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Nomi traslitterati o sempre nomi italianizzati? | NAVIGAZIONE |
Un interrogativo agli Utenti e agli esperti. Per l'ennesima volta, dirà qualcuno. Ma repetita iuvant, o a me o a chi non la pensa come me. Mi riferisco alla vexata quaestio relativa a nomi di lingue non-latine, da traslitterare o da usare sempre col loro nome italianizzato. Mi spiego: il profeta dell'Islam è Muhammad. Da noi, da secoli, lo si chiama Maometto. E fin qui nessun problema. Il lemma che lo riguarda è appunto quello di Maometto. Naturalmente esiste il Redirect da Muhammad. Nessun problema. Ora il mio interrogativo: io ho sempre usato - ma solo nel contesto dei lemmi riguardanti la storia dell'Islam classico (che in grande misura ho fatto io stesso) - il termine traslitterato "Muhammad". Come mai? Per deviazione professionale, per rispetto dell'onomastica: fate voi.
Naturalmente, nel linkarlo, mi riferisco a Maometto ma metto lo slash verticale e scrivo Muhammad.
Quesito: mi è lecito, nella mia libertà wikipediana, usare il nome traslitterato oppure debbo sempre mettere quello italianizzato? Posso, nello stendere un lemma, usare l'onomastica che mi sembra più giusta o devo sempre e comunque usare la versione volgarizzata? Debbo scrivere sempre "Sioux" oppure posso scrivere l'originale "Dakota" (o Lakota o Nakota)? Posso scrivere Čajkovskij, traslitterato a dovere, o devo usare Ciajkovskij? Posso proseguire ancora ma qui mi fermo. In linea di massima uso lemmatizzare nel modo più semplice possibile un nome, un toponimo, un etnonimo o un'espressione araba significativa, ma poi nel contesto dei lemmi che possono riguardarli, ricorro all'espressione traslitterata più corrente nella comunità scientifica italiana più accreditata. Sbaglio? O sono libero di farlo? Lo dico perché ci sono Utenti che da qualche tempo - con certosina pazienza - indulgono nell'italianizzazione dei termini da me usati. Qualcuno potrebbe dire che c'è magari un fatto personale nei miei confronti che li spinge a questo lavoro umile ma talvolta prezioso, ma io voglio pensare che ciò non corrisponda al vero. Attendo pareri e, appena possibile, riporterò una Discussione a suo tempo svoltasi. Grazie. --Cloj 20:03, 27 giu 2007 (CEST)
- Per l'ennesima volta, dico io. :D Io, da non esperto, propenderei per far vedere nei testi il nome più diffuso (forse avrei qualche difficoltà in più nel capire chi è Muhammad rispetto a chi è Maometto). Poi, sempre secondo me, il link dovrebbe portare alla pagina con il nome più corretto, a prescindere da quello d'uso comune. Il primo passo è per migliorare l'usabilità, il secondo per un evidente bisogno di correttezza. --Toocome ti chiami? 20:11, 27 giu 2007 (CEST)
- Per me l'enciclopedia dovrebbe aiutare i lettori, se mettiamo articoli con nomi come Muhammad, Čajkovskij et similia non si capirà un bel niente. --20:45, 27 giu 2007 (CEST)
- Secondo me: bisogna far capire quello che si intende ed essere, al contempo, corretti. Quando non è possibile fare le due cose bisogna scegliere. Nel caso di Maometto, credo che la maggioranza di noi preferirebbe questa parola al posto di Muhammad. Se invece il termine italiano è conosciuto tanto quanto quello corretto o meno conosciuto il problema non esiste: meglio Čajkovskij che Ciajkovskij, nessuno potrebbe capire male. --F l a n k e r ✉ 20:48, 27 giu 2007 (CEST)
- Ma scrivi muhammad senza lo slash verticale... chi non sa chi è lo scoprirà cliccandoci. siccome nelle fonti si trovano dizioni diverse è anche normale che nelle voci scritte da persone diverse si trovino varietà, i redirect servono proprio a questo. Non capisco davvero il problema... --SailKon le mani tra i capelli. 20:51, 27 giu 2007 (CEST)
- Secondo me: bisogna far capire quello che si intende ed essere, al contempo, corretti. Quando non è possibile fare le due cose bisogna scegliere. Nel caso di Maometto, credo che la maggioranza di noi preferirebbe questa parola al posto di Muhammad. Se invece il termine italiano è conosciuto tanto quanto quello corretto o meno conosciuto il problema non esiste: meglio Čajkovskij che Ciajkovskij, nessuno potrebbe capire male. --F l a n k e r ✉ 20:48, 27 giu 2007 (CEST)
