Moslem Mansouri (Francia)
- Curve aggraziate (Naisenkaari), regia di Kiti Luostarinen (Finlandia)
- Dyngyldai, regia di Gerd Conradt e Daniela Schulz (Germania)
- Emil Habibi: I Stayed in Haifa (Emile Habibi - Niszarty B'Haifa), regia di Dalia Karpel (Israele)
- Frau Siebert und ihre Schüler, regia di Hans-Dieter Grabe (Germania)
- The Glamorous World of the Adlon Hotel (In der glanzvollen Welt des Hotel Adlon), regia di Percy Adlon (Germania)
- Good Sister/Bad Sister, regia di Liza Johnson (Stati Uniti)
- How I Learned to Overcome My Fear and Love Arik Sharon (Eich Hifsakti L'fahed V'lamadeti L'ehov et Arik Sharon), regia di Avi Mograbi (Israele)
- Das Medium ist die Botschaft, regia di Dietmar Hochmuth (Germania)
- Der Platz, regia di Uli M. Schüppel (Germania)
- Solidarity Song: The Hanns Eisler Story, regia di Larry Weinstein (Germania, Canada)
- Wiedersehen in Hildburghausen, regia di Rainer Hartleb (Germania)
Kinderfilmfest
modifica- Bag of Rice (Kiseye Berendj), regia di Mohammad-Ali Talebi (Giappone, Iran)
- Bokuchan no senjou, regia di Yutaka Osawa (Giappone)
- Busters verden, regia di Bille August (Danimarca)
- Il coltellino (Het zakmes), regia di Ben Sombogaart (Paesi Bassi)
- Dizzy, lieber Dizzy, regia di Steffi Kammermeier (Germania)
- The End of the World Man, regia di Bill Miskelly (Irlanda)
- Eye of the Eagle (Ørnens øje), regia di Peter Flinth (Danimarca)
- Der Flug des Albatros, regia di Werner Meyer (Germania, Nuova Zelanda)
- Hasenherz, regia di Gunter Friedrich (Germania Est)
- 'Imûhar', une légende, regia di Jacques Dubuisson (Francia, Niger)
- Kalle Blomkvist - Mästerdetektiven lever farligt, regia di Göran Carmback (Svezia)
- Kan du vissla Johanna?, regia di Rumle Hammerich (Svezia)
- Kotёnok, regia di Ivan Popov (Russia)
- Kratka, regia di Pawel Lozinski (Polonia)
- Kukolka, regia di Isaak Fridberg (Unione Sovietica)
- Lorenz im Land der Lügner, regia di Jürgen Brauer (Germania, Lussemburgo)
- Lukás, regia di Otakar Kosek (Cecoslovacchia)
- Maja Steinansikt, regia di Lars Berg (Norvegia)
- Manganinnie, regia di John Honey (Australia)
- Oh! Sweet Snow (O, xiangxue), regia di Haowei Wang (Cina)
- Tic Tac, regia di Rosa Vergés (Spagna)
- Tutta la luna (The Whole of the Moon), regia di Ian Mune (Canada, Nuova Zelanda)
- Wo ye you ba ba, regia di Shuqin Huang (Cina)
- Wrony, regia di Dorota Kędzierzawska (Polonia)
Cortometraggi
modifica- The Animator, regia di Bryony, Cadi e Linnhe Catlow (Regno Unito)
- Aprikoser, regia di Lotta e Uzi Geffenblad (Svezia)
- Dinner for Two, regia di Janet Perlman (Canada)
- Goal Atzmi, regia di Sivan Arbel e Ran Carmeli (Israele)
- La grande migration, regia di Iouri Tcherenkov (Francia)
- Ozonfisk, regia di Ingebjørg Torgersen (Norvegia)
- The Pear Bottle, regia di John Paul Tansey (Irlanda)
- When I Grow Up I Want to Be a Tiger, regia di An Vrombaut (Regno Unito, Germania)
- Zugvögel, regia di Christina Schindler (Germania)
Retrospettiva
modifica- Accadde il 20 luglio (Es geschah am 20. Juli), regia di Georg Wilhelm Pabst (Germania Ovest)
- Der andere Blick, regia di Johanna Heer e Werner Schmiedel (Austria)
- L'Atlantide, regia di Jacques Feyder (Francia)
- L'Atlantide (Die Herrin von Atlantis), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- Bolero (Rosen für Bettina), regia di Georg W. Pabst (Germania Ovest)
- I commedianti (Komödianten), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- Condannata a morte (Das Bekenntnis der Ina Kahr), regia di Georg W. Pabst (Germania Ovest)
- Cose da pazzi, regia di Georg W. Pabst (Italia)
- Crisi (Abwege), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- Dall'alto in basso (Du haut en bas), regia di Georg W. Pabst (Francia, Germania)
- Diario di una donna perduta (Tagebuch einer Verlorenen), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- Don Chisciotte (Don Quixote), regia di Georg W. Pabst (Regno Unito, Francia)
- Don Chisciotte (Don Quichotte), regia di Georg W. Pabst (Regno Unito, Francia)
- Il dramma di Shanghai (Le drame de Shanghaï), regia di Georg W. Pabst (Francia)
- Duello con la morte (Duell mit dem Tod), regia di Paul May (Austria)
- Un eroe moderno (A Modern Hero), regia di Georg W. Pabst (Stati Uniti)
- Fra i boschi e fra i prati (Durch die Wälder durch die Auen), regia di Georg W. Pabst (Germania Ovest)
- Il Giglio nelle tenebre (Die Liebe der Jeanne Ney), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- G.W. Pabst oder das Prinzip Hoffnung, regia di Fred Gehler e Ullrich Kasten (Germania)
- Luise Millerin, regia di Carl Froelich (Germania)
- Miss Europa (Prix de beauté (Miss Europe)), regia di Augusto Genina (Francia)
- I misteri di un'anima (Geheimnisse einer Seele), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- The Mistress of Atlantis, regia di Georg W. Pabst (Germania)
- L'opera da tre soldi (Die 3 Groschen-Oper), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- L'opéra de quat'sous, regia di Georg W. Pabst (Germania, Stati Uniti)
