Ferrovia Benevento-Cancello

linea ferroviaria italiana
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La ferrovia Benevento-Cancello (ufficialmente Ferrovia Napoli-Benevento[1]), detta anche Ferrovia della Valle Caudina, è una linea ferroviaria di interesse regionale della Campania.

Benevento-Cancello / Napoli-Benevento
Ferrovia Caudina
Stati attraversatiItalia (bandiera) Italia
InizioBenevento RFI
FineCancello RFI
Attivazione1913
GestoreEnte Autonomo Volturno
Precedenti gestoriSFS
FNB
FCB
FABN
MCNE
Lunghezza48 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3000 V CC
NoteTraffico ferroviario sospeso, in attesa di riattivazione
Ferrovie

La linea, di proprietà della Regione, è affidata all'Ente Autonomo Volturno (EAV) che vi opera in qualità sia di gestore dell'infrastruttura sia di impresa ferroviaria. Il traffico ferroviario è sospeso per lavori di ammodernamento. La riattivazione della linea avverrà non prima del 2026.[2]

Di una linea ferrata che permettesse il collegamento di Benevento con Napoli, attraverso la Valle Caudina si iniziò a parlare già qualche decennio dopo la costruzione della ferrovia costiera tra Napoli e Castellammare quando una società inglese ne propose l'esecuzione; tuttavia l'impedimento rappresentato dal fatto che Benevento era parte dello Stato Pontificio non fece decollare il progetto[3]. In seguito Benevento venne raggiunta via Caserta con un percorso realizzato dalla Società Italiana per le strade ferrate meridionali, che era notevolmente più lungo di oltre 30 km, ma non si assopirono le proposte e i progetti finché nel 1905 la società francese Regie Générale de Chemins de fer et Travaux publics non firmò una convenzione con il governo italiano il cui progetto venne approvato il 20 novembre 1906[3]. Tuttavia neanche questa volta i lavori iniziarono e il progetto venne rilevato nel 1907 dalla Società Anonima Strade Ferrate Sovvenzionate (SFS), partecipata dalla società L'Ausiliare di Milano.

 
Elettromotrici e rimorchi TIBB/Stanga della Ferrovia della Valle Caudina in partenza da Napoli Centrale il 30 aprile 1971

Queste ultime controllavano un gruppo di concessionarie ferroviarie, che gestivano anche le ferrovie Massa Marittima-Follonica (FMF), Poggibonsi-Colle Val d'Elsa (FPC) e L'Aquila-Capitignano[4].

Nel 1910 venne aperto al traffico il tratto più a ovest tra la nuova stazione di Cancello e San Martino Valle Caudina[3]; nello stesso anno veniva firmata la convenzione per il servizio cumulativo con le Ferrovie dello Stato con trasbordo dei viaggiatori, che dovevano raggiungere Napoli, nella stazione di Cancello. Nel mese di luglio del 1911 veniva attivato anche il tratto fino a San Vito-Cretazzo, capolinea temporaneo da cui si poteva proseguire con diligenza fino a Benevento[3].

 
Complesso di elettromotrice E.502 e rimorchiata della Ferrovia Benevento-Napoli (FBN) in sosta a Benevento

L'ultimo tratto fino alla stazione di Benevento delle FS venne inaugurato il 10 luglio del 1913[3]. Il maggior tempo di esecuzione dell'ultimo tratto era dovuto alla necessità di costruire i due importanti ponti sul Calore e sul Sabato e una galleria. L'esercizio avveniva con locomotiva a vapore e vetture a terrazzini tra i due terminali di Benevento e Cancello. Solo nel 1927 un accordo con le FS permise finalmente l'uso comune del tratto Cancello-Napoli in modo da mettere fine allo scomodo trasbordo[3].

Negli anni trenta del Novecento la ferrovia acquisì delle automotrici tedesche di costruzione Stanga/MAN con le quali effettuava il servizio più celermente[3]. Venne inoltre attivato il deposito locomotive di Benevento Appia[3].