Sailko, anch'io la penso come te. Ma per gli altri provo a spiegarmi meglio. Il mio usare il vero nome di un personaggio storico e non la sua storpiatura (entrata nel nostro lessico per vari motivi su cui non discuto) è all'interno delle voci. Perché devo usare la storpiatura, invece del nome vero che usa la stragrande maggioranza degli studiosi più accreditati, quando il link porta senza problemi a Maometto? Perché presumere che il lettore non sia quanto meno normodotato? Tra l'altro faccio notare che Čajkovskij è esattamente il lemma esistente su Wiki, mica Ciaikovski o Tciajkovski o altro. Infine: la Discussione fatta a suo tempo è rintracciabile qui (Ancora diacritici e lettere speciali). --Cloj 21:03, 27 giu 2007 (CEST)
- Non lo considero un grosso problema, se preferisci Muhammad a Maometto, scrivi così. Sei tu che hai chiesto come la penso: preferisco il nome italiano quando è molto più conosciuto perché, appunto, è più conosciuto e perché sono campanilista. That's it! --F l a n k e r ✉ 21:09, 27 giu 2007 (CEST)
- Maometto, decisamente. Pure musulmani di mia conoscenza lo chiamano Maometto e non Muhammad, in italiano. Se lo usano loro con tranquillità non vedo perché dovremmo grattarci noi la testa. Comunque... io opto sempre per le forme italianizzate nel caso esistano, nel caso non esistano, se il nome è frequentemente utilizzato bisognerebbe omettere i diacritici e lettere speciali, ma mettendo tutto traslitterato. Ad esempio, leggete la voce Reykjavík. Se vi serve una Stele di Rosetta per quel museo "Þjóðminjasafn", beh, amen, c'è chi vuole queste titolature egizie... --Nyo 21:14, 27 giu 2007 (CEST)
- Per la cronaca: lo slash verticale si chiama "pipe" e non slash verticale. Quanto all'uso disinvolto dei redirect suggerito da sailko continuo a sconsigliarlo se possibile. Nel merito direi che non essendoci problemi di riconoscibilità userei Maometto senza dubbi. Kal - El 21:47, 27 giu 2007 (CEST)
- Occhio sempre a non mescolare fenomeni linguistici diversi (italianizzazione/traslitterazione/trascrizione...)! ;) Se posso, Cloj, molto a malincuore, tenderei ad utilizzare la forma italianizzata Maometto nelle voci che non siano la voce principale. E' vero che occorrerebbe mantenere il nome originale ed è altrettanto vero che a livello scientifico non è apprezzata - eufemismo... :) - la resa italiana (a differenza, peraltro di molte altri casi: Cartesio, Linneo, Keplero, ad es., rimangono tali anche in ambito scientifico). In questo specifico caso, però, cercherei una prudente via mediana: dal momento che la voce principale Maometto (titolo cmq. conforme alle linee guida che ci siamo dati) spiega bene che il nome corretto è Muhammad, e tale nome corretto viene utilizzato con coerenza all'interno della stessa voce, proporrei di privilegiare un accesso "più semplice" per i lettori: chi legge velocemente comprende subito, e chi vuole approfondire troverà nella voce principale tutto ciò che gli interessa. Sempre imho, ovviamente :) --Alec 22:05, 27 giu 2007 (CEST)
io comunque sono d'accordo con Nyo nel limitare i caratteri speciali per evitare nomi completamente incomprensibili tipo quello citato (ma potrei citare un sacco di voci di mitologia nordica, ad esempio). --Superchilum(scrivimi) 22:17, 27 giu 2007 (CEST)
Io ribadisco che dobbiamo essere semplici: dobbiamo diffondere la cultura anche fra i più "sempliciotti", e non dobbiamo confondere l'utente usando nomi troppo tecnici se questi rischiano di generare confusione. Noi non scriviamo per gli studiosi più accreditati, ma per tutti. E credo che gli studiosi più accreditati, proprio perché tali, non avranno difficoltà a capire Maometto, mentre per qualcun altro verrà spontaneo chiedersi chi sia Muhammad. Non conta comunque il fatto che si possa cliccare sulla pagina per scoprire chi sia, perché comunque, per farlo, dobbiamo staccare gli occhi dal testo che stiamo leggendo. Se invece decidiamo di procrastinare la lettura dell'altro articolo per continuare quella in cui abbiamo incontrato Muhammad, ci rimarrà comunque il fatto di non sapere chi Muhammad sia e questo potrebbe essere pregiudizievole per la corretta comprensione della voce.