- Pabst wieder sehen, regia di Wolfgang Jacobsen, Martin Koerber e René Perraudin (Germania)
- Paracelsus, regia di Georg W. Pabst (Germania)
- Il processo (Der Prozeß), regia di Georg W. Pabst (Austria)
- Profondità misteriose (Geheimnisvolle Tiefe), regia di Georg W. Pabst (Austria)
- Ragazze in pericolo (Jeunes filles en détresse), regia di Georg W. Pabst (Francia)
- Salonicco, nido di spie (Mademoiselle Docteur), regia di Georg W. Pabst (Francia)
- Lo scandalo di Eva (Skandal um Eva), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- La straniera (L'esclave blanche), regia di Marc Sorkin (Francia)
- Il tesoro (Der Schatz), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- That Night (Cette nuit-là), regia di Georg W. Pabst e Marc Sorkin (Germania)
- La tragedia della miniera (Kameradschaft), regia di Georg W. Pabst (Germania, Francia)
- La tragedia di Pizzo Palù (Die weiße Hölle vom Piz Palü), regia di Arnold Fanck e Georg W. Pabst (Germania)
- Tragedia di prostitute (Dirnentragödie), regia di Bruno Rahn (Germania)
- L'ultimo atto (Der letzte Akt), regia di Georg W. Pabst (Germania Ovest, Austria)
- La via senza gioia (Die freudlose Gasse), regia di Georg W. Pabst (Germania)
- La voce del silenzio, regia di Georg W. Pabst (Italia, Francia)
- Westfront (Westfront 1918: Vier von der Infanterie), regia di Georg W. Pabst (Germania)
Premi
modificaPremi della giuria internazionale
modifica- Orso d'oro: Larry Flynt - Oltre lo scandalo di Miloš Forman
- Orso d'argento, gran premio della giuria: Il fiume di Tsai Ming-liang
- Orso d'argento per il miglior regista: Eric Heumann per Viaggio a titolo privato
- Orso d'argento per la migliore attrice: Juliette Binoche per Il paziente inglese di Anthony Minghella
- Orso d'argento per il miglior attore: Leonardo DiCaprio per Romeo + Giulietta di William Shakespeare di Baz Luhrmann
- Orso d'argento per il miglior contributo singolo: Zbigniew Preisner per le musiche di L'isola in via degli Uccelli di Søren Kragh-Jacobsen
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: Raúl Ruiz per la regia di Genealogia di un crimine
- Menzioni d'onore: Bus in viaggio di Spike Lee, Life is All You Get di Wolfgang Becker, Anna Wielgucka per l'interpretazione in Panna Nikt di Andrzej Wajda e Jordan Kiziuk per l'interpretazione in L'isola in via degli Uccelli di Søren Kragh-Jacobsen
- Premio l'angelo azzurro: Segreti del cuore di Montxo Armendáriz
- Premio Alfred Bauer: Romeo + Giulietta di William Shakespeare di Baz Luhrmann
- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: Senaste Nytt di Per Carleson
- Orso d'argento, premio della giuria: Late at Night di Stefanie Jordan, Stefanie Saghri e Claudia Zoller
Premi onorari
modifica- Orso d'oro alla carriera: Kim Novak
- Berlinale Kamera: Franz Seitz, Ann Hui, Armin Mueller-Stahl, Lauren Bacall
Premi della Kinderjury
modifica- Orso di cristallo: Der Flug des Albatros di Werner Meyer
- Menzione speciale: Tutta la luna di Ian Mune
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: La grande migration di Iouri Tcherenkov
- Menzione speciale: Ozonfisk di Ingebjørg Torgersen
Premi delle giurie indipendenti
modifica- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Under Western Eyes di Joseph Pitchhadze
- Panorama: Grazie, signora Thatcher di Mark Herman
- Menzione speciale: Madre e figlio di Aleksandr Sokurov
- Forum: Nobody's Business di Alan Berliner
- Menzione speciale: They Teach Us How to Be Happy di Peter von Gunten - Premio FIPRESCI
- Concorso: Il fiume di Tsai Ming-liang
- Panorama: Sreda di Victor Kossakovsky
- Forum: Nobody's Business di Alan Berliner - Premio Caligari: Nobody's Business di Alan Berliner
- New York Film Academy Award: Spindrift di Simone Horrocks
- Peace Film Prize: Off Season di Pepe Danquart e Mirjam Quinte
- Premio NETPAC: Focus di Satoshi Isaka
- Premio Wolfgang Staudte: O Sertão das Memórias di José Araújo
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: All Over Me di Alex Sichel
- Miglior film d'essai: MURDER and murder di Yvonne Rainer
- Miglior cortometraggio: Heroines of Love di Lily Besilly e Nathalie Percillier
- Special Teddy Award: Romy Haag
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: All Over Me di Alex Sichel
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p 47th Berlin International Film Festival - February 13-24, 1997, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Awards 1997, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ E.N., Berlino, le perversioni di Lulu, in La Stampa, 13 febbraio 1997.
- ^ Alessandra Levantesi, Berlino, l'«Orso d'oro» al pornografo Larry Flint, in La Stampa, 25 febbraio 1997.
- ^ Retrospectives Since 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ a b Juries - 1997, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
Bibliografia
modifica- (EN) Wolfgang Jacobsen, 50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin, Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek, 2000, ISBN 9783875849066.
Collegamenti esterni
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