La ferrovia subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale; i guastatori tedeschi in ritirata, nel 1943, infatti ne resero inutilizzabili le infrastrutture ma venne ricostruita a partire dal 1947[3].

 
Automotrice Breda ALn 56.401 alla stazione di Benevento Appia nel novembre 1972

Tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta vennero acquisite dalle FS sette automotrici ALb 56 Breda danneggiate durante la seconda guerra mondiale, che nella fase di ricostruzione furono dotate di motore Diesel e riclassificate ALn 56.401-407[5].

Nel 1955 iniziarono i lavori di elettrificazione a 3000 volt e corrente continua che si conclusero nel 1959 ed in seguito si procedette alla installazione di apparecchiature di blocco telefonico di tipo semplificato[3]. Da quest'ultimo anno la linea iniziò anche ad essere attraversata dai convogli della "Freccia del Molise" sulla relazione Napoli - Campobasso (fino al 2005)[3].

Nel 1971 la ferrovia venne assunta in Gestione commissariale governativa[3] e venne acquisito materiale rotabile usato, a trazione elettrica, proveniente da altre amministrazioni ferroviarie nazionali fra le quali la SEPSA di Napoli che cedeva materiale ex ACIT della ferrovia Pisa-Tirrenia-Livorno[3] (le composizioni EP201+RP021, EP202+RP022, EP203+RP023 e 2 rimorchiate RP024 e RP025).

Il terremoto dell'Irpinia del 1980 danneggiò il fabbricato viaggiatori della stazione di Benevento Appia, ricostruito nel 1987, ed altri edifici lungo la linea[3]. Nel 1984 la composizione EP202+RP022 fu dotata di un nuovo equipaggiamento elettronico di trazione. Nel 1994 venne inaugurata una breve variante di tracciato (700 metri) tra la fermata soppressa di Apollosa-San Leucio e Pontecorvo, evitando con un viadotto un tratto diventato instabile[3].

Nel 2003 fu attivata la fermata di Benevento Pontecorvo-Castelpoto[3], poi soppressa nel 2018[6]. In seguito al nuovo assetto delle ferrovie in adeguamento alle direttive comunitarie europee, la ferrovia entrò a far parte del gruppo di linee gestite da MetroCampania NordEst nel 2005[3]. Il sistema di circolazione rimase affidato al blocco telefonico.

Dal 2011 il servizio ferroviario nei giorni festivi fu soppresso e sostituito da autobus[3].

Il 27 dicembre 2012, MetroCampania NordEst insieme a SEPSA e Circumvesuviana venne inglobata all'interno dell'Ente Autonomo Volturno, che assunse quindi la gestione della linea[7].

Il 9 febbraio 2018, a seguito di un evento franoso che coinvolse la sede ferroviaria, la circolazione dei treni nella tratta San Martino Valle Caudina - Benevento venne sospesa e sostituita da autobus. I treni ripresero il regolare esercizio il 19 novembre dello stesso anno[8]. Il 16 marzo 2020 il servizio ferroviario venne nuovamente sospeso e sostituito da autobus a causa di due episodi di svio sui binari avvenuti nell'arco di pochi giorni durante la regolare circolazione ferroviaria. La linea riaprì all'esercizio il 23 novembre dello stesso anno[9].

Dall'8 marzo 2021, il servizio è sospeso e sostituito da autobus, per permettere i lavori di ammodernamento e manutenzione straordinaria della linea.[10]

Caratteristiche

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La linea è tutta a binario semplice da Benevento a Cancello ed è elettrificata a 3000 volt, a corrente continua, con proprie sottostazioni di alimentazione dal 1959; precedentemente era in funzione la trazione Diesel per i treni viaggiatori e quella a vapore per i treni merci. Tutte le stazioni sono munite di scambi e binario d'incrocio e precedenza.

Non è presente alcun sistema di protezione e di supporto alla condotta e alla marcia del treno (SSC-SCMT); la circolazione dei treni avviene tramite blocco telefonico mediante dirigenza unica, con sede nella stazione di Benevento Appia.