In sintesi, noi dovremmo scrivere per tutti e non per un'elite di studiosi (che già sanno che Muhammad è Maometto ;) ). --Toocome ti chiami? 22:23, 27 giu 2007 (CEST)
- L'esperienza mi insegna che in genere chi se ne infischia di come si scrive e pronuncia Maometto è la stessa gente che se ne infischia di informarsi su chi sia Maometto, Tooby, quindi apprezzo il tuo "ottimismo", ma presumi troppo dai sempliciotti i quali sono gente con i nostri stessi vizi ma tanta ignoranza in più... 10:53, 28 giu 2007 (CEST)
Capisco Tooby, ma non sono affatto sicuro che dobbiamo diffondere la cultura fra i più "sempliciotti" adeguandoci ai loro standard bassini, ignorando i meno "sempliciotti". Senza voli pindarici e accademismi, dobbiamo cioè elevare la cultura dei "sempliciotti" per farle guadagnare un livello un po' più alto. E per questo fine non vedo che problema possa esserci nell'usare la forma del nome foneticamente reale Muhammad anziché la storpiatura medievale Maometto, ammissibile quando il livello culturale non era neanche quello da "sempliciotti" ma degli ignoranti crassi e generalizzati. Seguitare a propinare tale storpiatura non li farà salire di livello.
E inoltre: posso usare espressioni traslitterate arabe (se serve e traducendole), oppure devo eliminare i segni delle lettere enfatiche e, soprattutto, delle vocali lunghe (che spesso fungono da accenti tonici), per il rischio che i "sempliciotti" non riescano a capire? --Cloj 02:09, 28 giu 2007 (CEST)
- Concordo con Tooby e non credo alla differenza fra cultura bassa e cultura alta: vi e' una regola ben precisa in wiki che richiede di usare il nome piu' conosciuto, cio' per tanti ed ovvi motivi, inutili da ripetere. Tra l' altro non amo i compromessi: quale per giocoforza risulta la trasliterrazione da alfabeto arabo ad alfabeto latino; allora mettiamo direttamente il titolo in arabo (idem per l' ebraico, giapponese , klingon, etc). Faccio anche notare che la traslitterazione, per quanto sia basata su canoni definiti accademicamente, non permetta automaticamente alle persone di leggere la voce in maniera foneticamente corretta, senza una pregressa conoscenza fonetica della lingua, tra l' altro mi sembra (ovvero me l' hanno dimostrato alcuni colleghi algerini) che nell' arabo vi sia tutta una serie di fonemi che difficilmente un occidentale, non educato all'arabo parlato dall' infanzia riesce pronunciare correttamente. (Lo stesso accade per un non occidentale medio che cerchi di apprendere la nostra lingua da adulto). E non e' solo un problema di traslitterazione, ma quanto leggono kaesar quando trovano scritto cesar? --Bramfab Parlami 10:38, 28 giu 2007 (CEST)
- Io a tale differenza ci credo invece, e la dimostrazione sta nella grande fatica che dovrai fare per dimostrarmi (analisi dei testi e delle partiture alla mano) che Franco Califano e il suo Semo ggente de borgata ha influenzato la cultura occidentale in maniera esattamente uguale alla Quinta di Beethoven. Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 11:38, 28 giu 2007 (CEST)
- Il punto di questa discussione e' altro, ed anche tu non scrivi di "5. Sinfonie (Opus 67) in c-Moll", ma della Quinta di Beethoven che ha influenzato la nostra cultura per come e' suonata e scritta, e non per come viene chiamata. Per il resto sul produrre alta cultura usando le traslitterazioni nei titoli, ti darò ragione quando trovando una voce col titolo scritto in traslitterazione dallo zulu saro' sicuro di essere in grado di pronunciarla correttamente. --Bramfab Parlami 16:14, 28 giu 2007 (CEST)
- Io a tale differenza ci credo invece, e la dimostrazione sta nella grande fatica che dovrai fare per dimostrarmi (analisi dei testi e delle partiture alla mano) che Franco Califano e il suo Semo ggente de borgata ha influenzato la cultura occidentale in maniera esattamente uguale alla Quinta di Beethoven. Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 11:38, 28 giu 2007 (CEST)
- No, scrivo Quinta Sinfonia (op. 67) in Do minore, infatti, visto che l'italiano è lingua accettata nella terminologia musicale e Beethoven scriveva dediche e incipit nella nostra lingua (l'incipit della Terza è sinfonia composta per celebrare il sovvenir d'un grande uomo). Ma non spargo neppure eufoniche a piene mani, che è un malvezzo. Quello che voglio dire è che chi di noi ha un po' di cultura ed è sufficientemente democratico, dovrebbe presiedere agli appelli per "distribuirla" anche a chi ne ha di meno, e non assecondare l'analfabetismo. Io non dico "attimino" perché l'andazzo vuole che l'uomo di cultura raccogliticcia lo vada ripetendo fino al logorio perché l'ha imparato in TV. Non lo assecondo, e continuo a comportarmi come se questo orrendo termine non esistesse. E se qualcuno passa da un dizionario di 200 parole a uno di 300 grazie alla mia intransigenza, allora sono contento. Assecondandolo, lo lascio nell'ignoranza. Anzi, peggio: non gli faccio sapere che esiste un'alternativa al suo modo errato di esprimersi, come se a uno che scrive "perchè" lo si lasciasse credere che non esiste anche "perché", che è quello giusto (e che magari non fa rifiutare i curricola lavorativi, ché queste cose chi seleziona il personale le legge...). Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 17:54, 2 lug 2007 (CEST)
- (fuori cron) Dipende, Cloj. Se scrivi una tesi in filosofia si spera tu scriva Thomas Moore e non Tommaso Moro, idem se stai facendo una tesi di geografia: tutti sappiamo chi è Gerardo Mercatore, ma tu nella tesi parlerai di Gerhard de Kremer. In un articolo di enciclopedia, fatto salvo il rigore documentativo, ritengo che le opzioni siano più libere: quindi Maometto (ma lo renderai più familiare a tutti dicendo che il nome originale è Muhammad), Mercatore (idem), Giovanni Keplero (e non Johannes Kepler) et similia. Diverso il caso di nomi non tradotti, bensì traslitterati da alfabeti diversi. Qui, e credo non ci sia molto da inventarsi metodi, si va in base alle codifiche ISO: per cui Pëtr Il'ič Čajkovskij (ma sarà opportuno nella voce quanto meno fare un cenno alla pronuncia), e semmai "Ciajkovski" et similia saranno voci da redirect. Nel mio rigorismo sostengo che pure il calciatore erroneamente traslitterato come Shevchenko va scritto Andrij Mikolajovič Sevčenko come è giusto che sia (e si fotta la Gazzetta dello Sport che peraltro sbaglia a scrivere pure in italiano... 10:48, 28 giu 2007 (CEST)
In generale, l'italianizzazione non è scorretta. A mio parere bisogna sempre pensare al lettore: il che non significa adeguarsi a un lettore presunto semideficiente o ignorante, ma semplicemente non discostarsi eccessivamente dalla norma e dal linguaggio piano (:-P), a meno che non ci sia un motivo di contenuti per farlo. Ad esempio: c'è qualche differenza fra Muhammad e Maometto oltre alla maggior diffusione e comprensibilità del secondo (e vale anche per Tommaso Moro, Cartesio ecc.)? Voglio dire, nel caso di Myanmar/Birmania ci sono dei motivi che si possono dire di autoderminazione dei popoli per preferire il primo, ma il secondo è tanto piú chiaro... Allora io personalmente preferisco Birmania, ma qualcuno potrebbe impostare un discorso in cui è importante dire Myanmar, e allora non vedo perché togliere coerenza al ragionamento o comunque contestare la sua impostazione per eliminare un nome che è corretto. (Altro esempio, il politicamente corretto: è legittimo forzare la lingua italiana per scopi femministi e dire la sindaca ecc., però bisogna sempre chiedersi se è opportuno in qualche modo imporre agli altri la propria ideologia; e se si ritiene di sí, essendo questa una scelta legittima, non vedo perché qualcuno la dovrebbe contestare, magari creando una strana contraddizione proprio in una voce sul femminismo.) Per Čajkovskij, invece: siamo sicuri che, non essendoci un'italianizzazione (Ciaicovschi?), allontanarsi dalla traslitterazione scientifica corretta aumenti la comprensibilità? Non credo proprio. Nemo 11:06, 28 giu 2007 (CEST) P.s.: Adesso perdo ore al bar per questa discussione... ecco perché l'avevo abbandonato.