La ferrovia, il cui capolinea è la stazione di Benevento Appia, nella quale si trovano anche gli uffici sociali e il deposito locomotive, è raccordata alla stazione di Benevento di RFI, nella quale avviene l'interscambio dei viaggiatori tra le varie linee; ciò nel passato consentiva l'inoltro del treno espresso delle FS proveniente da Campobasso, denominato Freccia del Molise, con consistente guadagno in termini di tempo rispetto al normale tracciato FS via Codola. Per un certo periodo le FS utilizzarono la ferrovia della Valle Caudina anche per l'inoltro del Treno Rapido Napoli-Bari denominato Il Tavoliere anziché fargli compiere il percorso più lungo via Caserta; il treno che era composto di elettromotrici ALe 601 nonostante il consistente vantaggio in termini di percorrenza ben presto riprese il vecchio e più lungo percorso: la scarsa capacità delle sottostazioni elettriche infatti creava problemi alla circolazione a causa dell'elevato assorbimento di corrente delle ALe 601, richiedendo inoltre l'uso di personale FS in possesso di abilitazione specifica alle diverse normative di esercizio e circolazione della linea.

Materiale rotabile

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All'entrata in funzione della ferrovia la trazione delle 22 carrozze a 2 assi e dei 43 carri merci era affidata a 6 Locotender di costruzione Henschel cui si aggiunse una settima unità nel 1922.

 
Alfa 2 in sosta a Santa Maria a Vico

Nel 1927 in seguito all'autorizzazione delle FS a proseguire fino a Napoli sulla propria linea vennero acquisite 4 automotrici MAN/OMS.[11]

 
Alfa 2 in sosta a Napoli Centrale

Dopo la riapertura del 1947 vennero acquisite delle vecchie Breda ALn 56 e rimotorizzate con motori bellici di recupero. Vennero inoltre trasformati due autobus Isotta-Fraschini D.80 con carrozzeria SCALL da 50 posti per l'uso su rotaie (peraltro temporalmente limitato). Nel corso dello stesso anno fu acquisita dalle FSE - in cambio dei relitti delle automotrici MAN - un'ulteriore vaporiera, denominata "Valenzano".

Con gli anni cinquanta e l'elettrificazione si acquistarono 4 elettromotrici Stanga-TIBB e una locomotiva da 720 kW. Nel 1966 vennero acquisite dalla SIFT di Piacenza le quattro elettromotrici Macd 51 ÷ 54, provenienti dalla dismessa ferrovia Piacenza–Bettola, e due locomotive elettriche. In seguito vennero acquisiti dalla SEPSA tre complessi binati derivanti da elettromotrici della cessata Ferrovia Pisa-Tirrenia-Livorno e noleggiate dalle FS alcune E.624. Nel marzo 1982 entrò in servizio l'elettromotrice E.507 di costruzione Stanga-TIBB e tre anni dopo il parco rotabili venne significativamente ammodernato con l'immissione in esercizio di tre elettrotreni Firema E126, cui si aggiunsero altre due unità identiche alla fine degli anni '80.

Nel 2012 entrò in servizio un ulteriore convoglio Firema E 126 acquistato dalle Ferrovie Emilia Romagna[12]. Nel 2017 è entrato in servizio il primo dei 9 treni Titagarh Firema Adler Alfa 2[13].

Al 2021 il parco rotabili della ferrovia Benevento-Cancello risulta così composto:

  • 4 Firema E 126. Costruiti da Firema negli anni 1980. Alimentazione a 3.000 volt e corrente continua.
  • 9 TFA Alfa 2. Consegnati da Titagarh Firema Adler tra il 2017 e il 2019. Alimentazione a 3.000 volt e corrente continua.

Percorso

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[14] Stazioni e fermate 
 
Linea RFI per Foggia
     
Linee RFI per Campobasso e per Avellino
 
48+468 Benevento (RFI) 122 m s.l.m.
     
Linea RFI per Napoli
 
fiume Calore Irpino
 
45+733 Benevento Appia 130 m s.l.m.
 
fiume Sabato
 
44+778 Benevento Rione Libertà 129,8 m s.l.m.
 
gall. Gran Potenza (816,61 m)
 
(5,70) San Vito-Cretazzo † anni venti 130 m s.l.m.
 