- Per lo stesso motivo per cui tu scrivi Liverpool e non Liverpul e Manchester invece di Mèncester (e, aggiungo Norwich invece di Nòrik, che è la pronuncia esatta): un conto è la grafìa e un conto è la pronuncia (altrimenti si può scrivere anche "c'è lo fatta", lo scrivono molti anche qui e pajono non accorgersi dello strafalcione pauroso che denota assenteismo prolungato dalle aule scolastiche a suo tempo). Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 11:29, 28 giu 2007 (CEST)
- un appunto, xk sono arrivata a leggere solo fin qui, per ora. c'è pure chi -dice o- scrive (e anche penne autorevoli o ritenute tali) c'ho tempo (scusate l'esempio scarso, ma mi veniva solo il famigerato che c'azzecca di di pietro....)....e a me viene la pelle d'oca alta circa un palmo. oppure traduttori che dall'inglese traducono them o her con gli, cosa peraltro molto ardua visto il chiaro suggerimento della lingua inglese (e non dite che sono casi rari, vi posso far vedere molti dei libri che ho letto o i quotidiani/riviste o altro, sono pieni di segnacci blu)--jo 15:50, 29 giu 2007 (CEST)
- Però, Joana, una tiratina d'orecchie (o qualche frustatina, a seconda dei gusti) te la meriteresti pure tu, per quell'orrido XK ("perché") da SMS .... :) Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 17:59, 2 lug 2007 (CEST)
- un appunto, xk sono arrivata a leggere solo fin qui, per ora. c'è pure chi -dice o- scrive (e anche penne autorevoli o ritenute tali) c'ho tempo (scusate l'esempio scarso, ma mi veniva solo il famigerato che c'azzecca di di pietro....)....e a me viene la pelle d'oca alta circa un palmo. oppure traduttori che dall'inglese traducono them o her con gli, cosa peraltro molto ardua visto il chiaro suggerimento della lingua inglese (e non dite che sono casi rari, vi posso far vedere molti dei libri che ho letto o i quotidiani/riviste o altro, sono pieni di segnacci blu)--jo 15:50, 29 giu 2007 (CEST)
- Sergio, non capisco il senso della tua risposta: non stiamo parlando di mere scritture fonetiche all'italiana. Nemo 23:29, 2 lug 2007 (CEST)
Non mi sembra corretto definire "storpiatura" il nome italiano. Il termine "storpiatura" sottintende che ci sia un errore. Non e' cosi'. Il nome italianizzato, nella stragrande maggioranza dei casi, non e' la traslitterazione foneticamente esatta di quello originale, ma e' cosi' per intenzione, non per sbaglio. A volte e' adattato per avere una pronuncia piu' facile in italiano (Paris-Parigi, Stuttgart-Stoccarda, København-Copenaghen), a volte si aggiunge o si toglie una lettera perche' in italiano e' "naturale" finire per vocale (Kepler-Keplero, Socrates-Socrate), a volte e' una traduzione (Richard Lionheart-Riccardo Cuor di Leone), a volte e' un misto (Muhammad-Maometto (adattamento fonetico+vocale finale), England-Inghilterra (meta' adattamento fonetico, meta' traduzione!)), a volte e' addirittura un nome completamente diverso per ragioni storiche o politiche (Deutschland-Germania, Myanmar-Birmania)... Quindi non ha senso dire che il nome italianizzato e' "sbagliato". E non ha neanche senso, in questo ambito, discutere con quale sistema (piu' o meno "scientifico") vada traslitterato il nome originale, perche' e' una questione che riguarda, appunto, i casi in cui si usa il nome originale. Quando si usa il nome italianizzato non c'e' niente da traslitterare, perche' e' gia' in italiano. --Gerardo 12:37, 28 giu 2007 (CEST)
Maometto, senza dubbio. A parte il fatto che più volte si è ribadita l'opportunità di scegliere la dizione più comune, lasciando alla voce specifica il rigore filologico, l'italianizzazione di personaggi o luoghi stranieri è un procedimento del tutto lecito. Così, abbiamo Avicenna, Averroè, Parigi, Londra... e Maometto. Nulla a che vedere con la traslitterazione, che è altra cosa e ha le sue regole specifiche. Anche se, tanto per cambiare, noi italiani non brilliamo per il loro rispetto, e accogliamo un po' a casaccio traslitterazioni di ogni tipo (vedi: Discussioni aiuto:Russo.--CastaÑa 15:51, 28 giu 2007 (CEST)
Rimango dell'idea di utilizzare i nomi italianizzati, quando questi siano di uso comune ed anche quando siano in contrasto con quelli utilizzati internazionalmente (ad esempio, Bucarest è la versione italiana del romeno Bucureşti, tuttavia la versione utilizzata a livello internazionale è quella inglesizzata Bucharest); nessun italiano si sognerebbe di cercare la capitale della romania come Bucureşti e ben pochi, credo, come Bucharest, o la città tedesca come Stuttgart invece che come Stoccarda. Non complichiamo l'esistenza alla gente che viene a cercare una voce su Wikipedia e, se la trova facilmente, più probabilmente ritorna e magari, al quarto ritorno, decide di metterci qualcosa di suo.--Frazzone 16:30, 28 giu 2007 (CEST)
- Attenzione... non vorrei sbagliarmi, ma quelli che tu indichi sono nomi "italiani", non "italianizzati", ovvero esonimi italiani. Nessun problema ad usare Bucarest o Stoccarda, il problema sarebbe Nuova York o, per assurdo francois Mitterand o nastro di Mobius. --Retaggio (msg) 17:26, 28 giu 2007 (CEST)
- Italiani o italianizzati, credo che sia importante utilizzare i nomi di uso più comune (come ho detto sopra), soprattutto per agevolare l'eventuale ricerca di un terzo che non conosce Wikipedia nei suoi meandri ma che viene soltanto a cercare una voce e la cercherà sempre con il termine che usa abitualmente. Utilizzare il termine italiano o italianizzato non deve essere una regola rigida, ovviamente: Nuova York è stato un nome usato per decenni, ma ora è ampiamente desueto. E ci sono centinaia di questi termini italiani o italianizzati ormai non più usati: solo per fare un esempio, in testi dell'800 si usava addirittura Brusselle per Bruxelles.--Frazzone 23:47, 28 giu 2007 (CEST)
- per quanto riguarda proprio stoccarda, anche i documenti d'identità italiani (ho fatto controllare adesso ;))) ) riportano il nome tedesco....--jo 15:50, 29 giu 2007 (CEST)
- Attenzione... non vorrei sbagliarmi, ma quelli che tu indichi sono nomi "italiani", non "italianizzati", ovvero esonimi italiani. Nessun problema ad usare Bucarest o Stoccarda, il problema sarebbe Nuova York o, per assurdo francois Mitterand o nastro di Mobius. --Retaggio (msg) 17:26, 28 giu 2007 (CEST)
- Una precisazione: non sempre i nomi italiani sono anche italianizzazioni. Mi spiego con un esempio (uno tra i tanti, ma è quasi sempre così): dal punto di vista filologico, Colonia e Köln stanno esattamente alla pari. Colonia non è l'italianizzazione di Köln, ma entrambi i toponimi derivano dal latino Colonia Agrippina. Quindi, usare Köln sarebbe un forestierismo privo di senso filologico (e, se me lo consentite, un po' provincialotto)--CastaÑa 17:18, 28 giu 2007 (CEST)
- Quindi e' Köln che e' la "tedeschizzazione" di Colonia! --Gerardo 12:46, 29 giu 2007 (CEST)
- Credo che la discussione non riguardi i casi "Canonici" (Maometto / Muhammad, Avicenna / Ibn'Sina, Londra, Edimburgo, Stoccarda, Sciaffusa, Berna, Basilea, etc.) ma quei border line (Copenhagen o Copenaghen? Personalmente preferisco la prima, la seconda sa un po' troppo di provinciale, non so perché) per i quali l'uso è desueto ma non incorretto: Nuova York, Gotemburgo (e non Göteborg). Io personalmente ho usato un criterio "estetico": uso il nome italiano (giusta osservazione, Retaggio, non "italianizzato") laddove non suoni ridicolo. "Gotemburgo" infatti non mi piace, sa di polveroso, e uso Göteborg (pron: Iötebori, ci faccio pure sfoggio di Qultura :-))) ). Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 18:07, 2 lug 2007 (CEST)