42+297 Benevento Pontecorvo-Castelpoto * 2003
 
(9,90) Apollosa-San Leucio † 1970 173 m s.l.m.
 
35+055 Tufara Valle 196 m s.l.m.
 
gall. Torretiello (311,28 m)
 
29+399 San Martino Valle Caudina-Montesarchio-Pannarano 279,7 m s.l.m.
 
26+023 Cervinara 271,9 m s.l.m.
 
23+875 Rotondi-Paolisi 270 m s.l.m.
 
20+577 Arpaia-Airola-Sant'Agata 284,4 m s.l.m.
 
gall. Carpineta (351,17 m)
 
gall. Moscati (402,13 m)
 
(38,37) Cervino-Durazzano † 1970 284,4 m s.l.m.
 
8+203 Santa Maria a Vico 81,8 m s.l.m.
 
5+689 San Felice a Cancello 73,9 m s.l.m.
         
Linee RFI per Maddaloni-Marcianise Smistamento e per Roma
 
0+000 Cancello (RFI) 35 m s.l.m.
         
Linee RFI per Avellino e per Torre Annunziata
 
Linea RFI per Napoli
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

Traffico

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Nel 2013 la ferrovia Benevento-Cancello ha trasportato 678.300 passeggeri, in calo rispetto agli 847.500 viaggiatori trasportati nel 2012.[15]

  1. ^ Le nostre Linee - EAV srl, su EAV srlaccesso=18 agosto 2024.
  2. ^ Melania Siciliano, Ferrovia Benevento-Napoli via Cancello, Barone (Lega): "EAV ammette che la linea non aprirà al pubblico prima del 2026, su BeneventoNews24.it, 25 ottobre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Lestradeferrate.it - La ferrovia Caudina tra Napoli, Cancello e Benevento, su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 27 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2024).
  4. ^ Adriano Betti Carboncini, Ferrovie e industrie in Toscana, Cortona, Calosci, 2003, p. 221, ISBN 88-7785-183-X.
  5. ^ Automotrici in cartolina  16 - Stagniweb, su www.stagniweb.it. URL consultato il 27 maggio 2024.
  6. ^ Orari Napoli-Cancello-Benevento dal 9 dicembre 2018 (PDF), su eavsrl.it. URL consultato il 27 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2019).
  7. ^ La storia, su EAV srl. URL consultato il 27 maggio 2024.
  8. ^ EAV: riaperto l'ultimo tratto della Cancello–Benevento, su tuttoTRENO Blog, 4 dicembre 2018. URL consultato il 27 maggio 2024.
  9. ^ Ferrovie.it - Il 23 novembre riapre la Benevento - Napoli via Valle Caudina, su Ferrovie.it. URL consultato il 27 maggio 2024.
  10. ^ ORARI BENEVENTO - NAPOLI dal 18 ottobre 2023_IN VIGORE (PDF), su eavsrl.it.
  11. ^ Immagini e note sulle MAN, su lestradeferrate.it. URL consultato il 24 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2007).
  12. ^ Metrocampania Nord Est: presentato il primo dei due convogli FiReMa tipo E.126 ex-ACTM, su duegieditrice.it.
  13. ^ EAV: entrato in servizio il primo treno ALFA 2, su blog.tuttotreno.it.
  14. ^ Tra parentesi le pk obsolete
  15. ^ Copia archiviata (PDF), su eavcampania.it. URL consultato il 27 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014)., pp. 138 e 139.

Bibliografia

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  • Vincenzo Bianco, La ferrovia Cancello-Benevento per la Valle Caudina, in Rivista mensile del Touring Club Italiano, 1913, pp. 406-408.
  • Le ferrovie private in Italia dalle origini agli ultimi anni '70, in TuttoTreno-Tema, n. 4, Albignasego, Duegi Editrice.
  • Alfredo Falcone, La ferrovia della Valle Caudina, Scuderi Editrice, dicembre 2013.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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