ho inframmezzato un paio di commenti inutili più in alto, e adesso vorrei dire la mia opinione su maometto (spero sinceramente sia la stessa che avevo espresso nell'altra occasione di discussione sul tema, mi spiacerebbe risultare poco coerente o troppo distratta); credo sia tutto risolvibile abbastanza facilmente con i redirect, nel caso di wikipedia che ha uno strumento così utile. non cercherei mai René Descartes, bensì cartesio ma il sistema di wiki mi comprende e m'aiuta. nelle prime righe sono segnalati i nomi e le grafie alternative, in questo caso a mio avviso in modo corretto, con il grassetto ad ogni nome in qualsiasi lingua o alfabeto. i primi due paragrafi iniziano con descartes, poi i titoli del paragrafo 2 e sottoparagrafi parlano di cartesio. e la cosa si può ritenere valida per tutti gli altri nomi: l'alternanza, nella stessa pagina, può essere d'aiuto anche alla scorrevolezza del testo. certo, qui si parla solo di traduzione e non di traslitterazione, ma credo sia ugualmente fattibile. utilizzerei la traslitterazione più frequente o il nome italiano, se presente e esistente, almeno per il titolo. non credo gradirei trovare titoli scritti in alfabeto klingon, cirillico, o anche solo greco o yiddish....--jo 15:50, 29 giu 2007 (CEST)
Di fatto la discussione si è fermata sulle forme (italianizzate o meno) di carattere onomastico, toponomastico ed etnonimico. Avevo esordito nel dire che il lemma "Maometto" mi andava bene e che la parola "Muhammad" poteva benissimo portare, con un Redirect, a "Maometto". Quello che chiedevo è però se sia vietato su Wiki seguitare a usare Muhammad all'interno delle voci "specialistiche" di carattere storico-islamistico e se si debba per forza usare la forma italianizzata e spesso banalizzata.
Ma dimentichiamoci di Muhammad/Maometto e ricorriamo a un altro esempio. Posso usare o no " ʿAbd al-Raḥmān III, califfo di al-Andalus " o dovrò usare la versione non traslitterata "Abd al-Rahman III", fermo restando che il lemma-base sarà fatto sulla scorta di quest'ultima accezione "semplificata" ? Mi sarà vietato usare la traslitterazione (cosiddetta "scientifica internazionale") e dovrò evitare di marcare con l'adeguata serie di aspirate, enfatiche, velari e spiranti-sorde o sonore (e così via) i grafemi arabi? Perché essi allora compaiono nel set di latino esteso, se non posso usarli? Posso indicare, ad esempio, l'espressione "Ahl al-Kitāb" per indicare la "Gente del Libro" (ebrei, cristiani, mazdei e quant'altro) oppure devo rassegnarmi ad assistere alle modifiche del primo utente di passaggio che me li semplificherà ex abrupto in base al principio che si debbono evitare questi "tecnicismi"? Grazie a tutti per aver partecipato con intelligenza e utili considerazioni alla questione. Un particolare grazie a Sergio † The Blackcat™, per talune osservazioni che firmerei col sangue se non ci fossi però particolarmente attaccato. Ma grazie anche agli altri. Sperando che non finisca tutto qui. --Cloj 20:06, 2 lug 2007 (CEST)
- Come già detto, a mio parere puoi e puoi (nel primo caso non c'è differenza sostanziale di comprensibilità; nel secondo basta che in qualche modo l'espressione sia spiegata all'interno della voce, con un rimando, una parentesi, una nota a piè di pagina...). Non solo, chi ti «correggesse» espressioni del genere sarebbe a mio parere assai sgarbato, e non molto... corretto. Nemo 23:29, 2 lug 2007 (CEST)
- Caro Nemo, a persona intelligente poche parole. È esattamente quanto m'è successo con un Utente disinvolto. Voglio rendermi perfettamente conto del contesto wikipediano per rollbackare la sua "libera" interpretazione di questa policy ed, eventualmente, invitarlo a desistere nel modo più garbato possibile, prima di passare a diverse e più sgradevoli procedure. Grazie della tua opinione (ma anche di quelle che l'hanno preceduta) che - lo sai - tengo sempre in sostanziale considerazione. --Cloj 09:48, 3 lug 2007 (CEST)
Segnalo questa pagina creata qualche tempo fa, dove ci sono vari collegamenti utili. Nemo 19:49, 3 mag 2008 (CEST)